Cannata, coordinatore cittadino del Pd di Taurianova, scrive al nostro filosofo Diogene
redazione | Il 05, Mar 2011
“Il famoso aneddoto della lampada per cercare luomo e sostenere la sua filosofia con lesempio, gli insegnamenti con un linguaggio aspro, denota il suo acume concettuale nel seminare principi non convenzionali”
Cannata, coordinatore cittadino del Pd di Taurianova, scrive al nostro filosofo Diogene
“Il famoso aneddoto della lampada per cercare luomo e sostenere la sua filosofia con lesempio, gli insegnamenti con un linguaggio aspro, denota il suo acume concettuale nel seminare principi non convenzionali”
“Sono un lettore interessato alle esternazioni del cinico filosofo Diogene, mi è molto simpatico perché ha voluto travestirsi e immolarsi nelleccentrica figura di Diogene di Sinope ripercorrendo le gesta di uomo libero e critico pubblico. Peccato che il nostro filosofo-travestito abbia voluto solo evidenziare il carattere di Diogene e non il pensiero virtuoso di una missione per migliorare moralmente la società. Il famoso aneddoto della lampada per cercare luomo e sostenere la sua filosofia con lesempio, gli insegnamenti con un linguaggio aspro, denota il suo acume concettuale nel seminare principi non convenzionali. Non avrebbe mai immaginato che un giorno qualcuno potesse tradurre il suo pensiero con le seguenti argomentazioni: coltivare un patto morale con i cittadini e i partiti sono baggianate, e tutti zitti e a casa per evitare danni morali e non Lei caro Diogene travestito, non si vuole neppure appellare al suo amico Kant, al pensiero del grande filosofo espresso nella critica della ragion pratica nella definizione dell’imperativo categorico, il concetto del comportamento morale che deve essere categorico per tutti: le istituzioni, i partiti, la comunità nellagire quotidiano di ciascuno di noi; Kant continua dicendo che non applicare tutte le azioni comportamentali consequenziali significa tenere comportamenti immorali. Altro che tutti zitti e a casa! Ecco il punto; il patto etico, la morale e la legalità sono principi inossidabili, limperativo categorico deve essere quello di tradurli in azioni comportamentali per consacrarli a valori indistruttibili dalla teoria alla pratica quotidiana se veramente si ha rispetto della Città e della dignità dei cittadini. Altro che tutti zitti e a casa! La città in questo momento non ha bisogno di personalismi e liberi pensatori. Ognuno di noi, nel ruolo di forze politiche, associazioni culturali e cattoliche, alla luce del sole senza nascondersi devono contribuire alla crescita della Città con la passione civile, politica e intellettuale per uscire dal gomitolo aggrovigliato. Altro che tutti zitti e a casa! Le sarei grato caro Diogene travestito, di darmi lopportunità di colloquiare in modo diretto, in fondo il grande Filosofo cui Ella si ispira amava praticare in pubblico la sua filosofia non esitando a mettere la propria faccia e presentando se stesso come modello di vita. Altro che tutti zitti e a casa! Se Lei lo vorrà, possiamo anche discutere di politica e alleanze, di mafia e infiltrazioni, di liste elettorali ripuliti da interessi mafiosi, di argine ambientale dellistituzione Comune dai tentacoli della criminalità organizzata, di progetti programmatici per far crescere dal versante economico, sociale e culturale la nostra Città, ma tutto il dibattito dovrà avvenire alla luce del sole con coraggio e responsabilità. Tra laltro i rapporti umani, sociali e politici si costruiscono nella chiarezza della luce, la sola che può illuminare le coscienze. Altro che tutti zitti e a casa. Cordialmente la saluto”.
redazione@approdonews.it