Con l’esito dei referendum irrompe la terza repubblica
redazione | Il 13, Giu 2011
Ciò significa che buona parte di elettorato di centrodestra ha partecipato al voto per cui è in atto uno tsunami politico trasversale
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DI BRUNO MORGANTE
Con l’esito dei referendum irrompe la terza repubblica
Ciò significa che buona parte di elettorato di centrodestra ha partecipato al voto per cui è in atto uno tsunami politico trasversale
Con l’esito dei referendum irrompe la terza repubblica
Contro ogni previsione è stato superato il quorum per tutti e quattro i quesiti sottoposti a referendum.
Ciò significa che buona parte di elettorato di centrodestra ha partecipato al voto per cui è in atto uno tsunami politico trasversale.
Il popolo è stanco di una seconda repubblica mai compiuta, di una politica gridata, di una continua chiamata alle armi per una guerra civile strisciante, che imponeva di schierarsi per principio senza fare i conti con le proprie convinzioni, con l’esercizio del giudizio critico.
Con questo voto ha fatto saltare il banco e ha mandato un avviso di sfratto a una classe politica che in questi diciotto anni di seconda repubblica ha fallito.
I superstiti della prima repubblica, destra post fascista e sinistra post comunista, nella foga di accreditarsi quali partiti di governo del cambiamento imposto dalla gente, ha buttato a mare il bambino insieme all’acqua sporca, aprendo il varco al populismo demagogico del berlusconismo.
Siamo andati indietro come il granchio in tutti i campi, da quello economico con l’arricchimento di pochi e con l’impoverimento della classe operaia e impiegatizia, delle professioni e degli artigiani, a quello sociale con il restringimento dei diritti individuali e collettivi e con una tendenza allo stato etico, alla distruzione del welfare per cui siamo l’unico paese dell’occidente ricco che non ha una politica per i giovani, per i disoccupati, per la famiglia, per i nuovi nati. Meno male che c’è la famiglia che funge da ammortizzatore sociale ed ha impedito che scoppiassero vere tragedie per indigenza. Fino a quando potrà durare?
Da domani si cambia. Niente sarà come prima.
Sappiamo che bisognerà ricostruire e non sarà facile, perché i danni causati sono ingenti, ma il popolo italiano è un grande popolo e al proprio interno saprà trovare le risorse umane e materiali per riprendere un proprio ruolo di prestigio in Europa e nel mondo. Intanto godiamoci questo scorcio di primavera.