No direttore, non sono d’accordo!
Mirella Maria Michienzi | Il 11, Mag 2011
La nostra scrittrice contesta l’articolo “La pedopornografia non è reato. Anche se lo è”, della giornalista Annalisa Chirico
di MIRELLA MARIA MICHIENZI
No direttore, non sono d’accordo!
La nostra scrittrice contesta l’articolo “La pedopornografia non è reato. Anche se lo è”, della giornalista Annalisa Chirico
“Il mondo è quel disastro che vedete non tanto per i guai combinati dai malfattori ma per l’inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare”. (Albert Einstein)
Sabato u.s. ho letto un articolo, a firma di approdo news, in cui si riportavano le giuste considerazioni del vicepresidente dell’Osservatorio dei minori su “La pedopornografia non è reato. Anche se lo è”, scritto da una certa Annalisa Chirico.
Ho voluto leggere il testo integrale del suddetto art., in cui si denotano mancanza di chiarezza di idee e, quindi, di espressione con relative cadute contraddittorie.
La Chirico parla anche di libertà e si pone un interrogativo (cito le parole della stessa ) “in una società libera può costituire reato la mera detenzione di materiale pedopornografico? Marziale risponde di sì. Io non sono d’accordo”.
Mi chiedo, e come me credo se lo chiedano tutte le persone eticamente civili, la Chirico sa cosa voglia dire libertà?
Come può una laureata intendere il concetto di libertà nel senso più sbagliato, cioè nel senso di potersi muovere a proprio piacimento senza rispetto degli altri e dell’altrui libertà.
La nostra libertà finisce, lì, dove inizia quella degli altri!
Sarebbe bene che la signora in questione sapesse che muovendosi “a proprio piacimento”, senza rispetto né per gli altri ma neppure per se stessi , non si è liberi…anzi tutt’altro che liberi; infatti si è tragicamente schiavi di istinti e perversioni che non sono sentimenti costruttivi. L’uomo si può giudicare tale quando gli istinti cedono il posto alla ragione; altrimenti tra uomo e animale non c’è alcuna differenza!
Nella grande confusione espositiva, la Chirico continua (cito sempre le di lei parole) dicendo che “il reato esiste se c’è una vittima, se a qualcuno viene procurato danno…che non sempre il materiale pedopornografico ritrae violenze sessuali. Il fatto che un soggetto abbia meno di 18 anni,non implica che manchi il suo consenso. Quando il consenso manca c’è il reato”.
Cosa dice costei? Non è reato, non è danno abusare di bambini e di adolescenti le cui menti e personalità porteranno per sempre il peso di questi ricordi ? Peso che si ripercuoterà pesantemente su tutta la loro futura vita!
Come si può dire che essere minori di 18 anni non implichi che manchi il consenso!
Si parla di minori, di personalità in via di formazione e, quindi, incapaci di difendersi e di essere nel pieno delle facoltà mentali come, invece, può essere un adulto.
Come si può dire che, anche se è minorenne, non è detto che manchi il consenso. Questa affermazione fa semplicemente rabbrividire soprattutto nel pensare quanti adulti distorti circolano “a pascolo abusivo”!
Il consenso, anche se c’è, di un minore non è valido…tant’è che giuridicamente non è valida la firma di un minore su un contratto.
Come si può dire che in molte foto non c’è violenza…ma la Chirico capisce che si fa violenza non solo con le oppressioni fisiche ma anche con le carezze? Quest’ultime sono le violenze più terribili, perché subdole ed ingannevoli ! Davanti alla violenza fisica si può urlare o scappare, ma davanti alle carezze, una mente fragile, come quella di un bambino, che ha bisogno più che mai di attenzioni e tenerezze, è tratta oltremodo in inganno!
Chi mai potrà aiutare i minori violentati a dimenticare tali episodi, a ricuperare l’equilibrio psichico compromesso irrimediabilmente e a potersi costruire un futuro sereno?
Non ci sono cure per rimediare a tali danni subiti!
Cosa vuol dire (sempre a detta della Chirico) che la maggior violenza si consuma nell’ambito familiare e che quella perpetrata dagli sconosciuti è nettamente inferiore?
Sono discorsi senza senso. La violenza va condannata non in base alla percentuale dei casi ma in quanto tale, anche se ipoteticamente rappresenti un unico caso al mondo!
L’articolo di Approdonews si chiude con “le opinioni altrui, anche se non condivise, vanno rispettate”.
Eh no, Direttore, non sono assolutamente d’accordo! Le opinioni altrui vanno rispettate entro un certo limite, cioè fin quando non sono in contrasto con l’etica. E non intendo quella religiosa ma quella laica! L’etica è etica, al di là di un qualsiasi credo religioso!
Altrimenti tutto diventa giustificabile e rispettabile…anche l’omicidio, i rapimenti, le estorsioni, la mafia, la ‘ndrangheta e la camorra…
E noi tutti, soprattutto chi scrive su un giornale che diffonde idee e opinioni, dobbiamo contestare le idee che attentano alla libertà di tutti, alla libertà individuale e in special modo alla libertà dei minori.
Mirella Maria Michienzi
“ Prendi posizione. La neutralità favorisce sempre l’oppressore, non la vittima. Il silenzio incoraggia sempre il torturatore, non il torturato“. (Elia Wiesel)
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