Magarò: “Rispettare il codice etico”
redazione | Il 14, Apr 2011
“Oggi come mai, è necessario essere inflessibili sulla trasparenza dei candidati alle elezioni per contrastare ogni forma di collusione con i poteri criminali”
Magarò: “Rispettare il codice etico”
“Oggi come mai, è necessario essere inflessibili sulla trasparenza dei candidati alle elezioni per contrastare ogni forma di collusione con i poteri criminali”
COSENZA – “Auspico che le liste elettorali che saranno presentate per le amministrative di maggio entro sabato 16 aprile, recepiscano integralmente il Codice Etico di autoregolamentazione del Consiglio regionale. Non farlo significherebbe deludere i calabresi onesti e deludere la parte migliore dell’Italia che ci osserva con attenzione. Oggi come mai, è necessario essere inflessibili sulla trasparenza dei candidati alle elezioni per contrastare ogni forma di collusione con i poteri criminali”.
E’ l’appello che lancia, “rivolto anzitutto ai partiti ed a tutti coloro che sono chiamati in queste ore a riempire le liste con nomi e cognomi”, il presidente della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta Salvatore Magarò. “Contravvenire agli impegni del Codice di autoregolamentazione, questa volta, lasciatemelo dire con franchezza, sarebbe autolesionistico ancorché profondamente immorale”.
E dopo aver ricordato che il Codice Etico obbliga “i Partiti, i Gruppi Consiliari, le Formazioni Politiche e le Liste Civiche rappresentate in Consiglio Regionale che vi hanno aderito a non presentare candidati coloro nei cui confronti, sia stato emesso decreto che dispone il giudizio, ovvero una misura cautelare personale o che si trovino in stato di latitanza o di esecuzione di pene detentive, allorquando le predette condizioni siano relative ad uno dei delitti previsti dall’articolo 51, comma 3-bis del Codice di Procedura Penale, dagli articoli 629, 664, 648-bis e ter del Codice Penale, nonché dall’art.l2-quinques della legge 7 agosto 1992 n.356, dall’art.31 della legge 13 settembre 1982 n.646, e dall’articolo 260 del D.L. 3 aprile 2006 n.152”, il presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta aggiunge: “è vero che il Codice di autoregolamentazione non è obbligatorio. Ma contro la mafia non c’è più spazio per divagazioni, precisazioni o sottolineature burocratiche. L’impegno deve essere “a prescindere”, come direbbe Totò. Generoso e direi quasi profetico. Nel senso che occorre che
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