Scarcerata nigeriana a rischio lapidazione. Frattini: “Non verrà espulsa”
redazione | Il 05, Set 2011
La regione Calabria la ospiterà
Scarcerata nigeriana a rischio lapidazione. Frattini: “Non verrà espulsa”
La regione Calabria la ospiterà
(ANSA) CATANZARO – E’ libera e quasi certamente non sarà espulsa dall’Italia, evitando la lapidazione cui sarebbe stata sottoposta nel suo Paese, Kate Omoregbe, la giovane nigeriana che ha finito stamattina di scontare la condanna per spaccio di droga comminatale dal tribunale di Roma. Kate ha lasciato stamattina il carcere di Castrovillari, grazie anche ad una riduzione di pena per buona condotta, e la prima persona che ha abbracciato è stato Franco Corbelli, leader del movimento Diritti civili, che da alcune settimane aveva intrapreso una campagna di solidarietà per salvarle la vita visto che in Nigeria rischierebbe di essere uccisa perché si è convertita alla religione cattolica ed ha rifiutato di sposare un uomo più anziano di lei impostole dai genitori. “Adesso – ha detto Kate uscendo dal carcere – voglio vivere senza paura. Grazie a tutti, grazie Italia e grazie a tutto il personale del carcere di Castrovillari”. In favore di Kate è intervenuto, con una lunga nota sul suo blog ‘Diario italiano’, il Ministro degli Esteri, Franco Frattini, che si è detto convinto che alla giovane nigeriana “vada concesso senza indugi l’asilo politico”. Secondo Frattini “l’ordine di scarcerazione è un primo elemento positivo. La domanda di asilo in Italia, già presentata, è il secondo. Le autorità faranno certamente il loro dovere, ma la mia opinione, di fronte al pericolo di una barbarie, quando una riconquistata libertà si trasformerebbe in una trappola così brutale, è che l’asilo vada concesso senza indugi”. Frattini ha anche sottoscritto una nota insieme al Ministro della Pari opportunità, Mara Carfagna, in cui si afferma che “l’Italia è da sempre in prima fila nella battaglia per la moratoria sulla pena di morte nel mondo e in quella per il rispetto dei diritti delle donne: questa battaglia, oggi, passa anche per la vicenda di Kate”.
Il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, da parte sua, si è impegnato ad offrire ospitalità e sostegno a Kate, individuando la struttura in cui la giovane potrà trovare una sistemazione in attesa della decisione definitiva sulla sua espulsione. Un’offerta che è stata subito accolta da Kate. “Adesso – ha detto la giovane nigeriana – voglio restare in Calabria e laurearmi. Tornare in Nigeria, infatti, per me significherebbe la morte certa”. In serata, secondo quanto riferito da Corbelli, Kate sarà trasferita in un Centro d’identificazione per immigrati di Roma per poi tornare nei prossimi giorni in Calabria ed essere ospitata nella struttura che le sarà messa a disposizione dalla Regione Calabria. “La scorsa notte – ha detto Kate – non ho dormito perché ero troppo ansiosa per la mia scarcerazione. Aspettavo questo giorno da troppo tempo e ora, finalmente, sto bene. Non ero certa che tutto potesse finire per il meglio ed ero e sono terrorizzata dalla possibilità di poter tornare in Nigeria”. Un appello in favore della giovane nigeriana è stato lanciato anche dall’arcivescovo di Cosenza, mons. Salvatore Nunnari. “Ci associamo all’appello umanitario – ha detto mons. Nunnari – per l’accoglimento della richiesta di riconoscimento dello status di rifugiato per evitare a Kate Omoregbe la condanna a morte nel Paese di provenienza”. Il presule si è appellato, in particolare, “all’inviolabilità della vita umana, al dovere dell’accoglienza e della difesa dei profughi provenienti da Paesi dove la dignità dell’uomo non sempre è rispettata e compresa come valore primario umano e divino”.
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