Ue blocca i fondi. Botta e risposta tra Scopelliti e Hahn
redazione | Il 16, Set 2011
Perplessi i funzionari dell’Autorità di Audit
Ue blocca i fondi. Botta e risposta tra Scopelliti e Hahn
Perplessi i funzionari dell’Autorità di Audit
Il Commissario europeo alla Politica regionale Johannes Hahn, rispondendo ad una interrogazione promossa da alcuni Parlamentari Europei, ha sottolineato che i pagamenti Ue alla Regione Calabria sono sospesi per due ragioni principali: la prima è relativa al sistema di gestione e di controllo regionale ritenuto non completamente affidabile dai servizi di audit della Commissione europea; la seconda per un avanzamento di spesa non ritenuto sufficiente rispetto a quello originariamente prevista.
Pronta la replica del Presidente Scopelliti che afferma “Lo stato di avanzamento del programma operativo della Calabria procede in maniera soddisfacente” e illustra i progressi compiuti a seguito dell’intensa attività sviluppata nell’ultimo anno. Dalle dichiarazioni del Presidente, però, non trapela alcun riferimento in merito al “sistema di gestione e controllo” ritenuto non affidabile.
Occorre specificare che il “Sistema di gestione e controllo”, a cui fa riferimento la Commissione, è un’innovazione introdotta con la nuova programmazione. Tutte le Regioni, infatti, prima della presentazione della prima domanda di pagamento intermedio o al più tardi entro dodici mesi dall’approvazione di ciascun programma operativo, devono provvedere a una articolata descrizione dei sistemi, comprendente in particolare l’organizzazione e le procedure relative all’Autorità di Gestione, all’Autorità di Certificazione, agli organismi intermedi, nonché all’Autorità di Audit e ogni altro organismo incaricato di svolgere attività di audit sotto la responsabilità di quest’ultima.
La non affidabilità del sistema, espressa dal Commissario Europeo, è relativa anche alla situazione dell’Autorità di Audit che, come descritto, rappresenta uno dei pilastri del “sistema di gestione e controllo”.
Già il 28/01/2011 e successivamente durante gli incontri bilaterali svoltisi il 7-8 aprile c.a. in Roma la Commissione Europea, ha evidenziato la necessità di porre in essere nell’immediato atti concreti volti a garantire il prosieguo delle attività di audit attraverso la continuità del rapporto di lavoro dei funzionari dell’AdA, senza disperdere le competenze già formate all’interno dell’AdA. Questa richiesta è stata ribadita con ulteriori note dalla Commissione Europea, DG Politiche Regionali, dell’1.07.2011, e dalla DG Occupazione, del 22/08/2011, nelle quali si invitava l’Amministrazione Regionale ad attuare azioni concrete volte a garantire il prosieguo dell’attività dell’Autorità di Audit. In mancanza la Commissione sarebbe stata autorizzata, ai sensi dell’art. 92 del Regolamento (Ce) n.1083/2006, ad adottare, senza ulteriori indugi, la decisione definitiva di sospensione dei pagamenti intermedi; nonché ad avviare la procedura di soppressione del contributo del programma operativo. Questa raccomandazione scaturiva dalla preoccupazione, da parte degli Uffici di Bruxelles, di non ripetere i ritardi sui controlli verificatisi nel corso della programmazione 2000-2006 e recuperate dagli stessi funzionari oggi messi in discussione da questa Amministrazione.
I funzionari dell’Autorità di Audit ribadiscono, quindi, le loro perplessità, già comunicate nel luglio 2011, circa, l’ipotesi, suggerita dall’Amministrazione Regionale, di bandire un concorso pubblico a tempo determinato per una nuova selezione di personale preposto al funzionamento dell’Autorità di Audit. Come già esternato dagli stessi funzionari, infatti, una soluzione di questo tipo contrasta con ogni razionale principio di economicità, tempestività e sana e corretta gestione di qualsivoglia ente o azienda. I funzionari esprimono anche perplessità di legittimità, attestata da illustri pareri giuridici, poiché il bando del 2008, attraverso cui sono stati reclutati, prevedeva il rinnovo all’esito della valutazione positiva dei risultati conseguiti. Risultato attestato dalle valutazioni dei tre dirigenti che si sono susseguiti. L’ipotesi di procedere ad una nuova procedura di selezione pubblica, inoltre, produrrebbe effetti deleteri sull’espletamento degli adempimenti descritti poiché si rischierebbe di disperdere quel bagaglio di professionalità che ha consentito in questi anni il recupero del forte ritardo accumulato sulla vecchia programmazione e, come evidenziato dalla stessa Commissione, si metterebbe a rischio il rispetto degli adempimenti delle scadenze per il 2007-2013 a causa del blocco totale delle attività, aggravando ulteriormente la situazione e passando dallo stato di sospensione dei pagamenti alla rettifica finanziaria definitiva e quindi irreversibile.
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