Pizzo, gli esercenti scrivono a Scopelliti
redazione | Il 06, Set 2011
Nella missiva esprimono la loro indignazione per la condizione di abbandono in cui versano le spiagge e il mare
di ROSARIA MARRELLA
Pizzo, gli esercenti scrivono a Scopelliti
Nella missiva esprimono la loro indignazione per la condizione di abbandono in cui versano le spiagge e il mare
PIZZO – Si accinge al suo lento declino la stagione estiva, costantemente minacciata dalle varie problematiche che hanno pregiudicato l’economia napitina. Al riguardo, attraverso il loro legale, Antonietta Villella, gli esercenti delle varie attività balneari della cittadina tirrenica, hanno indirizzato delle accuse al presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti. Di seguito, il documento dal quale si evince il loro stato d’animo:
“La presente lettera aperta a Lei indirizzata è scritta su incarico ricevuto dagli esercenti le attività balneari nel territorio di Pizzo, al fine di denunciare le condizioni disastrose e inaccettabili in cui si trova il territorio e il litorale di Pizzo, nel completo disinteresse di tutte le autorità coinvolte alla gestione del territorio. In un terra che fa del turismo una delle sue più importanti attività e risorse, le acque sporche, lo stato di abbandono generalizzato, i continui rifiuti in mare e per strada, l’assenza di controllo sullo stato dei canali che versano in mare, tutto ciò ha portato alla disperazione le attività balneari e commerciali in genere del Paese. Presidente, siamo concreti, non si tratta di disastri imprevedibili ma questo stato di cose è la conseguenza della cattiva gestione e della mancata programmazione degli interventi che riguardano il territorio, il mare e l’ambiente da parte degli enti coinvolti e, prima tra tutte, della Regione. Neppure la missiva del 22.7.11 inviata al fine di sollecitare un maggiore controllo ha trovato riscontro ma è rimasta inevasa: lo sbocco del fiume Angitola ha continuato e continua a trovarsi nelle stesse condizioni e a essere causa del fenomeno di colorazione verde-giallognola delle acque, soprattutto nella zona della Pineta e Marinella. La Regione Calabria, da Lei amministrata, deve prendere coscienza e ritenersi responsabile che in queste condizioni non è proponibile il turismo balneare. Prima di spendere e sperperare tutti i soldi in Pubblicità diretta al turismo in Calabria, era necessario analizzare lo stato in cui versano le nostre coste e impiegare il denaro pubblico per intervenire sul territorio, il mare e l’ambiente. E’ chiaro che la mala gestio amministrativa e politica da parte della Regione Calabria è causa del disastro delle coste e del territorio calabrese e in particolare di Pizzo. Il governo mal condotto della cosa pubblica ha messo in ginocchio le attività balneari, nessun guadagno e, con questo mare sporco, non vi è possibilità neppure di pagare le spese. Presidente, si assuma pubblicamente le sue responsabilità: la Calabria e il suo territorio devono essere amministrati con interventi preventivi, programmati e concreti, quali il controllo e la pulizia dei canali che versano in mare, la gestione seria dei depuratori e, soprattutto, della raccolta della spazzatura.”
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