Reggio Calabria, 2 fermi per il tentato colpo al Banco di Napoli
redazione | Il 14, Mar 2011
Si tratta di Antonio Vita e Carmelo Foti. Denunciato Mariano Benito Foti, già in stato di arresto a seguito dell’operazione “Reggio Sud”
Reggio Calabria, 2 fermi per il tentato colpo al Banco di Napoli
Si tratta di Antonio Vita e Carmelo Foti. Denunciato Mariano Benito Foti, già in stato di arresto a seguito dell’operazione “Reggio Sud”
I carabinieri Compagnia di Reggio Calabria hanno proceduto al fermo di due soggetti responsabili in concorso del tentato colpo al Banco di Napoli di Viale Zerbi avvenuto nella notte tra mercoledì e giovedì scorso.
Una terza persona, anchessa denunciata in concorso, non è stata sottoposta a misure precautelari poiché contestualmente arrestata nellambito delloperazione REGGIO SUD.
Le persone fermate sono:
– VITA Antonio, di anni 36, guardia particolare giurata, in servizio presso lIstituto di vigilanza privata della Sicurcenter;
– FOTI Carmelo, di anni 32, titolare di unimpresa di lavori edili.
La persona denunciata è:
– FOTI Mariano Benito, alias Mariolone, di anni 45, pregiudicato, arrestato nella notte di venerdì nellambito dellOperazione Reggio Sud.
2. Il fatto.
Nella notte tra mercoledì e giovedì ignoti si sono introdotti allinterno dellAgenzia Banco di Napoli di Viale Zerbi, e sono riusciti a raggiungere la cassaforte provando a forzarla. Al mattino seguente il direttore della banca e primi impiegati giunti nella sede, accortisi dei segni di forzatura sulla cassaforte, hanno chiamato i Carabinieri.
3. Le indagini.
Due aspetti si sono subito rivelati importanti
– Il primo: il colpo è avvenuto in una zona centralissima ove vi è costante transito di auto e pedoni anche di notte. Questo è stato indicativo di una certa conoscenza del contesto in cui si operava e di una evidente sicurezza di chi eseguiva il colpo.
– Il secondo: le porte di accesso non presentavano segni di effrazione.
Dopo aver effettuato un accurato sopralluogo con la Sezione Investigazione Scientifiche, si è proceduto a sentire il direttore e coloro che per primi erano arrivati sul posto. Si è proceduto altresì ad interrogare la guardia giurata che effettuava il giro di ispezione esterna. Questultimo ha riferito di non essersi accorto di nulla durante il suo servizio.
4. La svolta nelle indagini.
La vera sorpresa è arrivata quando, dopo alcune ore, è stato tecnicamente possibile visionare i filmati di videosorveglianza dellIstituto.
Le telecamere hanno distintamente ripreso la guardia giurata con la sua auto di servizio giungere presso la banca assieme ad un complice travisato, a cui ha consentito laccesso allinterno dei locali. Le immagini sono inequivocabili. Immediatamente rintracciato, il vigilante ha reso piena confessione circa le sue responsabilità e quelle dei suoi complici. Alla presenza del suo difensore ha infatti raccontato ai militari che da tempo era stato contattato dal FOTI Carmelo il quale premeva per organizzare un colpo ad un furgone portavalori.
Il VITA tuttavia ha riferito di essersi opposto a tale piano e di aver ripiegato su un colpo più agevole e meno rischioso ovvero la forzatura della cassaforte del Banco di Napoli. FOTI Mariano, cugino di Carmelo, si sarebbe interessato per rintracciare un appartenente alla comunità rom capace di aprire la cassaforte una volta allinterno. Lappuntamento era fissato per la tarda serata di mercoledì e a quellappuntamento il FOTO Mario si è presentato in compagnia del rom che poi è salito sullauto di servizio della guardia giurata. Il resto lo hanno raccontato i filmati di videosorveglianza.
Riscontri oggettivi sono arrivati, oltre che dai filmati, dai contatti telefonici ancora memorizzati sui cellulari al momento del fermo e dal sistema di videosorveglianza cittadino che ha registrato il passaggio delle auto dei due FOTI mentre assieme transitavano per raggiungere il luogo dellincontro.
5. La figura del FOTI Mariano Benito.
Altro riscontro è arrivato proprio dalla figura del FOTI. Mentre si è sviluppavano le indagini nel corso della notte e i procedeva ai fermi, il FOTI Mariano non veniva sottoposto a fermo poiché contestualmente veniva catturato nellambito delloperazione Reggio Sud. Nella stessa operazione il FOTI viene colpito da OCCC per il reato di associazione per delinquere di tipo mafioso quale appartenente a pieno titolo alla cosca Ficara-Latella.
Nella stessa indagine il FOTI figura proprio come lelemento di collegamento tra la cosca e i rom che si occupano di reati predatori. In unoccasione emersa proprio nellindagine Reggio Sud il FOTI interviene contattando dei rom per la restituzione di unautovettura dietro il pagamento di 500 euro. Il FOTI è personaggio di tutto rilievo nella cosca Ficara-Latella. Nellindagine Reggio sud emerge una sua significativa partecipazione assieme a RIGGIO CARMELO nella spedizione punitiva culminata nel pestaggio di un giovane.
6. Lattività.
Loperazione di polizia giudiziaria ha consentito di ricostruire in pochissime ore un grave fatto reato verificatosi nel centro cittadino, evidenziando le responsabilità dei vari livelli: esecutore materiale, ideatore e collegamento con la ndrangheta.
Questultimo punto evidenzia un aspetto ampiamente emerso nellindagine Reggio Sud, ovvero il ruolo della criminalità organizzata nella gestione delle attività illecite della criminalità comune: queste ultime sono o semplicemente tollerate e autorizzate, o molto più spesso ideate e guidate direttamente dalla criminalità organizzata, a conferma che il supposto ruolo pacificatore e di controllo dei reati predatori sul territorio è un falso mito superato da più evidenti interessi economici.
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