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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 24 DICEMBRE 2024

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Berlusconi: ‘Dimissioni? Non ci penso’. Ferrara ribadisce: ‘Si dimette dopo fiducia’

Berlusconi: ‘Dimissioni? Non ci penso’. Ferrara ribadisce: ‘Si dimette dopo fiducia’

| Il 07, Nov 2011

Il premier smentisce le voci circolate sulle sue imminenti dimissioni e dice: ‘Vedo in faccia i traditori’. Maggioranza sotto pressione anche dopo le ultime defezioni

Berlusconi: ‘Dimissioni? Non ci penso’. Ferrara ribadisce: ‘Si dimette dopo fiducia’

Il premier smentisce le voci circolate sulle sue imminenti dimissioni e dice: ‘Vedo in faccia i traditori’. Maggioranza sotto pressione anche dopo le ultime defezioni

 

 

(ANSA) ROMA – A testa bassa, contro tutti. ”Non mi dimetto”, spiazza tutti Silvio Berlusconi sotto il forte pressing del Pdl. Il premier vede a pranzo a Milano i figli e Fedele Confalonieri e fa trapelare che non mollera’. ”Domani si vota il rendiconto alla Camera, quindi porro’ la fiducia sulla lettera presentata a Ue e Bce – spiega poi al telefono con Libero -. Voglio vedere in faccia chi prova a tradirmi”. Le voci di imminenti dimissioni, presenti fin dallo scorso sabato, erano circolate con piu’ insistenza stamattina, confermate da fonti di maggioranza. Berlusconi stesso le stoppa.

”Non capisco come siano circolate le voci delle mie dimissioni, sono destituite di ogni fondamento”, dice il premier a Libero. E piu’ tardi Fabrizio Cicchitto conferma: ”Ho parlato poco fa con il presidente Berlusconi, che mi ha detto che le voci sulle sue dimissioni sono destituite di fondamento”. La borsa vola e poi di nuovo crolla. E Aldo Di Biagio, finiano di ferro, sottolinea che a parlare di imminenti dimissioni erano stati stamattina un direttore ed un vicederettore di testate vicinissime al premier e non esita a parlare di aggiotaggio.

”Diffondere la notizia delle imminenti dimissioni di Berlusconi salvo poi assistere alla smentita del premier stesso – dice – rappresenta una evidente turbativa dei mercati. Sarebbe opportuno che la Consob valutasse tali comportamenti, al fine di fugare ogni dubbio (e noi ce lo auguriamo) su eventuali illeciti riconducibili alle categorie dell’aggiotaggio e dell’abuso di informazioni privilegiate. Non si scherza sui risparmi degli italiani”.

Intanto, si muovono ancora i numeri della maggioranza. Dopo l’uscita a sorpresa di Gabriella Carlucci dal Pdl verso l’Udc, questa mattina Antonio Buonfiglio – ex esponente di governo di Fli recentemente entrato nella componente ‘Fare Italia’ con Adolfo Urso, Andrea Ronchi e Pippo Scalia – spiega che non votera’ domani sul rendiconto ”se diventa una conta sulla fiducia a Silvio Berlusconi”.

Stesso atteggiamento – si apprende da fonti della maggioranza – sarebbero pronti a tenere Adolfo Urso e Pippo Scalia, mentre Andrea Ronchi e’ fermo sul si’ al rendiconto e ad un’eventuale fiducia.

E, dopo aver parlato di ‘dimissioni a minuti’, e’ ancora Giuliano Ferrara, in un nuovo intervento sul Foglio.it., a spiegare: ”La via d’uscita c’e’. Invece di prolungare l’agonia, Berlusconi si presenta alle Camere, chiede la fiducia per varare la legge di stabilita’ e il maxiemendamento, annuncia che si dimettera’ un minuto dopo e che chiede le elezioni a gennaio. Di questo si discute”.

Intanti, dopo aver partecipato a un vertice della Lega, il ministro Roberto Calderoli è andatro ad Arcore per incontrare il premier nella sua residenza.

G.LETTA: ANCHE SE IL GOVERNO CAMBIASSE, GLI IMPEGNI RESTANO – “Nel passaggio da un governo all’altro – non è che lo stia auspicando – gli impegni assunti non cambiano, continuano: si chiama principio della continuità amministrativa”: lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, a margine di una conferenza stampa. ‘Il patto sottoscritto oggi (tra Regioni, Governo e Ue, ndr) resiste ad ogni evento ammesso che eventi di quel tipo ci siano”, ha proseguito il sottosegretario Gianni Letta, rispondendo ad una domanda.

SACCONI: VOTO SU RENDICONTO AVRA’ MAGGIORANZA – Secondo il ministro del welfare, Maurizio Sacconi “il voto sul rendiconto avrà la maggioranza”. Lo ha detto oggi a Treviso. “Il governo – ha aggiunto – va avanti finché il Parlamento non sarà di diverso avviso. Io credo sia maturata la convinzione democratica – ha concluso – che le crisi, se si producono, devono prodursi in Parlamento, davanti al Paese e nella sede istituzionale propria”.

MATTEOLI; ANDIAMO AVANTI, VEDREMO DOMANI – “Andiamo avanti. Le crisi non si fanno sui giornali ma in Parlamento se ci sono i numeri”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, a Catanzaro.”Pare che ogni mezz’ora – ha aggiunto Matteoli – ci sia una nuova notizia sul tema ‘Berlusconi si dimette’ e tutte le volte siamo costretti a rispondere. Se qualcuno, come ha detto Berlusconi, ha cambiato idea lo vedremo domani in Parlamento dove andremo in maniera serena per chiedere un voto sul provvedimento”.

CAMERA: AULA INIZIA DISCUSSIONE SU RENDICONTO – L’Aula della Camera ha iniziato la discussione generale sul rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato per l’esercizio finanziario 2010. Il testo, approvato dal Senato, era stato respinto nel proprio primo articolo a Montecitorio lo scorso 11 ottobre. Verrà votato nel pomeriggio di domani dall’Assemblea di Montecitorio.

INCONTRO SCHIFANI-FINI – Il presidente del Senato Renato Schifani è a colloquio con il presidente della Camera Gianfranco Fini. L’incontro si svolge nello studio di Fini. Entrambi devono partecipare, oggi pomeriggio, alla presentazione del libro del vice presidente del Csm Michele Vieti”La fatica dei giusti”.

redazione@approdonews.it