Cosenza, è retrocessione
redazione | Il 05, Giu 2011
I rossoblù cadono anche in casa e salutano la Prima Divisione
Cosenza, è retrocessione
I rossoblù cadono anche in casa e salutano la Prima Divisione
COSENZA (4-3-3) :Marino; Aquilanti, Thackray, Cotroneo, Maglione (22′ st Viscardi); Roselli, S. Fiore, Evola (1′ st Essabr); Degano, Matteini, A. Fiore. All. De Rosa.
VIAREGGIO (4-4-2): Pinsoglio; Brighenti, Fiale, Massoni, Bertolucci (44′ st De Paola); Cristiani, Pizza, Malacarne, Taormina (31′ st Luppi); Bocalon, Marolda (35′ st D’Onofrio). All. Scienza.
ARBITRO: Fabbri di Ravenna. Assistenti: Calò di Molfetta e Abruzzese di Foggia
MARCATORE: 48′ st Pizza (V)
NOTE: Spettatori: 2.896 per un incasso di 30,600 euro. Espulso: A. Fiore. Ammoniti: Maglione, Cotroneo, Roselli, Cristiani. Angoli: 11-0. Recupero: 0′-3′
Più forte di tutto: dell’ambiente ostile del “San Vito”, del millantatore Paoloni, di un attaccamento del pubblico che troppo spesso ha latitato, dei pronostici che lo volevano già spacciato in partenza. Il Viareggio però ce l’ha fatta. Si è salvato. Conta solo questo, il resto è soltanto fumo. E’ stato Pizza, al terzo minuto di recupero della ripresa, a segnare la rete che permette ai bianconeri di sbancare Cosenza e di rimanere in Prima Divisione. I padroni di casa ci hanno provato in tutti i modi con un’assedio costante che però non è bastato. E le porte della retrocessione per loro si aprono inesorabili. L’andamento del match è stato in linea con le premesse: Cosenza intento a comandare le operazioni alla ricerca di quei due gol necessari per dare un senso ad una rimonta che non si è mai concretizzata. Ed anzi, le occasioni più nitide per far saltare il banco le aveva avute il Viareggio, decisamente sfortunato nei due tentativi di Bocalon andati a lambire la traversa il primo ed il palo il secondo. Ma ci ha pensato Samuele Pizza a chiudere ogni discorso, a scacciare via ogni dubbio, con un’azione in solitaria finalizzata nel migliore dei modi. Il portiere Marino, così come i compagni di squadra, non può fare altro che guardare il pallone in fondo alla rete e allo stesso tempo assistere alle scene di incontenibile gioia dei bianconeri e di quei venti tifosi che si sono sobbarcati 850 km con la speranza di vivere un momento del genere. Al Cosenza resta tanta delusione, oltre ad un assalto finale complicato dall’espulsione a metà ripresa di Adriano Fiore. La superiorità tecnica che almeno sulla carta avrebbe dovuto fare la differenza, alla fine non c’è stata e nel doppio confronto i calabresi hanno dimostrato di non meritare una salvezza che prende la strada di Viareggio per il secondo anno consecutivo. E adesso, oltre alla retrocessione, i rossoblu devono fare i conti con una situazione societaria che appare pressoché drammatica.
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