Il 35% delle famiglie faticano ad arrivare a fine mese
redazione | Il 29, Gen 2011
Due ‘bombe’ su Italia, crisi istituzioni e debito
Il 35% delle famiglie faticano ad arrivare a fine mese
Due ‘bombe’ su Italia, crisi istituzioni e debito
(ANSA) ROMA – In Italia, che sta vivendo ”una grave crisi politica, istituzionale, economica e sociale”, ci sono due ”bombe” pronte ad esplodere: lo scontro istituzionale e il debito pubblico. Ora agli ”anatemi e alle invettive bisogna sostituire le idee e i progetti”, bisogna rallentare perche’ ”non vediamo l’uscita, che invece c’e”’. E’ l’analisi che il presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara, ha fatto in occasione della presentazione, oggi a Roma, del Rapporto Italia 2011. La crisi che l’Italia sta vivendo, ha spiegato Fara, porta a tre percorsi che ”si intrecciano, si alimentano e si avviluppano l’uno con l’altro fino a formare un tutt’uno solido, resistente, refrattario ad ogni tentativo di districarlo, di venirne a capo”. La responsabilita’ e’ della “classe dirigente generale della quale fanno parte con ruoli e responsabilità tutti coloro che sono in grado, per le funzioni che esercitano, per il senso che possono affidare al loro impegno, per l’esempio che possono trasferire alla società, di esercitare un ruolo, anche pedagogico, di guida e di orientamento. Questa classe dirigente generale deve ri-costituirsi in una vera e propria grande agenzia di senso e ri-prendere in mano il destino e il futuro dell’Italia”. Rispetto alle “bombe innescate”, Fara ricorda che e’ stata fatta ”terra bruciata intorno alle Istituzioni repubblicane e ora i nodi vengono drammaticamente al pettine. Nelle scorse settimane molti hanno fatto finta di non accorgersi che l’Italia ha rasentato uno scontro istituzionale che avrebbe potuto avere esiti devastanti. Infatti, piaccia o non piaccia, gli elettori sono convinti di aver nominato con il loro voto il Capo del Governo, mentre la Costituzione affida questo compito al Presidente delle Repubblica e alla successiva ratifica parlamentare. E’ evidente il pasticcio pericoloso nel quale è stato trascinato il Paese dagli improvvisati riformatori che hanno smantellato allegramente il sistema della Prima repubblica senza sostituirlo con regole chiare e certe. Ciò di cui siamo certi è che questa situazione non potrà protrarsi ancora a lungo. O si ha il coraggio di fare due passi indietro ripristinando ciò che è stato maldestramente abolito o di farne uno in avanti chiudendo il cerchio e definendo una volta per tutte l’assetto della nostra Repubblica”. La seconda bomba pronta a far esplodere la Repubblica è quella del debito pubblico, del quale si parla ormai da anni come di un parente con una malattia cronica con la quale si può tutto sommato convivere. E invece anche in questo caso il tempo è finito”. ”La prima necessità – conclude Fara – è oggi quella di far uscire la politica dalle trincee dentro le quali si è rifugiata e di affrontare il peso e la sfida della riflessione e del confronto. Si sta affacciando alla ribalta politica l’ipotesi di un Terzo polo, ma questo potrà avere un senso ed uno spazio solo se riuscirà a rimettere in discussione gli equilibri complessivi e le attuali regole del gioco. Agli anatemi e alle invettive bisogna sostituire le idee e i progetti. Noi pensiamo che ciò possa accadere: la storia tormentata del nostro Paese ci ha insegnato che gli italiani riescono a trovare, nei momenti più difficili, le energie e le risorse necessarie per rialzarsi e ripartire”. Arrivare a fine mese e’ ”uno scoglio insormontabile” per il 35,1% delle famiglie italiane, spiega ancora l’Eurispes nel rapporto annuale. L’Istituto delinea un quadro ”preoccupante”: nel 2011 ”sono in diminuzione le famiglie italiane che nonostante tutto riescono a risparmiare qualcosa (26,2% contro il 30,8% del 2010) e a raggiungere l’ormai ambito traguardo della fine del mese (61% contro 66% del 2010). Un traguardo – rileva ancora l’Eurispes – che rappresenta invece uno scoglio insormontabile per il 35,1% delle famiglie (nel 2010 erano il 28,6%)”. Il disagio aumenta vertiginosamente al Sud (43%), ma e’ acuto anche nel Nord-Est (37%) e nelle Isole (36,5%). Mutui e affitti insostenibili per 2 italiani su 5 e il 40% delle famiglie ha difficolta’ a pagare rate e canoni. ”La casa – si legge nel rapporto – rappresenta da sempre il capitolo di spesa più incisivo per l’economia familiare e, dai risultati della rilevazione, emerge un quadro preoccupante se si confrontano i dati del 2011 con quelli dell’anno precedente: il 40% delle famiglie italiane ha difficolta’ a pagare la rata del mutuo (rispetto al 23,2% del 2010) ed il 38,1% (contro il 18,1% del 2010) a pagare il canone d’affitto”.
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