Fiat, referendum Mirafiori: vince il sì col 54%
redazione | Il 15, Gen 2011
Affluenza quasi al 95%. Bruciate bandiere del fronte favorevole all’accordo
Fiat, referendum Mirafiori: vince il sì col 54%
Affluenza quasi al 95%. Bruciate bandiere del fronte favorevole all’accordo
TORINO – L’accordo sul rilancio dello stabilimento di Mirafiori e’ stato approvato con il 54% dei si’. Lo riferiscono fonti sindacali. L’accordo era stato firmato da Fim, Uilm, Fismic e Ugl mentre non hanno firmato l’intesa la Fiom e i Cobas. Hanno votato, secondo gli ultimi conteggi 5.139 persone (il 94,6%). Sostenitori del ‘no’ hanno bruciato bandiere del fronte del ‘sì’ davanti lo stabilimento. Alle ultime battute dello spoglio del referendum della Fiat di Mirafiori, quando la vittoria del si’ era ormai matematica, lo scrutinio e’ stato momentaneamente sospeso per l’esultanza dei sostenitori del si’ che e’ stata contesta con proteste dal fronte del no. “La vicenda Fiat è uno spartiacque fra quanti vogliono la modernità e quanti si illudono di poter strumentalizzare i lavoratori per tornare al passato”, ha detto ieri sera il premier Silvio Berlusconi, sicuro della vittoria del ‘sì’ all’accordo. Il ‘no’ è “una strada senza ritorno”, secondo il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi. SOSTENITORI SI’,GIORNATA STORICA,NULLA SARA’COME PRIMA – Conferenza stampa all’alba, davanti ai cancelli di Mirafiori, dei sostenitori dell’accordo del 23 dicembre fra Fiat e sindacati per dire, subito dopo la vittoria nel referendum, che quella di oggi “é una giornata storica” e “nulla sarà più come prima”. A parlare è il segretario confederale Uil, Paolo Pirani, che dice che la giornata di oggi è “storica come quella del referendum sulla scala mobile del 1984. Nulla – aggiunge – resta come prima nelle relazioni industriali in Italia. E’ una vittoria di tutti i lavoratori di Mirafiori, anche di chi ha votato no. E’ una scelta importante perché garantisce un futuro a Mirafiori e all’industria in Italia. I sindacati che hanno firmato l’accordo di Mirafiori si sono dimostrati rappresentativi sia degli operai sia degli impiegati”. LITE IN COMMISSIONE, SPOGLIO ULTIME SCHEDE SOSPESO – Dopo la vittoria del si’ al referendum di Mirafiori, lo spoglio delle ultime schede e’ ancora sospeso dopo un momento di lite e confusione nella commissione elettorale. Un rappresentate della Fiom ha avuto un malore e, per questo, e’ stata chiamata una ambulanza. La lite – secondo quanto affermano alcuni presenti – sarebbe scoppiata quando uno dei rappresentanti della Fismic, componente della commissione, ha esultato per la vittoria del si’. AIRAUDO (FIOM): NO DA OPERAI, HANNO DECISO IMPIEGATI – Il risultato del referendum sull’accordo sullo stabilimento di Mirafiori lo hanno deciso in sostanza gli impiegati perche’ gli operai hanno detto di no in modo rilevante. Lo ha detto il segretario nazionale della Fiom responsabile dell’auto, Giorgio Airaudo. ”Bisogna apprezzare il grande coraggio e l’onesta di una grandissima parte dei lavoratori di Mirafiori che hanno detto di no all’accordo”. ”Gli operai delle linee di montaggio – ha aggiunto – hanno detto di no. Di fatto sono stati decisivi gli impiegati che a Mirafiori sono in gran parte capi e struttura gerarchica”. ANGELETTI (UIL): HANNO VINTO RAGIONI DEL LAVORO – ”Come per tutti i veri cambiamenti la decisione e’ stata sofferta. Alla fine hanno vinto le ragioni del lavoro”. Lo ha detto il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti. ”Il si’ all’accordo – ha detto – ci fa vedere con piu’ ottimismo il futuro di Mirafiori e dell’industria automobilistica nel nostro Paese. FIM: TORINO FESTEGGIA IL SI’, NASCE STABILIMENTO FUTURO – Con la vittoria matematica del si’ al referendum, a Mirafiori ”nasce lo stabilimento del futuro”. E’ il primo commento del segretario nazionale della Fim Cisl, Bruno Vitali, che sottolinea: ”Ora festeggia Torino, sbaglia chi pensa che Marchionne va a festeggiare a Detroit”. ” E’ il primo referendum che vinciamo a Mirafiori da 15 anni ma – dice ancora il sindacalista della Fim, responsabile del settore auto – e’ il piu’ importante”.