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Povera Italia!

Povera Italia!

| Il 02, Nov 2011

Risus abundat in ore stultorum sine causa

di MIRELLA MARIA MICHIENZI

Povera Italia!

Risus abundat in ore stultorum sine causa

 

 

Gentile Direttore,

– nel 150° dell’Unità d’Italia , quando la retorica dei politici si è sprecata a dismisura sul senso dell’italianità;

– quando le parole sono state tante, ma pompose ed artefatte, perché non hanno avuto un riscontro nella realtà  programmatica dei politici e, quindi, nella nostra realtà quotidiana;

– quando un Bersani pensa di fare opposizione dicendo da anni soltanto un monotono ritornello: “Berlusconi si deve dimettere”. (ieri sera per questo è stato preso per i fondelli anche in Striscia la Notizia);

– quando Bersani attacca Renzi, sindaco di Firenze, soltanto perché propone programmi e, non sapendo che dire o contrapporre, aggiunge che è “ un giovane che scalcia”.(Poiché risiedo a Firenze, puntualizzo che non faccio parte dell’elettorato di Renzi, perché sono apolitica ma, tuttavia, amante della giustizia e della democrazia);

– quando un Bersani per paura non ammette l’avanzata dei giovani ed ottusamente non capisce che anche in politica bisogna “ andare in pensione”, non solo per motivi d’età ma anche per non costituire “ inchiodamenti sulle poltrone con pretese dinastiche”. E questa regola vale non solo per Berlusconi, ma anche per lui;

– quando Bersani ha dato, ancora una volta, la dimostrazione che non si cura  del bene degli italiani, ma soltanto di se stesso e della sua disperata voglia di sostituire Berlusconi;

– quando un Bersani gode delle stupide risatine di Merkel e Sarkozy  e non capisce nel suo profondo egoismo che le risatine sono rivolte a tutti noi  italiani, compreso lui…

…allora diviene più che mai attuale la famosa frase, attribuita da alcuni  a d’Azeglio, da altri a Cavour:

“ L’Italia è stata fatta, ora bisogna fare gli italiani.” (1861)

Forse Bersani dovrebbe leggere un libro vecchio, ma ricco di amor di patria. Parlo di Cuore di De Amicis. Tra quelle pagine risalta un bambino, di circa dieci anni, che sente parlare male dell’Italia proprio da due signori che poco prima gli avevano regalato qualche moneta. Interviene nel loro discorso, restituisce orgogliosamente le monete e puntualizza molto bene il rispetto che si deve alla propria  patria, l’Italia!

Se per caso qualcuno dicesse che tali pagine sono anacronistiche, risponderei che  certi sentimenti non hanno tempo, perché validi ieri, oggi e domani. Il giorno in cui questi sentimenti tramonteranno, anzi, mi correggo, moriranno…allora saremo una società di uomini morti, perché senza ideali, sogni e futuro. La morte porta via tutto, il tramonto, invece, prelude al domani.

A questi signori e a Bersani , suggerirei, allora, di leggere il discorso che nei giorni scorsi ha tenuto Cavaco Silva (Presidente della Repubblica Portoghese) all’Università Europea presso La Badia Fiesolana.

Cavaco Silva:

– ha incitato tutti alla solidarietà, perché, se un paese europeo cade, trascinerà tutti gli altri stati della comunità europea con un effetto domino. (Questo spiega bene l’idiozia di chi ride o si compiace).

– ha ben chiarito che all’inizio del 2000 proprio Francia e Germania  hanno fatto  di tutto per fare passare inosservata la loro violazione dei limiti del deficit di bilancio. In questo sono stati aiutati dalla Commissione Europea, perché ha tralasciato di fare quello che le competeva,  portando negli anni in tutta l’Europa conseguenze negative nel campo economico che oggi si stanno ben evidenziando;

– ha energicamente detto che spetta soltanto al Consiglio d’Europa di deliberare e non a un direttorio auto-nominatosi, facendo ben intendere che si riferiva ai comportamenti di Germania e Francia.

– ha concluso dicendo di non cadere in mutue recriminazioni, perché la crisi è a livello mondiale, perciò è veramente pazzesco attribuirla agli avversari politici. Bella la frase finale, che si rifà a Churchill quando, nel discorso di Zurigo (1946), disse: “ Un rimedio efficace per la tragedia europea è ricreare la Famiglia Europea”.

Purtroppo mi rendo conto che i politici italiani, inseguendo le loro mire, sono ben lungi da queste idee di solidarietà e non sanno cosa voglia dire non dico famiglia europea, ma Famiglia Italiana.  L’opposizione, in questo frangente di crisi economica mondiale, invoca ogni giorno nuove elezioni come se non costassero un bel niente agli italiani! Noi italiani siamo stufi di pagare per persone inette. A ciò si aggiunge che ,qualora si andasse alle elezioni, passerebbe tanto di quel tempo che il crac economico ci farebbe sprofondare del tutto. Se l’opposizione sa come fare per superare questo frangente, che ripeto è a livello mondiale, parli pure e proponga, perché una serie opposizione si fa così, lavorando per l’amore della patria ed evidenziando il senso dell’italianità. Non si possono invocare elezioni…senza avere in testa possibili programmi risolutivi!

E’ di queste ultime ore la notizia (che solo agli stupidi non era implicita al contesto economico europeo) che la Francia sta comprendendo di scivolare per effetto domino. ..e il risus abundat in ore stultorum sine causa, è più che mai veritiero.

MIRELLA MARIA  MICHIENZI

redazione@approdonews.it