Missiroli e Marino in visita alla Reggina
redazione | Il 21, Feb 2011
I due ex, ora a Bergamo e Cosenza, sono andati a trovare gli ex compagni
Missiroli e Marino in visita alla Reggina
I due ex, ora a Bergamo e Cosenza, sono andati a trovare gli ex compagni
REGGIO CALABRIA – Una visita inaspettata ha sorpreso il gruppo amaranto questo pomeriggio al Centro Sportivo S.Agata. Due talenti reggini, cresciuti nel settore giovanile della Reggina, che qui, a Casa S.Agata, hanno trascorso gli anni più belli della loro vita. Oggi, per la prima volta da ex, hanno varcato il cancello del Centro Sportivo Simone Missiroli e Pietro Marino, due figli del S.Agata . Qui, hanno dato i primi calci al pallone, sono maturati come calciatori ma soprattutto come uomini, hanno sviluppato un senso di appartenenza a questa terra, prima ancora che a questa realtà sportiva, difficilmente eguagliabile, hanno coltivato il sogno di vestire amaranto e di calpestare terreni prestigiosi, realizzato attraverso anni di sacrifici. Non potevo non salutare i miei ex compagni-racconta Simone- anche perché il trasferimento al Cagliari si è concretizzato negli ultimi istanti. Avevo lasciato un bigliettino attaccato nellarmadietto degli spogliatoi, promettendo che, appena possibile, sarei tornato a salutare tutti di persona. Varcato il cancello ho provato una fortissima emozione, un misto tra gioia e nostalgia. Gli ex compagni hanno accolto a braccia aperte i vecchi amici dal cuore amaranto, che continuano a seguire con affetto le gare degli ex compagni tifando sempre Reggina. Come posso non seguire la squadra della mia città-afferma Pietro- sabato ho visto la gara contro lAtalanta, i miei ex compagni mi sono piaciuti soprattutto il collega e amico Christian Puggioni. Tutti hanno accolto la nostra visita con grande entusiasmo, per me, come per Simone questa è una seconda casa, e tornare qui sarà sempre una forte emozione. Prima di lasciare il Centro Sportivo gli ex amaranto hanno salutato i piccoli amaranto sui campi di allenamento del settore giovanile, gli stessi campi in cui Pietro e Simone hanno coltivato il sogno di diventare grandi calciatori.