Il Corecom partner scientifico del seminario “Etica della comunicazione”
redazione | Il 27, Gen 2011
Si tratta di un iniziativa organizzata dal Rotary e dalla Confesercenti
Il Corecom partner scientifico del seminario “Etica della comunicazione”
Si tratta di un iniziativa organizzata dal Rotary e dalla Confesercenti
Ho aderito molto volentieri allinvito rivolto al Corecom di essere tra i partners scientifici del seminario Etica della comunicazione, in programma a Reggio il 10 e 11 febbraio, organizzato dal Rotary e dalla Confesercenti. Si tratta di uniniziativa qualificata di notevole spessore che, tra laltro, ha la finalità quanto mai meritoria di destinare risorse per donare una importante apparecchiatura al reparto pediatrico degli Ospedali Riuniti di Reggio. E quanto ha dichiarato lavvocato Silvia Gulisano, presidente del Corecom-Calabria (lautorità regionale di garanzia per le comunicazioni) che ha partecipato oggi alla presentazione del seminario, promosso dal Rotary Reggio Calabria Sud Parallelo 38 e dalla Confesercenti provinciale. Il Seminario, rivolto a imprenditori, professionisti e studenti universitari ha aggiunto la Gulisano si propone di mettere a fuoco il valore etico della comunicazione. Si tratta di un concetto che ha unimportanza primaria per quanti come noi si occupano istituzionalmente del rispetto delle regole che sovrintendono allemittenza radiotelevisiva locale con riguardo anche ai contenuti che raggiungono i cittadini-utenti. Non può esserci dubbio sul fatto che una buona comunicazione è quella che nasce dal rispetto della deontologia. Si dice che se la morale impone, la deontologia raccomanda aggiunge la presidente del Corecom e quindi, in materia di etica della comunicazione, più che di regole cè bisogno di autoregolamentazione, più che di un quadro normativo cogente, di autodisciplina, di que llo che gli anglosassoni definiscono moral suasion. Ci sono, del resto, in gioco diritti da salvaguardare, come la dignità, la rispettabilità e la riservatezza delle persone. E ci sono da tutelare i minori, particolari categorie deboli e anche, lasciatemelo dire, la dignità delle donne.
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