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TAURIANOVA (RC), VENERDì 03 GENNAIO 2025

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Alemanno: Bertolaso mio vice è fantasia

Alemanno: Bertolaso mio vice è fantasia

| Il 11, Gen 2011

Il sindaco di Roma ha azzerato la giunta

Alemanno: Bertolaso mio vice è fantasia

Il sindaco di Roma ha azzerato la giunta

 

 

 

ROMA – “Mi domando francamente come possano nascere notizie di questo genere. Come si possa titolare in prima pagina su Bertolaso non è giornalismo ma fantasy”. Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, il giorno dopo aver azzerato l’intera giunta, in merito a quanto scritto dal quotidiano “La Repubblica” che oggi fa riferimento al possibile arrivo di Guido Bertolaso come vicesindaco della capitale. “Fermo restando – ha aggiunto Alemanno – che stimo e rispetto Bertolaso, non l’ho mai visto né sentito, nessuno mi ha mai parlato di lui e non è mai comparso nei miei contatti politi e né istituzionali di tutta questa vicenda”. Poi, in merito al sondaggio di cui parla lo stesso quotidiano Alemanno ha detto: “Mi spiace per Zingaretti ma non sta al 58% e non c’é alcun sondaggio. Anche questa è fantasy”. CICCHITTO: AZZERAMENTO PER RILANCIO, STOP ERRORI -“Abbiamo preventivamente condiviso la decisione presa dal Sindaco Alemanno di azzerare la Giunta per rilanciarla, dopo i risultati ottenuti in questi due anni nel corso dei quali sia a livello del Comune di Roma che, più recentemente, della Regione Lazio le Giunte di centro-destra si sono dovute misurare con una eredità disastrosa. L’azzeramento della Giunta serve anche a definire regole assai precise in modo da evitare errori indubbiamente commessi e a mettere a punto un programma di questa parte finale della Legislatura”: lo dice il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto. “Un programma – sottolinea – che deve mettere a fuoco sia alcune idee forti sia una penetrante e capillare manutenzione della città in tutti i suoi aspetti più concreti a cominciare dalla mobilità. Per quello che ci riguarda non abbiamo nessun potentato e nessun sistema di potere da tutelare e da garantire; da questo punto di vista Veltroni evidentemente si riferisce alla storia del centro-sinistra. Per quello che ci riguarda, insieme ad Antonio Tajani e ad altri amici, esprimiamo posizioni e valori dell’area del centro-moderato e riformista che in stretta collaborazione con l’area di destra ha dato vita al PdL, ha sostenuto con risultati positivi al Comune di Roma il Sindaco Alemanno e alla Regione Renata Polverini”. “In questo quadro – conclude – la massima attenzione dovrà essere data alla definizione di Roma Capitale che va definita di comune intesa fra il Comune di Roma e la Regione Lazio”. ALEMANNO LANCIA ‘FASE 2′, ORA NUOVA GIUNTAdi Serenella Mattera ROMA – Via tutte le deleghe, di assessori e consiglieri. Il rimpasto di giunta atteso da mesi in Campidoglio, prende le sembianze di un vero e proprio terremoto. Il sindaco Gianni Alemanno decide per la soluzione piu’ drastica: mettere in discussione ogni singola poltrona per concludere ”una prima fase” del governo di Roma e rilanciare la propria azione. E mentre il Pd chiede una soluzione ancor piu’ drastica, con le dimissioni del sindaco, domani partono le consultazioni per la nuova giunta, che saranno condotte da Alemanno insieme ”al vicesindaco Mauro Cutrufo, all’assessore Alfredo Antoniozzi, al capogruppo del Pdl Luca Gramazio, oltre ai vertici del Pdl”. Un responso dovrebbe arrivare gia’ giovedi’ 13. Anche perche’ venerdi’ c’e’ il classico appuntamento annuale di sindaco e giunta con il Papa. Potrebbe essere quella la prima passerella dell’Alemanno-bis. L’inattesa decisione arriva nel giorno in cui il Sole 24 Ore registra un calo del gradimento del sindaco di cinque punti. Ma il responso negativo sembra aver solo accelerato un proposito che nella mente del sindaco pare frullasse gia’ prima delle vacanze natalizie. Dal Pdl negano che sia lo scandalo della ‘parentopoli’ che ha travolto le municipalizzate capitoline, la causa del mega-rimpasto. Ma l’opposizione non manca di tirare in ballo una vicenda che ha di certo danneggiato l’immagine di chi governa la capitale. Ad ogni modo, il sindaco firma le due ordinanze con il ritiro delle deleghe nel pomeriggio, solo dopo aver consultato tutti i vertici del Pdl. In mattinata una riunione a Montecitorio con i capigruppo di Camera e Senato Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri. Al telefono i colloqui con Fabio Rampelli e Andrea Augello, che guidano due componenti del Pdl molto forti nella capitale. E poi un incontro nel primissimo pomeriggio in Campidoglio con i coordinatori regionali e romani del partito e con il capogruppo Gramazio. Quindi l’annuncio: ”Si e’ conclusa una prima fase del governo comunale che ha ottenuto importanti risultati – scrive in una nota Alemanno – Ora e’ necessario avviare un cambiamento della giunta che fissi per ogni assessore, le deleghe, gli obiettivi prioritari, secondo un preciso ‘cronoprogramma”’. Ma la notizia spiazza tutti in Campidoglio. Qualche assessore ancora ieri raccontava di essere stato rassicurato dal sindaco in persona, nelle ultime settimane, che un rimpasto non ci sarebbe stato fino almeno al codice delle Autonomie, che dovrebbe aumentare il numero degli assessori da 12 a 15. Invece lo spettro che si aggirava in Comune almeno da settembre, oggi si concretizza. E potrebbe portare alla sostituzione di almeno tre o quattro assessori (si fanno i nomi di Sergio Marchi, Fabio De Lillo, Enrico Cavallari, Umberto Croppi e Laura Marsilio) e a un’ampia redistribuzione delle deleghe. L’Udc, con Pier Ferdinando Casini e Lorenzo Cesa, smentisce prontamente le voci su un ingresso nella giunta pidiellina e conferma un giudizio ”negativo” sull’operato di Alemanno. Mentre il leader de La Destra Francesco Storace, non chiude la porta, ma dice di non aver ancora sentito il sindaco. E mentre gia’ parte il toto-nomi, di una sola cosa tutti si dicono convinti: Alemanno dovra’ fare i conti con le numerose anime del Pdl romano, che rivendicano una presenza nei posti di governo. Ci sono gli uomini di Cicchitto e Gasparri, i rampelliani e augelliani, ma anche i dissidenti di Laboratorio Roma, finora fuori dalla giunta. Con tutti loro si gioca la partita decisiva.