Eccellenza, l’analisi di Suriano
redazione | Il 27, Apr 2011
L’ex tecnico dell’Amantea fa il punto sulla stagione
Eccellenza, l’analisi di Suriano
L’ex tecnico dell’Amantea fa il punto sulla stagione
Una stagione passata tra i giovani, lontano da quei palcoscenici che nel corso degli anni scorsi lo hanno visto spesso protagonista. L’anno sabbatico non ha comunque fatto allontanare Vittorio Suriano dal calcio dilettantistico, che si spera, visto la sua signorilità e competenza, lo possa riabbracciare già nella prossima stagione. “Un pochino i campionati mi sono mancati – svela il trainer di Amantea – anche se è stata una stagione nella quale ho avuto modo di “disintossicarmi”. Con i giovani si lavora senza pressione e non c’è quella cattiveria che spesso contraddistingue i campionati dei più adulti. E’ un calcio più sano, più pulito, più genuino e più gratificante dal punto di vista morale, ma il calcio dilettantistico mi è mancato, così come la vetrina di giornali e radio che seguono tali tornei. In ogni caso ho seguito molto attentamente sia Eccellenza che Promozione”. Per il futuro però tutte le strade restano aperte. “Ho già ricevuto la proposta di una squadra che attualmente milita nei campionati professionistici per ciò che riguarda il settore giovanile, e non nascondo che si tratta di una cosa allettante. La valuterò così come farò con qualche eventuale proposta proveniente da Eccellenza e Promozione se sarà un progetto serio”. Proprio con l’ex tecnico, tra le altre, di Amantea e Scalea, andiamo ad analizzare ciò che è stato e soprattutto ciò che sarà, tra playoff e playout, nel campionato di Eccellenza. “Vorrei fare una premessa: l’Eccellenza si è dimostrato il campionato più difficile dalla Seconda Divisione alla Promozione. Lo dimostra il fatto che negli altri tornei vi è un grande divario tra le prime cinque e le altre. Qua inoltre è difficile segnare, e sono pochi gli attaccanti andati in doppia cifra. Detto questo vorrei spendere due parole per l’Acri, per me una mezza sorpresa. Mi aspettavo entrasse nei playoff dopo che ha confermato otto undicesimi della scorsa stagione e ha aggiunto gente come Deffo, Perrelli e Provenzano. Tasselli giusti che insieme ad un ottimo tecnico come Andreoli e agli ottimi risultati di inizio stagione hanno fatto il resto. Andando ai playoff dove la grande sorpresa credo sia rappresentata dall’Isola. Una gestione societaria oculata ed intelligente, hanno speso poco ed ottenuto tantissimo. Grande merito va dato ad Arena e Caligiuri. Gente come Azzinnari, Leone ed El Aoudi hanno dato quel qualcosa in più. Il Montalto invece a dicembre ha puntato su alcuni innesti mirati che hanno dato i loro frutti, ma il pareggio di Isola ha rovinato tutto. A mio avviso forse è mancato qualcosina davanti, considerando che un attaccante sprecato per la categoria come Piemontese aveva bisogno di una spalla forte. Concialdi ha fatto benino ma non gli si può rimproverare nulla viste le sue caratteristiche. Nel doppio confronto comunque dico Montalto non foss’altro per l’esperienza di gente come Scorrano, Varrà e Moschella”. L’altro playoff è tra Scalea e Soverato. “Dallo Scalea mi aspettavo qualcosina in più. Ha cambiato 3-4 elementi in corsa, ma a mio avviso la Coppa ha influito sull’andamento del campionato. Il Soverato invece l’ho visto bene, ha abbinato l’esperienza alle qualità dei giovani, dimostrato per altro con il raggiungimento della finale regionale Juniores. Ha un bello organico ed un grande gruppo, e soprattutto subiscono pochi gol. Coluccio e Arena sono state delle conferme mentre Criniti davanti garantisce fantasia ed estro. Qui il pronostico è un po’ più difficile, considerando anche che nei quattro scontri sin qui giocati tra le due squadre sono venuti fuori tre pareggi”. Poi ecco lo scontro Bovalinese-Bocale, unico playout dell’Eccellenza. “Difficile anche qui fare un pronostico, sono due squadre equilibrate. Nel Bocale pesano gli infortuni di Di Dio e Catalano i quali hanno giocato pochissimo e non hanno potuto dare il loro apporto come potevano. Vedo la Bovalinese leggermente favorita per via del fattore campo e per via della parità di reti che li premierebbe in caso di parità di reti”. Infine ecco una panoramica sul resto delle squadre. “Il Sersale è stata, insieme all’Isola – dice Suriano-, l’altra sorpresa positiva del campionato. Il Roccella invece ha deluso. Stimo tantissimo Figliomeni, però è mancato qualcosa in termini di continuità di risultati. In particolare è risultata decisiva la sfida con l’Isola, ma con quell’organico si poteva fare di più. Mi aspettavo di meglio anche dal Guardavalle, dove forse ha inciso la non grande stagione dei due attaccanti Dorato e Bertevello. La Palmese invece non ha speso molto e ha centrato tranquillamente l’obiettivo. Per ciò che riguarda la N.Gioiese, dove Nocera ci aveva abituato bene negli ultimi anni con grandi campionati, è mancato qualcosa davanti: Alessi non si è rivelato prolifico come gli anni scorsi e Savino non ha ripetuto quanto fatto nelle passate stagioni. Benino il Rende, che si è ripreso da quando è andato Paschetta. Uno come Musacco tra l’altro ha dimostrato di poter fare la differenza in Eccellenza. Certo come piazza Rende merita molto di più, ma c’è bisogno di maggiore organizzazione in futuro. Il Castrovillari è partito in ritardo ma nel finale di stagione si è ripreso dopo essere stato in ombra per tre quarti di campionato. Alla fine lo sprint è stato premiato con il raggiungimento della salvezza. Il Cutro invece ha fatto male. Non ha speso molto – conclude – anche se l’organico era dotato di buoni elementi come Maione, Vulcano, De Luca e Staffa ma non è riuscito a confermare quella solidità difensiva degli altri anni. Stesso discorso dicasi per il Real Sersale anch’esso retrocesso”.