Berlusconi: “Per sciogliere le Camere serve il parere del premier”
redazione | Il 14, Feb 2011
“Il Capo dello Stato non può decidere da solo. Scioglimento non è nel pensiero del Colle”
Berlusconi: “Per sciogliere le Camere serve il parere del premier”
“Il Capo dello Stato non può decidere da solo. Scioglimento non è nel pensiero del Colle”
(ANSA) ROMA – “Non credo che” lo sciogliemento delle Camere “sia nei pensieri, assolutamente, del presidente Napolitano. Tra l’altro nell’ultimo colloquio che ho avuto con lui al Quirinale mi ha garantito che finché c’é un governo che governa e una maggioranza politica che lo sostiene e che lavora non esistono motivi per sciogliere il Parlamento”. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi, intervistato da Maurizio Belpietro, in collegamento telefonico con ‘Mattino Cinque’. Dopo aver sostenuto che non e’ intenzione del capo dello Stato Giorgio Napolitano di sciogliere le Camere, Silvio Berlusconi precisa che il solo presidente della Repubblica, senza una crisi formale, non puo’ decidere da solo, ma deve consultare anche il presidente del Consiglio. ”La costituzione comunque prevede che senza una formale crisi di governo per interrompere anticipatamente una legislatura occorre che il presidente della Repubblica consulti sia i presidenti delle Camere che il presidente del Consiglio, cioe’ Silvio Berlusconi”, ha detto il premier nel corso di ‘Mattino Cinque’. Dopo aver sostenuto che non è intenzione del capo dello Stato Giorgio Napolitano di sciogliere le Camere, Silvio Berlusconi precisa che il solo presidente della Repubblica, senza una crisi formale, non può decidere da solo, ma deve consultare anche il presidente del Consiglio. “La costituzione comunque prevede che senza una formale crisi di governo per interrompere anticipatamente una legislatura occorre che il presidente della Repubblica consulti sia i presidenti delle Camere che il presidente del Consiglio, cioé Silvio Berlusconi”, ha detto il premier nel corso di ‘Mattino Cinque’. “Quando nel ’94 il presidente della Repubblica sciolse le Camere senza il passaggio di una crisi formale – spiega Berlusconi – egli ebbe l’assenso del premier di allora, che era Ciampi, il quale acconsentì dicendo che la funzione del governo si era esaurita: ma questo non è il nostro caso perché il governo è nella pienezza delle sue funzioni”. “Quindi – conclude Berlusconi – c’é molta confusione, ma io ho le idee molto chiare: l’interesse del Paese è quello di avere un governo stabile che mandi avanti con grande determinazione il programma concordato dagli elettori e che porti a compimento le riforme a partire da quella del federalismo”.
BERLUSCONI A FINI, DIMISSIONI? PROPOSTA IRRICEVIBILE – “E’ una proposta irricevibile, io non ho infatti mai tradito il mandato degli elettori, non ho sabotato il governo e le riforme e non ho usato la mia veste istituzionale per ordine complotti e ribaltoni”. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi, in collegamento telefonico con ‘Mattino Cinque’, a poposito della proposta fatta ieri da Gianfranco Fini di dimissioni sia per sé che per il premier. “Non si era mai visto nella storia repubblicana – ha aggiunto – un presidente della Camera prima fondare un partito e poi trasformare la terza carica dello stato in una fazione politica”. Bisogna valutare se il nuovo ruolo di Fini sia compatibile con quello di presidente super partes previsto dalla Costituzione. Lo ha affermato il premier Silvio Berlusconi parlando, nel corso di un collegamento telefonico con ‘Mattino5, del congresso di FLi.
