Terza Commissione approva progetto di legge proposto da Giordano (Idv) teso a recuperare disturbi di apprendimento
redazione | Il 21, Lug 2011
“Questa proposta di legge vuole appunto colmare un vuoto normativo, prevedendo una serie di misure atte a garantire i necessari supporti alle istituzioni scolastiche e alle famiglie”
Terza Commissione approva progetto di legge proposto da Giordano (Idv) teso a recuperare disturbi di apprendimento
“Questa proposta di legge vuole appunto colmare un vuoto normativo, prevedendo una serie di misure atte a garantire i necessari supporti alle istituzioni scolastiche e alle famiglie”
”L’approvazione da parte della terza Commissione consiliare del progetto di legge teso a recuperare i disturbi di apprendimento in ambito scolastico, come la dislessia, è uno strumento straordinario a sostegno dell’infanzia e delle famiglie”. E’ quanto afferma il consigliere regionale Giuseppe Giordano (IdV), a conclusione dei lavori della Commissione. “La dislessia è una disabilità dell’apprendimento di origine neurobiologica – dice Giordano – che ha la sua maggiore manifestazione nella difficoltà dei soggetti che ne sono affetti a leggere velocemente e correttamente ad alta voce ed è spesso accompagnata da altre difficoltà dell’apprendimento, quali la corretta scrittura dei testi, e la loro lettura leggibile e fluente; la difficoltà a fare proprie le regole ortografiche, e la difficoltà nelle abilità numeriche ed aritmetiche, che non possono essere ricondotte ad insufficienti capacità intellettive, a mancanza d’istruzione o a deficit sensoriali, ma sono classificati dalla scienza medica in Disturbi Specifici dell’Apprendimento(DSA). Questa proposta di legge – conclude Giuseppe Giordano – vuole appunto colmare un vuoto normativo, prevedendo una serie di misure atte a garantire i necessari supporti alle istituzioni scolastiche e alle famiglie, al fine di offrire ai soggetti affetti da DSA, uguali opportunità di sviluppo delle proprie capacità in ambito scolastico, introducendo anche i necessari supporti alle famiglie, alle scuole ma anche agli operatori sanitari”.