La Lanterna Di Diogene
Giuseppe Larosa | Il 12, Mag 2011
Donne e politica. Il nostro filosofo alle prese con le candidate di Taurianova
La Lanterna Di Diogene
Donne e politica. Il nostro filosofo alle prese con le candidate di Taurianova
REGGIO CALABRIA – Potrei iniziare dando un forte impulso a ciò che scrivo, “a Taurianova, grosso centro pre-aspromontano che fu di Ciccio Macrì (tanto per imitare l’ardimentoso e filosofico giornalista di CO Imperitura)”, la campagna elettorale sta volgendo alla fine. E poi magari costruire qualche cosa che non esiste nemmeno tra gli immaginari più reconditi della mente umana. Ed invece, forse anche per paura di diventare “nero” sia per la paura di diventarlo o magari perchè qualcuno vorrebbe farmelo diventare, parlerò di donne.
In questa campagna elettorale taurianovese deludente, scontata, fatta di personaggi che hanno dei seri limiti con la decenza e la dignità di ripetere le stesse cose e non rendersi conto che a volte sono ripetitivi e parliamoci chiaro anche ridicolamente inopportuni. Una cosa però va detta, anzi, desidero sapere a quanti Santi si rivolgeranno i vari candidati a sindaco che hanno promesso anche addirittura l’abbassamento del prezzo della benzina, alla costruzione di una miriade di infrastrutture in cui solo al pensiero ci vorrebbero due finanziarie e qualche numero consistente di santi da poter intercedere per una grazia divina. Ma d’altronde siamo “obiettivo
Parliamo delle donne, quelle che stanno in questa tornata elettorale taurianovese sempre più politicamente maschilista. Solamente 60 donne su 273 candidati, poco più del venti per cento. Gran parte di queste messe a fare numero o riempire le liste carenti di “veri” candidati.
Vorrei scomodare addirittura una come Lenin che una volta disse «Finché le donne non saranno chiamate, non soltanto alla libera partecipazione alla vita politica generale, ma anche al servizio civico permanente o generale, non si potrà parlare non solo di socialismo, ma neanche di democrazia integrale e duratura», pensa che belle parole. Da allora è passato quasi un secolo e poco si è fatto per dare una partecipazione vera e fattibile alla vita politica ed amministrativa di questo paese. E sarebbe stato bello vedere a concorrere alla carica di sindaco una donna ed a lei la guida delle sorti di questo paese ed invece non solo ci ritroviamo con “continuità” acclarate e nascoste, ma anche con una squadra con un numero enorme di maschi che alcuni, forse, avrebbero potuto anche farne a meno di presentarsi. Certo c’è chi non si è presentato del tutto…ma questo è un altro discorso che non vorrei più affrontare.
I candidati a sindaco più “maschili” sono Francesco Leva e Domenico Zucco con 10 presenze femminili ciascuno nella propria coalizione, quest’ultimo ha anche una lista che non contiene nemmeno una presenza femminile. Quello più “femminile” è Giuseppe Rigoli con 24 presenze seguito da Domenico Romeo con 14 presenze femminili. Non sto a fare il discorso del Ministro
La realtà delle donne in politica è una strada ancora difficile da accettare anche se rientri nella normalità delle cose e che con qualche presenza in più potrebbe dare un segno tangibile alla condizione di civiltà di una comunità più delicata e più fine. Credo che un voto a loro è un voto di civiltà e di maturità in contesti di analisi politica ma di attuazione amministrativa per una giusta programmazione del futuro. I maschi hanno dimostrato molta delusione e lo si nota ancora in questa tornata fatta di replicanti e di reperti archeologici che ironia della sorte nessun scavo mai potrà accoglierli in quanto reperti di scarso interesse, facciamo in modo che ciò si un monito di maturità e di progresso, ed invece di dare il voto a questi dinosauri della politica, date la vostra preferenza ad una donna, qualsiasi essa sia, ma votate una donna.
lalanternadidiogene@approdonews.it