Voto su arresto Milanese, Lega dirà no alla Camera
redazione | Il 22, Set 2011
Bossi: ‘Penso che il governo non cadrà’. Berlusconi a Napolitano: ‘Vado avanti’
Voto su arresto Milanese, Lega dirà no alla Camera
Bossi: ‘Penso che il governo non cadrà’. Berlusconi a Napolitano: ‘Vado avanti’
(ANSA) ROMA – E’ iniziato nell’Aula della Camera il dibattito sulla richiesta di arresto avanzata dai Pm di Napoli nei confronti del deputato del Pdl Marco Milanese. La Giunta ha reso parere contrario all’arresto dell’ex braccio destro di Tremonti, che è in Aula. Il voto sarà, a scrutinio segreto, intorno alle 12.
Fra gli iscritti a parlare in dichiarazione di voto c’é un solo leader di partito: Antonio Di Pietro, per Italia dei Valori. Per il Pdl parlerà invece Maurizio Paniz, per il Pd Ettore Rosato, per la Lega Luca Paolini, per i Responsabili Giancarlo Lehner, per Fli Giuseppe Consolo, per Api Pino Pisicchio. Non si sa ancora chi interverrà per l’Udc.
E’ già in Aula alla Camera, Marco Milanese, il deputato del Pdl per il quale in mattinata verrà votata la richiesta di autorizzazione all’arresto nell’ambito dell’inchiesta sulla P4. Uscito di casa verso le 9, l’ex braccio destro di Giulio Tremonti è arrivato nel transatlantico di Montecitorio con netto anticipo rispetto all’inizio della seduta. E si è fermato a parlare con alcuni parlamentari del Pdl, visibilmente teso. Oltre ai saluti dei colleghi di partito, Milanese ha ricevuto anche una veloce stretta di mano dal presidente della Camera Gianfranco Fini, che si apprestava a entrare in Aula per dare inizio alla seduta. Poco dopo anche il deputato del Pdl ha fatto il suo ingresso nell’emiciclo, facendo cenno ai giornalisti di non avere intenzione di rispondere alle loro domande.
API, VOTEREMO PER ARRESTO – L’Api voterà per l’arresto Marco Milanese. Lo ha detto nell’Aula della Camera Pino Pisicchio dell’Api in dichiarazione di voto.
IDV, VOTIAMO PER ARRESTO DEPUTATO PDL – “Votiamo convintamente per l’arresto di Milanese”. Lo ha confermato nell’Aula della Camera Federico Palomba in dichiarazione di voto sulla richiesta di arresto del deputato del Pdl avanzata dai pm napoletani. Palomba ha parlato al posto del leader dell’Idv Antonio Di Pietro, che inizialmente era stato designato a tenere la dichiarazione di voto sul gruppo. A quanto si apprende, Di Pietro si è uniformato alla decisione di tutti gli altri gruppi di far intervenire nel dibattito solo i rispettivi componenti della Giunta per le Autorizzazioni di Montecitorio. “Vogliamo denunciare un sistema di potere, di giochi interni alla coalizione che ha distrutto il Paese e hanno portato l’Italia al disastro. Votiamo l’arresto per affermare la dignità istituzionale e costituzionale di questo Parlamento”.
Prima parla Umberto Bossi e annuncia che lui voterà “per non far cadere il governo”. Poi interviene il capogruppo alla Camera Marco Reguzzoni che è ancora più chiaro: la Lega voterà ‘no’ all’arresto di Marco Milanese “senza se e senza ma”. Si scioglie così, solo in tarda serata, la riserva su come si comporterà la maggioranza oggi in Aula, quando si dovrà decidere se dire ‘si’ o ‘no’ alla richiesta di arresto per l’ex braccio destro di Giulio Tremonti avanzata dalla procura di Napoli.
E, all’annuncio della Lega, segue un commento del ministro dell’Economia. Lui, non solo, dichiara, ha sempre avuto “fiducia nel regolare corso della giustizia”. Ma è anche certo che “l’accusa e la difesa, i fatti e il diritto, e infine il giudizio possano e debbano essere separati dalla politica”. Se tutti i deputati dovessero rispettare gli ordini di scuderia impartiti dai rispettivi gruppi, insomma, per Milanese non dovrebbero esserci problemi. Ma il condizionale è d’obbligo in presenza del voto segreto. La Conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha infatti reso ufficiale che sull’ex Gdf si deciderà nel segreto dell’urna.
