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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 25 DICEMBRE 2024

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Calcioscommesse: rischio A per l’Atalanta, Doni fino a 3 anni di stop

Calcioscommesse: rischio A per l’Atalanta, Doni fino a 3 anni di stop

| Il 26, Lug 2011

Richieste Palazzi: ci sono anche 3 club di B e 11 di Lega pro. In serie A deferito anche il Chievo

Calcioscommesse: rischio A per l’Atalanta, Doni fino a 3 anni di stop

Richieste Palazzi: ci sono anche 3 club di B e 11 di Lega pro. In serie A deferito anche il Chievo

 

(ANSA) ROMA  – Diciotto club e 26 tra giocatori, dirigenti ed ex campioni, ma anche due societa’ di serie A e tre di B. Dopo venti giorni di audizioni e interrogatori Stefano Palazzi ha fatto scattare i suoi deferimenti per lo scandalo del calcioscommesse, e il calcio italiano rischia di essere messo a subbuglio. I capi di imputazione delle 32 pagine di Palazzi (dietro alle quali ce ne sono oltre mille di atti d’indagine) vanno dalla violazione della lealta’ sportiva (art.1) fino all’associazione per illecito sportivo (art.9), il dato piu’ impressionante del lungo atto d’accusa del procuratore federale. Ma in attesa delle richieste di Palazzi, che avverranno di fronte alla Disciplinare nel processo sportivo imminente, codice di giustizia sportiva alla mano le pene possibili – in caso l’impianto accusatorio venga convalidato dai giudici – sono chiare e pesantissime: dai tre anni di squalifica minima rischiati da Cristiano Doni, capitano e simbolo dell’Atalanta, fino alla posizione del suo club.

L’Atalanta e’ accusata di responsabilita’ oggettiva e presunta per i comportamenti dello stesso Doni e di Manfredini in due partite diverse (Atalanta-Piacenza e Ascoli-Atalanta), e poiche’ ai due giocatori e’ imputato l’illecito sportivo la societa’ rischia da un minimo di una penalizzazione al massimo dell’esclusione dal campionato di competenza. In serie A, piu’ lieve appare la posizione del Chievo: il club veronese e’ stato deferito per responsabilita’ oggettiva di Stefano Bettarini, accusato di mancanza di lealta’ sportiva per aver scommesso su due partite (Atalanta-Piacenza e Inter-Lecce) a risultato ‘sicuro’. La particolarita’ e’ che Bettarini, ex oramai da sei anni, risulta a Palazzi tesserato per il Chievo. Tra i tre club di B, il Sassuolo affronta solo la responsabilita’ oggettiva dell’omessa denuncia di un suo giocatore, Quadrini, cosi’ come il Verona per quella del ds Gibellini. Piu’ complicata la posizione dell’Ascoli. La sua e’ responsabilita’ oggettiva per i comportamenti di Sommese e Micolucci in quattro casi, due dei quali sono per ‘associazione per illecito’ e ‘illecito sportivo’: anche qui, il rischio di sanzione e’ alto.

Ravenna e Alessandria sono invece gli unici club deferiti per responsabilita’ diretta. In questo caso, sempre se le accuse saranno confermate, il rischio di sanzione minima e’ l’esclusione dal campionato di appartenenza. A rischiare un minimo di tre anni di squalifica, oltre a Doni, sono anche Beppe Signori (ex calciatore e all’epoca tecnico di prima categoria), Marco Paoloni (portiere ex Cremonese) Vincenzo Sommese e Vittorio Micolucci (Ascoli), Thomas Manfredini (Atalanta), Antonio Bellavista (ex Bari). Due società di serie A, Atalanta e Chievo, tre di serie B (Ascoli, Verona e Sassuolo), undici di Lega Pro, Alessandria, Cremonese, Benevento, Ravenna, Virtus Entella, Piacenza, Esperia Viareggio, Portogruaro, Taranto, Spezia e Reggiana, due della Lega Dilettanti, Cus Chieti e Pino Di Matteo, sono state deferite oggi alla Disciplinare dal Procuratore federale Stefano Palazzi nell’ambito del caso calcioscommesse.

