Meredith, 30 giugno nuovo termine deposito perizia dna
redazione | Il 21, Mag 2011
Sul coltello considerato l’arma del delitto e sul gancetto del reggiseno indossato dalla ragazza
Meredith, 30 giugno nuovo termine deposito perizia dna
Sul coltello considerato l’arma del delitto e sul gancetto del reggiseno indossato dalla ragazza
(ANSA) PERUGIA – Sarà depositata entro il 30 giugno prossimo la perizia relativa alle tracce di dna individuate sul coltello considerato l’arma utilizzata per uccidere Meredith Kerch e sul gancetto del reggiseno da lei indossato al momento dell’omicidio. Lo ha stabilito stamani la corte d’Assise d’appello nel processo a Raffaele Sollecito e ad Amanda Knox. Il nuovo termine è stato fissato dai giudici su richiesta dei loro periti che nei giorni scorsi avevano chiesto una proroga di 40 giorni per rispondere ai quesiti posti. Gli esperti sono comparsi stamani in Aula, spiegando di avere ottenuto tutti i dati scientifici richiesti. Hanno comunque evidenziato la necessità di poter consultare il verbale relativo al sequestro del coltello e le deposizioni nel processo di primo grado degli agenti che seguirono la perquisizione in casa di Sollecito. Documenti che la Corte ha disposto vengano ora forniti ai periti. Davanti ai giudici uno degli esperti ha sottolineato la “massima collaborazione” fornita dalla polizia scientifica che ha eseguito gli accertamenti tecnici nel corso delle indagini.
“Riaprire un’istruttoria dibattimentale significa approfondire, verificare, andare più a fondo. Credo che in un processo in cui c’ è stata una sentenza profondamente ingiusta questo approfondimento va accolto con soddisfazione da parte nostra”: così l’avvocato Giulia Bongiorno, uno dei difensori di Raffaele Sollecito al termine dell’udienza di oggi del processo per l’omicidio di Meredith Kercher. “La difesa – ha ricordato l’avvocato Bongiorno – aveva chiesto di approfondire la verità processuale emersa in primo grado sentendo testimoni e attraverso accertamenti. E’ stata quindi chiesta una proroga della perizia e questo testimonia l’esigenza di ulteriori approfondimenti. In più oggi sono state accettate le richieste della difesa di sentire nuovi testimoni”. Riguardo alla testimonianza di Mario Alessi, la Bongiorno ha detto che alla difesa “interessa quello che ha detto”. “Certamente è il killer di Tommaso Onofri – ha aggiunto – ma é anche un soggetto che ha affermato di avere acquisito alcune notizie in carcere. Per cui è chiaro che terremo conto come sia un soggetto con una sentenza passata in giudicato per fatti atroci ma al contempo se durante la sua detenzione ha acquisito notizie da altri detenuti che escludono la responsabilità di Sollecito anche il peggior assassino può essere attendibile su altri fatti. E’ tutto da verificare”.
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