Patricidio a Nicotera, lo sdegno di Marziale
redazione | Il 04, Feb 2011
Secondo il presidente dell’Osservatorio sui diritti dei minori si tratta di “un’ascesa quantitativa e qualitativa del crimine minorile”
Patricidio a Nicotera, lo sdegno di Marziale
Secondo il presidente dell’Osservatorio sui diritti dei minori si tratta di “un’ascesa quantitativa e qualitativa del crimine minorile”
Impressione e raccapriccio: sono gli aggettivi che il sociologo Antonio Marziale, presidente dellOsservatorio sui Diritti dei Minori e consulente della Commissione parlamentare per linfanzia, richiama per definire lomicidio del cinquantenne di Nicotera, ucciso dal figlio minorenne con la complicità di un coetaneo. Per Marziale: Anche in questo caso, le ragioni di un gesto così efferato nei confronti del proprio genitore potrebbero essere ricercate nellimponderabile. Resta il fatto che entrare incappucciato in casa, con determinazione, simulando una rapina, è indice di fredda premeditazione, mentre la complicità del coetaneo determina significazioni più sociali che psicologiche. La violenza, infatti specifica il sociologo è da considerarsi, oggi, puro e gratuito esercizio della sopraffazione del branco, rivolta contro chiunque in assenza di un codice comportamentale. La società degli eccessi e la totalizzante cultura alienata continua il presidente dellOsservatorio è lhumus che soggiace alla greve realtà adolescenziale contemporanea, artefice di nuovi modi del delinquere, che vanno indifferentemente dal lancio di sassi dal cavalcavia alla violenza negli stadi, dagli stupri di gruppo alle ideologie sataniche e agli omicidi. Ma, stando alle cronache sottolinea Marziale il caso di Nicotera potrebbe intrecciarsi con dissidi familiari e ricadute criminogene, che rendono la matassa ancor più intricata. Ciò che, invece, è intelligibile è il dato statistico recentemente confermato dai Procuratori Generali della Repubblica nei vari distretti in occasione dellinaugurazione dellanno giudiziario, ovvero conclude il sociologo lascesa in termini di qualità e quantità del crimine minorile, la cui sottovalutazione è da considerarsi molto grave.
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