DONI DEFERITO PER ILLECITO SPORTIVO – Cristiano Doni e’ stato deferito per violazione dell’art. 7 del codice di giustizia sportiva, quello che parla di illecito sportivo, in relazione ad Atalanta-Piacenza. La procura della Federcalcio ha deferito per lo stesso motivo e per la stessa partita altre sette persone, e l’Atalanta per responsabilita’ oggettiva e per responsabilita’ presunta. Cristiano Doni rischia tre anni di squalifica. Per l’Atalanta si va dalla penalizzazione all’esclusione dal campionato di competenza, passando per la retrocessione: sono queste le possibili sanzioni per tesserati e club deferiti del calcioscommesse, se le imputazioni della procura federale saranno confermate dalla Disciplinare. A Doni, come ad altri giocatori (tra gli altri Manfredini e Paoloni) e’ contestato l’illecito sportivo (art. 7.1 e 7.5), che secondo il codice di giustizia sportiva e’ sanzionato con una squalifica di minimo tre anni. L’Atalanta e’ stata invece deferita per responsabilita’ oggettiva e presunta (artt. 7.4 e 4.2) per il comportamento dei suoi giocatori, ovvero l’illecito: e dunque il codice prevede (art. 18) da un minimo di penalizzazione di punti fino alla revoca del titolo di vincente del campionato. Piu’ leggere appaiono le posizioni di Chievo (responsabilita’ oggettiva per la mancata lealta’ sportiva del tesserato Bettarini), Sassuolo e Verona (responsabilita’ oggettiva per omessa denuncia di un loro tesserato). Dell’illecito sportivo di suoi giocatori deve rispondere invece, per responsabilita’ oggettiva, anche l’Ascoli.

CHIEVO E’ GIALLO BETTARINI, TESSERATO IMMAGINE – Un’operazione d’immagine: cosi il Chievo giustifica il tesseramento di Stefano Bettarini, coinvolto nell’inchiesta sul calcioscommesse, costato alla societa’ veronese il deferimento per responsabilita’ oggettiva. La societa’ non ha voluto entrare nel merito dell’accordo che ha portato nello scorso campionato al tesseramento di Bettarini. Il giocatore era stato visto qualche volta nel campo di allenamento del Chievo, ma nessuno aveva di fatto ufficializzato l’accordo. Particolare che e’ emerso solo oggi in occasione del pronunciamento del procuratore federale Stefano Palazzi. Bocche cucite in societa’ sul deferimento con unica indicazione che verra’ affidato un commento ad un comunicato ufficiale, che apparira’ nel pomeriggio sul sito del Chievo. Trapela comunque una certa soddisfazione per il fatto che appare chiarita l’estraneita’ da ogni vicenda, come lui stesso aveva ribadito piu’ volte, del capitano Sergio Pellissier, che era stato ascoltato nel corso dell’inchiesta.

LECCE: NESSUN COINVOLTO,SOLIDARIETA’ A CORVIA – Con una nota apparsa sul sito ufficiale della societa’, il Lecce calcio interviene sulla questione deferimenti in relazione all’inchiesta sul calcioscommesse ed esprime piena solidarieta’ al calciatore Daniele Corvia. ”’L’U.S. Lecce – e’ detto nella nota – nel prendere atto che nei deferimenti alla Commissione Disciplinare da parte della Procura Federale della Figc non risulta alcun coinvolgimento di propri tesserati, cosa di cui e’ sempre stata assolutamente certa, rinnova a Daniele Corvia la propria solidarieta’ per le ingiuste e censurabili anticipazioni mediatiche espresse sul suo supposto comportamento”.

SIENA: MEZZAROMA, CONFERMATA ESTRANEITA’ – C’e’ grande soddisfazione in casa Siena per il mancato deferimento in merito alla vicenda del calcioscommesse. La societa’ bianconera era stata coinvolta per la partita con il Sassuolo del 27 marzo scorso, ma il procuratore Palazzi non ha emesso alcun rinvio a giudizio nei confronti di tesserati del Siena. Il presidente Massimo Mezzaroma, sul sito internet della societa’, esprime il proprio compiacimento: ”Ci eravamo dichiarati da subito estranei a ogni fatto e siamo sempre stati sicuri che il lavoro dei magistrati avrebbe escluso con la massima chiarezza ogni coinvolgimento dell’Ac Siena”. Da piu’ parti, nei giorni in cui era venuto fuori lo scandalo scommesse, si era parlato di promozione a rischio. Mezzaroma si gode la rivincita. ”Fin dal primo momento abbiamo riposto massima fiducia nell’operato della procura federale, a dispetto di chi ci ha condannato troppo frettolosamente – si legge ancora su acsiena.it – gettando fango sulla nostra societa’ e su una promozione cristallina conquistata sul campo con le nostre forze”.

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