Gheddafi: “Stop a barbarie, siete come Hitler”
redazione | Il 29, Mar 2011
Obama in tv: “Abbiamo fatto il nostro dovere, guida a Nato domani”
Gheddafi: “Stop a barbarie, siete come Hitler”
Obama in tv: “Abbiamo fatto il nostro dovere, guida a Nato domani”
TV STATO MOSTRA IMMAGINI FIGLIO GHEDDAFI KHAMIS – La televisione libica ha trasmesso oggi immagini che l’emittente afferma essere di uno dei figli del colonnello Muammar Gheddafi, Khamis, mentre saluta sostenitori del regime presso la caserma-bunker del padre a Tripoli. Il giornalista in onda ha sottolineato come il documento video, che ha affermato essere in diretta, smentisca le voci circolate nei giorni scorsi sulla presunta morte di Khamis Gheddafi. Khamis e’ il figlio del rais al comando delle forze speciali della 32esima brigata che molti osservatori ritengono essere l’unita’ militare d’elite dell’esercito libico. Le notizie diffuse nei giorni scorsi da alcuni media arabi e circolate su Internet davano Khamis per morto quando un pilota libico che aveva defezionato aveva diretto il suo aereo contro il compound di Muammar Gheddafi. Voci che le autorita’ libiche avevano attribuito alla disinformazione di paesi nemici.
OBAMA IN TV: FATTO NOSTRO DOVERE, GUIDA A NATO DOMANI – Gli Usa hanno fatto il proprio dovere in Libia, evitando con il loro intervento una strage da parte del regime di Gheddafi. Ora la palla puo’ passare alla Nato, che da domani prendera’ il comando operativo delle operazioni militari, continuando a proteggere i civili minacciati. In un intervento in diretta tv, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha spiegato per la prima volta nei dettagli la sua decisione di intervenire in Libia, confermando che l’obiettivo di rovesciare Gheddafi.
VIDEOCONFERENZA A QUATTRO, L’ITALIA NON C’E’ – Barack Obama, David Cameron, Nicolas Sarkozy, Angela Merkel: gran consulto a 4 per la Libia poco prima dell’importante vertice di Londra dove oggi i Paesi impegnati nella missione faranno il punto sulle attivita’ militari e indicheranno una soluzione politica della crisi libica. Ieri sera Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Germania hanno annunciato una videoconferenza dalle quattro capitali. L’Italia ”non conta piu’ nulla”, attacca subito il Pd commentando la mancata partecipazione di Silvio Berlusconi all’evento.
FRATTINI, NON SENTIAMO SINDROME ESCLUSIONE – “L’Italia non sente affatto la sindrome dell’esclusione”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini intervenuto alla trasmissione Otto e Mezzo su La7 interrogato sulla videoconferenza sulla Libia tra Usa, Germania, Francia e Gb alla quale l’Italia non partecipa. “Nessuno schiaffo” subito dall’Italia dall’esclusione alla videoconferenza in corso sulla Libia tra Usa, Francia, Gb e Germania. L’Italia, ha ricordato il titolare della Farnesina, ha il comando della missione navale, ospita a Napoli il comando Nato delle operazioni ed è nel ristretto gruppo di contatto sulla Libia.
PISTELLI (PD), L’ITALIA LASCIATA FUORI DALLA PORTA – “Che fine ha fatto l’iniziativa italo-tedesca per la Libia? O era solo tedesca? La videoconferenza del quadripartito europeo atlantico dicono molto della condizione internazionale del nostro Paese: l’Italia viene lasciata fuori dalla porta”. Lo afferma in una dichiarazione Lapo Pistelli responsabile Pd delle relazioni internazionali. “Una volta tanto che l’interesse nazionale e la reputazione del Paese potevano essere un vero ‘legittimo impedimento’ alle vicende processuali del premier, si è invece avuta la conferma – conclude Pistelli – che il governo del nostro Paese rappresenta un impedimento politico per i partner europei”.
PENTAGONO, NESSUNA CONFERMA DI VITTIME CIVILI – Il Pentagono ha reso noto oggi di avere alcuna conferma di rapporti su vittime civili in Libia. Il vice ammiraglio William Gortney, portavoce del Pentagono per quanto riguarda le operazioni in Libia, ha precisato che nelle ultime 24 ore i missili della coalizione internazionale lanciati verso la Libia sono legati ad attacchi mossi dalle forze di Gheddafi contro civili.
CAPO CNT, GHEDDAFI SARA’ PROCESSATO DOPO VITTORIA – Il capo del Consiglio nazionale di transizione (Cnt) degli insorti libici, Mustafa Abdeljalil, ha dichiarato che il colonnello Muammar Gheddafi sarà processato in Libia “dopo la vittoria” dell’insurrezione. L’esponente dei ribelli si è pronunciato in un’intervista sulla tv France 2. “Dopo la vittoria, giudicheremo Gheddafi in LIbia per tutti i crimini che ha commesso”, ha detto Moustafa Abdeljalil intervistato nella zona di Bengasi, roccaforte della ribellione libica. “Abbiamo un urgente bisogno di armi leggere perché siamo costretti a combattere”, ha aggiunto l’ex ministro della Giustizia che ormai vive nascosto. “Cercheremo di di costruire un paese libero, democratico, dove vengano rispettati i diritti umani e l’alternanza politica”, ha assicurato ancora, spiegando che il popolo libico ha effettuato “una scelta difficile, quella di affrontare un tiranno”.
NAPOLITANO, INTERVENTO LIBIA E’ PER PROMUOVERE DIRITTI – L’intervento in Libia “non significa pretendere di esportare uno specifico modello di democrazia ma promuovere e proteggere i diritti fondamentali, civili e politici, e le libertà religiose, come pre-condizione per l’autonoma realizzazione di sistemi democratici”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, all’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
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