“MAGGIORANZA ARRIVERA’ A QUOTA ‘325’” – Silvio Berlusconi garantisce che presto la maggioranza potrà raggiungere ‘quota 325’, un numero di voti più che sufficiente – ha detto parlando a ‘Mattino5’- per far passare i provvedimenti in Aula e nelle commissioni di Montecitorio, mentre al Senato in centrodestra non ha mai avuto problemi di numeri. Da qui la convinzione che si potranno mettere in cantiere tutte le riforme necessarie al Paese. ù
“PM MILANESI HANNO CALPESTATO DIGNITA’ MIE OSPITI” – “Tutte le donne che hanno avuto modo di conoscermi sanno quanta sia la considerazione che ho per loro” e sanno che “mi sono sempre comportato con grande attenzione e grande rispetto”: la “procura di milano e i media, al contrario, hanno calpestato la dignità delle mie ospiti esponendole al pubblico ludibrio senza alcuna ragione e senza alcun riguardo calpestando la verità e davvero una vergogna, una grande vergogna”. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi, intervistato da Maurizio Belpietro, in collegamento telefonico con ‘Mattino Cinque’, a proposito della manifestazioni delle donne.
IL DISCORSO DI GIANFRANCO FINI
NESSUNA IMPUNITA’, ANCHE CON 99,9% CONSENSI – “Non ci si può considerare al di sopra della legge e sentirsi coperti da un’assoluta impunità, neppure se si è eletti con il 99,9% dei consensi. Non si può richiamare la sovranità popolare e l’investitura del popolo come usbergo e corazza che vada al di sopra dell’articolo 3 della Costituzione”.Lo ha detto Gianfranco Fini nell’intervento di chiusura dell’assemblea costituente di Fli.
NO A DERIVA PLEBISCITARIA – “Il richiamo alla sovranità popolare non può essere un pretesto per una deriva plebiscitaria”. Lo ha detto Gianfranco Fini parlando dal palco dell’assemblea di Fli. Questa frase è stata accolta da un lungo applauso della platea. “Non si può prescindere dal senso dello Stato – ha detto Fini -, dal rispetto delle istituzioni”.
DA CONGRESSO ESCE UNICITA’ LINEA POLITICA – “Ci siano o meno elezioni anticipate questo congresso ha dimostrato in modo chiaro che c’é unicità di linea politica. Le differenze fra falchi e colombe sulla contrapposizione a Berlusconi erano una distinzione fittizia. Ed é evidente che non c’é distinzione di linea politica né sull’identità né sulla strategia”. Lo ha detto il leader di Fli Gianfranco Fini riassumendo il senso degli interventi della due giorni congressuale, durante la quale è stato ribadito più volte e da tutti il collocamento al centrodestra di Futuro e Libertà.
PREMIER NON SI ARCHIVIA CON PROCESSI MA POLITICA – ”Berlusconi ha la sua maggioranza, il 14 dicembre per un voto o due sopravvive ed e’ in grado di andare avanti. Ne prendiamo atto e non attendiamo l’esito dei processi perche’ Berlusconi non si archivia cosi’ ma agendo nella societa’ e per via politica”. Lo afferma Gianfranco Fini, intervenendo all’assemblea costituente del partito.
CON CASO RUBY DIVENTATI ZIMBELLO DEL MONDO OCCIDENTALE – “E’ motivo di dolore per tutti gli elettori che si identificano anche all’estero con il centrodestra ed è anche motivo di imbarazzo per molti dirigenti del Pdl visto che siamo diventati lo zimbello del mondo occidentale per comportamenti che nulla hanno a che vedere con le dinamiche politiche”.
DIMETTIAMOCI IO E BERLUSCONI E SI VOTI – Poiché Berlusconi è premier e Fini é presidente della Camera in virtù del patto all’origine del Pdl, da Fini arriva una “sfida politica” al Cavaliere. “Se si é interrotto quel patto e sono venute meno le condizioni di allora, faremmo entrambi una splendita figura se ci si dimettesse per consentire così agli italiani di esprimere con il voto la loro sovranità popolare”. E’ questo uno dei passaggi più forti dell’intervento di Fini all’Assemblea costituente di Fli.
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