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TAURIANOVA (RC), VENERDì 27 DICEMBRE 2024

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Scontri a presididio No-Tav, 25 agenti feriti

Scontri a presididio No-Tav, 25 agenti feriti

| Il 27, Giu 2011

Le forze dell’ordine hanno sfondato, lanciando i lacrimogeni, la barricata eretta alla centrale idroelettrica di Chiomonte

Scontri a presididio No-Tav, 25 agenti feriti

Le forze dell’ordine hanno sfondato, lanciando i lacrimogeni, la barricata eretta alla centrale idroelettrica di Chiomonte

 

(ANSA) TORINO – Le forze dell’ordine, due ore dopo avere forzato il primo sbarramento, sono arrivate sul piazzale della Maddalena di Chiomonte dove fino a poco prima c’erano centinaia di No Tav e hanno occupato l’ area. I manifestanti si sono rifugiati nei boschi e di tanto in tanto esplodono grossi petardi. Le forze dell’ordine hanno sfondato la barricata eretta dai manifestanti No Tav alla centrale idroelettrica di Chiomonte (Torino). Sono stati lanciati alcuni lacrimogeni. Gli agenti stanno risalendo verso la Maddalena scortando una ruspa. Durante la risalita lungo la strada che porta al presidio No Tav della Maddalena le forze rimuovono tutti gli ostacoli che erano stati frapposti dai manifestanti per impedire l’accesso all’area dove e’ prevista la realizzazione del cantiere per la linea ferroviaria Torino-Lione. Al momento dello sfondamento, i manifestanti hanno tentato di bloccare le forze dell’ordine segando un grande albero di pino, ma la persona che stava tentando di tagliare l’albero e’ stata allontanata e non e’ riuscita a completare l’operazione. Dopo il lancio dei lacrimogeni, i manifestanti che in quel momento si trovavano vicino alla barricata (due o trecento persone), si sono subito allontanati dalla strada correndo verso la parte alta dei pendii e disperdendosi nei boschi. Le forze dell’ordine hanno percorso finora circa 150 metri e si sono poi fermate.

AVVOCATI DIFFIDANO POLIZIA, NO SGOMBERO – Lo sgombero del presidio No Tav di Chiomonte da parte della polizia e’ illegittimo: lo affermano gli avvocati del pool legale del movimento, che in queste ore hanno inoltrato una diffida al Ministero dell’Interno e alla Prefettura di Torino. Lo sgombero dovrebbe permettere l’avvio di alcuni lavori preliminari, ma gli avvocati fanno presente che sono pendenti diversi ricorsi ai Tar del Piemonte e del Lazio. Molti dei terreni interessati dall’azione di polizia sono, inoltre, di proprieta’ privata o concessi legalmente dal Comune per manifestazioni culturali. A Bussoleno, sede della Comunita’ montana, gli amministratori locali hanno attivato una loro ”unita’ di crisi”. Copia della diffida verra’ consegnata ai funzionari di polizia che dovessero presentarsi alla Maddalena.

SASSI DALLA BOSCAGLIA CONTRO AMMINISTRATORI LOCALI – Sassi contro alcuni amministratori della Valle di Susa sono stati scagliati all’alba da persone nascoste nel bosco vicino al presidio No Tav di Giaglione, il paese che confina con Chiomonte. Lo afferma il sindaco di Sant’Ambrogio, Dario Fracchia, precisando che non vi e’ stato alcun ferito. Il numero di sassi – ha riferito Fracchia – e’ stato esiguo.

MARONI: ‘LAVORI DEVONO PARTIRE E PARTIRANNO’ – ”Il cantiere si apre entro il 30, e l’opera si fa, se no diciamo addio alle centinaia di milioni del contributo Ue ma soprattutto ai collegamenti con l’Europa, La Tav si fa, il cantiere si apre entro il 30, altrimenti si dice addio ‘alle centinaia di milioni’ del contributo Ue, ma soprattutto ai collegamenti con l’Europa. Parla con la Padania di Alta velocita’ il ministro dell’ Interno Roberto Maroni e osserva che chi si oppone non deve fermarla, perche’ cio’ vuol dire arrecare un grave danno soprattutto alle generazioni future. Intervistato dal quotidiano, il viceministro Roberto Castelli definisce le ragioni addotte dai No-Tav ‘tutte balle’ e osserva che senza l’opera l’Italia sarebbe tagliata fuori dai grandi traffici internazionali. Il quotidiano riferisce anche di alcuni rapporti del Viminale in cui si documenta che ‘i No-Tav hanno avviato una serie di iniziative per contrastare l’arrivo sul posto delle forze dell’ordine e l’inizio dei lavori’.

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