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TAURIANOVA (RC), VENERDì 27 DICEMBRE 2024

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Pena di morte con veleno per animali

Pena di morte con veleno per animali

| Il 17, Dic 2010

Usa, prima volta con crudele modalità

Pena di morte con veleno per animali

 

Usa, prima volta con crudele modalità

 

(ANSA) WASHINGTON – E’ stato ucciso come una bestia. Si chiamava John David Duty, un bianco di 58 anni, e sarà ricordato come il primo condannato a morte nella storia a essere stato ammazzato con una sostanza usata sinora per abbattere gli animali, mai iniettata prima nelle vene di un essere umano. Una scelta che ha riaperto in tutta la sua tragicità il dibattito mai sopito del tutto sulla crudeltà della pena di morte negli States. Duty è morto ieri sera alle 6,18, ora locale, nel carcere di McAlester, in Oklahoma, il primo stato a adottare questo nuovo e contestatissimo sistema. La nuova sostanza gli era stata iniettata sei minuti prima. Anche qui, come in tanti altri stati, il boia sinora uccideva ricorrendo al cosiddetto cocktail letale, cioé l’insieme di tre sostanze che, una dopo l’altra, venivano iniettate nell’organismo del condannato. La prima aveva il compito di sedarlo, la seconda di paralizzarlo e solo la terza ne provocava la morte immediata. Da mesi però questo metodo è entrato in crisi, vista l’impossibilità di reperire sul mercato il primo composto, il Sodium Thiopental, diventato ormai introvabile. L’unica azienda farmaceutica che lo produce in suolo americano, la Hospira, ha da tempo esaurito le sue scorte. I rifornimenti riprenderanno l’anno prossimo. Così tanti stati hanno deciso di rinviare le loro esecuzioni. Altri invece, con l’autorizzazione del governo, hanno pensato di importare il farmaco dall’estero. C’é poi il caso dell’Oklahoma, che ha messo a morte Duty con il pentobarbital, un potente anestetico utilizzato dai veterinari per l’eutanasia sugli animali. Duty è stato condannato alla pena capitale per aver strangolato nel 2001, con una laccio di scarpa, il suo compagno di cella, Curtis Wise, un giovane di appena 22 anni. Era rinchiuso nell’Oklahoma State Penitentiary dal 1978, quando venne condannato a tre ergastoli per stupro, rapina a mano armata e tentato omicidio. I suoi avvocati hanno cercato sino alla fine di ottenere una moratoria, puntando tutto sulla ‘crudelta’ di questo metodo mai ‘sperimentato’ prima sugli esseri umani, appellandosi direttamente alla Costituzione americana secondo cui le esecuzioni non devono essere “crudeli e inusuali”. Ma ogni loro richiesta è stata vana, visto che tutti i ricorsi sono stati respinti.

redazione@approdonews.it