Dopo aver respinto la richiesta avanzata dal presidente dei deputati del Pdl Fabrizio Cicchitto di usare, al posto del voto elettronico, il sistema delle palline colorate. E in presenza del voto segreto, si osserva nel centrodestra, “può sempre accadere di tutto”. Anche perché stavolta tutti assicurano che non si controllerà più (come è accaduto per il voto sul’arresto di Alfonso Papa) il modo in cui i parlamentari voteranno. Se con l’indice puntato verso il pulsante verde o quello rosso della postazione. Il fatto è che anche nel Pdl si teme ci possano essere delle sorprese. Cicchitto assicura che non ci saranno franchi tiratori. Ma nessuno è pronto a giurare davvero che anche nelle varie ‘correnti’ che si sono ormai create nel partito l’ordine di scuderia verrà rispettato. Ci sono quelli, infatti, che dicono di non nutrire troppe simpatie nei confronti del ‘collega’ o nei confronti di Tremonti.
E ci sono quelli che non credono che “l’agonia” del governo possa durare ancora a lungo. E’ anche vero però quello che dice un deputato del Pdl che ostenta tranquillità: “Tagliare il ramo di Milanese e dunque quello di Tremonti significa tagliare il ramo sul quale ora siamo seduti tutti”. E questa è una prospettiva che non alletta molti. Ma un ragionamento che circola da giorni nella Lega mette in risalto anche un altro aspetto: votare contro Milanese potrebbe comportare il rischio di rafforzare ancora di più Berlusconi visto che in caso di arresto, quest’ultimo alla fine potrebbe anche accarezzare l’ipotesi di mettere all’angolo Tremonti che allo stato nel governo è per lui “una spina nel fianco”.
L’opposizione invece, non ha dubbi: Pd e Idv diranno ‘si’ alle manette per il deputato del Pdl. Solo l’Udc lascerà libertà di coscienza. In molti avevano sperato in una presa di posizione di Maroni e dei maroniani, così come avvenne con Papa, attualmente detenuto a Poggioreale. Ma il ministro dell’Interno, dopo aver fatto capire nei vari colloqui di questi giorni di non essere ‘prontissimo’ per un eventuale ‘grande salto’, mette subito le cose in chiaro: “Io mi atterrò alla linea della Lega” perché la Lega “ha sempre una e una sola posizione”. Il fatto, si spiega nella relazione di minoranza redatta da Federico Palomba (Idv), è che Carroccio e Pdl hanno deciso di salvare Milanese solo perché “questo è ancora molto potente”, così come “lo è Tremonti”. E lui probabilmente riuscirà ad evitare le manette solo grazie all'”intreccio di potere” che c’é tra i due partiti”.
BUFERA SU DI PIETRO. E. LETTA:ORA DURO PROCEDERE ASSIEME – Polemica sulle parole di Di Pietro: ‘Prima che ci scappi ilmorto mandiamo a casa il governo’. Il leader dell’Italia dei Valori respinge l’accusa di essere irresponsabile: ‘Ho soloscattato una fotografia dell’Italia vera. Vedo disperazione,paura per il futuro ma nel palazzo ‘i sepolcri imbiancati parlano di intercettazioni’. ‘Con Di Pietro e’ ormai difficilefare pezzi di strada insiemé commenta il vicesegretario del PdEnrico Letta
CONSIGLIO MINISTRI: INIZIATA RIUNIONE A PALAZZO CHIGI
E’ cominciata alle 9:35 di questa mattina a palazzo Chigi la riunione del Consiglio dei ministri. Tra i punti all’ordine del giorno la nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (DEF).
BERLUSCONI A VERTICI PDL, TRANQUILLI SU OGGI AVANTI RIFORME – Si è concluso dopo oltre due ore e mezzo il vertice di Silvio Berlusconi con lo stato maggiore del Pdl: una riunione ‘preparatoria’ del più ampio summit di maggioranza che si terrà nel pomeriggio dopo il voto alla Camera sul caso Milanese. “Su questo siamo tranquilli- ha detto il premier durante la riunione – non c’é nessuna preoccupazione”. Una parte della riunione è stata dedicata proprio ad una analisi sulla tenuta della maggioranza e ad una valutazione dei numeri in aula rispetto al voto previsto alle 12. Ma più in generale, per Berlisconi la serata è stata l’occasione per un punto del rilancio dell’azione di governo. Si riparte su tre direttive: riforme costituzionali, giustizia ed economia. E proprio i provvedimenti antideficit sono stati il piatto forte della serata.
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