Autista precipita in un fiume, un ragazzo Bulgaro lo salva
redazione | Il 05, Mar 2011
«Non sono stato io a salvarlo, sono stati Dio e San Francesco, che veneriamo in questa chiesa»
Autista precipita in un fiume, un ragazzo Bulgaro lo salva
«Non sono stato io a salvarlo, sono stati Dio e San Francesco, che veneriamo in questa chiesa»
COSENZA – Tragedia sfiorata nel centro di Cosenza. Un uomo alla guida di un camion è precipitato nel fiume Crati. Il fatto è avvenuto proprio sotto la Chiesa di San Francesco di Paola, alla confluenza tra il fiume Crati e il Busento. Luomo sarebbe solo leggermente ferito, nonostante il volo di una ventina di metri con tutto il pesante automezzo, che si è poi ribaltato nelle acque. Lautista, secondo una prima ricostruzione dei fatti, è stato salvato da un extracomunitario che ha assistito alla scena, e che si è ettato nellacqua estraendolo dalla cabina del camion. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri, i Vigili del Fuoco e il 118. Luomo che guidava il camion è stato subito trasportato allospedale dellAnnunziata di Cosenza. Stava lavorando per una ditta che si occupa del rifacimento degli argini del fiume e dei marciapiedi della strada sovrastante. Lautista del mezzo caduto con tutto il suo pesante camion nel fiume Crati, Giuseppe Di Tursio, è stato soccorso da un ragazzo di nazionalitaà bulgara, Bogdanov Borislav, 25 anni, da 5 anni in Italia. Il giovane, secondo quanto ha raccontato alla polizia, era a pranzo da alcuni amici e dopo aver udito il boato dello schianto si è affacciato dalla finestra e si è poi precipitato sul luogo, scendendo lungo il fiume. Lamministrazione comunale avrebbe già espresso lintenzione di dare un encomio solenne al giovane. «Non sono stato io a salvarlo, sono stati Dio e San Francesco, che veneriamo in questa chiesa». Non sè ancora reso conto di quello che ha fatto Borislav Bogdanov, il venticinquenne di Vidin, in Bulgaria, che ha salvato la vita a Giuseppe Di Tursio. Solo il tempestivo e coraggioso intervento del giovane bulgaro gli ha salvato la vita, permettendo di tirarsi fuiori dal fiume. Lui, però, non si considera un eroe. «Stavo mangiando da alcuni amici quando ci hanno chiamato per uscire fuori – racconta – e ci siamo accorti che era caduto il camion nel fiume. Poichè un amico ha un camion, ho temutosi trattasse di lui, ma quando ho guardato sotto mi sono accorto che non si trattava del mio amico, ma dun camionista che era finito sotto e gridava aiuto, diceva davere male a una spalla. Cera un sacco di gente – chiarisce Borislav – ma nessuno entrava in acqua. Così ho fatto il giro, perchè da dove mi trovavo non si poteva scendere, sono entrato nel fiume e lho tirato fuori. Gli ho chiesto dove avesse male e se cifossero altre persone nel camion, ma mi ha detto di no. Dopodichè sono arrivati i vigili e lambulanza e lo hanno soccorso. Tutto qui». In Italia da cinque anni, single, vive poco lontano dal Tribunale. Dopo avere lavorato per anni come operaio idraulico, attualmente Borislav è disoccupato. Ma non ha perso il sorriso, ed è quasi imbarazzato dellattenzione generata dal suo gesto. Che per lui è stato spontaneo, normale, il minimo da fare in quella situazione. Lassessore comunale alla Protezione civile, Damiano Covelli, giunto sul posto, non la pensa alla stessa maniera. «Non è stata una sciocchezza – attacca – merita un riconoscimento pubblico, un attestato di stima, un qualcosa per dirgli grazie. Anche e soprattutto perchè abbiamo avuto notizia che cerano altre persone sul posto ma nessuno è entrato nel fiume per prestare soccorso. Se lautotrasportatore è salvo – ha concluso Covelli – è solo grazie a lui. E giusto dirgli grazie».
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