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TAURIANOVA (RC), VENERDì 27 DICEMBRE 2024

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Nuova protesta dei lavoratori del porto di Gioia Tauro

Nuova protesta dei lavoratori del porto di Gioia Tauro

| Il 27, Lug 2011

La vicinanza di Carnovale (Psi)

Nuova protesta dei lavoratori del porto di Gioia Tauro

La vicinanza di Carnovale (Psi)

 

“Esprimiamo la nostra vicinanza e solidarietà ai lavoratori portuali di Gioia Tauro che nuovamente, dalla tarda serata di ieri, hanno intrapreso una forte azione di protesta inseguito all’interruzione della trattativa tra MCT e Sindacati”.   E’ quanto hanno dichiarato Nicola Carnovale della Segreteria nazionale dei Socialisti Uniti.   “La problematica inerente l’organizzazione del lavoro che non può non tenere in debita considerazione il giusto equilibrio tra esigenze aziendali e diritti basilari dei lavoratori, -prosegue Carnovale – rischia di celare di fatto il problema della ancora indefinita missione e funzione a cui l’infrastruttura portuale calabrese può e deve assurgere. Manca ancora un’anima, una progetto reale e concreto che sostituisca proclami, apparenti buone intenzioni e visioni oniriche ed è pertanto positiva la risoluzione approvata nella Commissione trasporti della Camera finalizzata ad impegno tangibile del Governo, che sulla vicenda Gioia Tauro non dimostra certo la stessa solerzia, perseveranza ed interesse di cui ha dato sfoggio nella vicenda della privatizzazione della Tirrenia, trattando direttamente con Aponte e la CIN di cui é socio insieme a Grimaldi, o alle vicende relative al rilancio dei porti di Genova e Trieste”.   “Si corre il serio rischio che in queste condizioni la Cig, se sarà sancito definitivamente l’accordo, si trasformi in un vero e proprio boomerang per i lavoratori – conclude Carnovale – con una misura di sostegno del reddito temporanea a cui rischia di seguire, senza una definizione di compiti e funzioni, il buio più totale, con MCT nella condizioni di agire unilateralmente e seguendo esclusivamente i propri interessi, situazione che nonostante le dichiarazioni di studio per la revoca di una parte della banchina in suo possesso, non è sostanzialmente in alcun modo arginata”.