Reggio, i Ros sequestrano la società di panificazione “Pane pizza e fantasie srl”
redazione | Il 19, Dic 2011
Riconducibile, secondo l’accusa, alla cosca Imerti-Condello
Reggio, i Ros sequestrano la società di panificazione “Pane pizza e fantasie srl”
Riconducibile, secondo l’accusa, alla cosca Imerti-Condello
REGGIO CALABRIA – I Carabinieri del ROS e del Comando Provinciale di Reggio Calabria stanno eseguendo un decreto di sequestro preventivo emesso dalla D.D.A. presso la Procura della Repubblica di Reggio Calabria a carico della “Pane Pizza e Fantasie” s.r.l., operante nel settore della panificazione, in ordine al delitto di “intestazione fittizia”, previsto dall’art. 12 quinquies l. n. 356/92, aggravato dall’art. 7 l. n. 203/91, essendo stato accertato che l’assetto societario è – di fatto – riconducibile ai prossimi congiunti di IMERTI Antonino, noto “nano feroce”, e CONDELLO Domenico, latitante sin dal 1991, recentemente colpito da altro provvedimento emesso dalla DDA di Reggio Calabria nell’ambito dell’operazione convenzionalmente denominata “Reggio Nord”, peraltro dimostrativo del perdurante attivismo del sodalizio mafioso facente capo al latitante.
Nel corso dell’indagine è emerso che:
– sul piano formale, l’assetto societario fa capo ai congiunti MARTINO Maddalena e MARTINO Giuseppe, zii materni del latitante che, peraltro, nel corso di perquisizione domiciliare eseguita il 22 giugno c.a., erano stati trovati in possesso di euro 49.690,00 in denaro contante, euro 52.000,00 e lire 10.000.000 in buoni fruttiferi postali, in parte cointestati con CONDELLO Giuseppa
– CONDELLO Giuseppa, moglie dell’IMERTI, benché formalmente estranea all’attività, è il centro di imputazione delle responsabilità gestionali, intrattenendo relazioni sia con lo studio di consulenza commerciale sia con l’istituto di credito;
– TEGANO Margherita e CONDELLO Caterina, rispettivamente compagna e sorella del latitante, benché formalmente dipendenti, si interfacciano solo ed esclusivamente con CONDELLO Giuseppa, che partecipa loro le decisioni assunte o da assumere;
– le tre donne hanno deciso di cedere a titolo definitivo l’attività.
Tutti questi elementi conferiscono corposità ed univocità al quadro indiziario raccolto e l’accertata sussistenza di fasi propedeutiche alla definitiva cessione dell’attività, in ultimo, ha imposto l’adozione, da parte della locale DDA, del provvedimento in urgenza.
Il provvedimento è un ulteriore segmento di un più ampio contesto investigativo sviluppato, con il coordinamento della DDA di Reggio Calabria, dal ROS Reparto Anticrimine e dal Comando Provinciale dei Carabinieri e che mira al raggiungimento di due obbiettivi interdipendenti:
– la cattura del latitante, esponente mafioso di livello apicale della ‘ndrangheta, in grado di orientare le complessive strategie dell’organizzazione;
– la sistematica aggressione di tutte le attività riconducibili al gruppo criminale investigato, quale strumento di costante e progressivo depotenziamento della struttura di sostegno economico e logistico del latitante Domenico CONDELLO.
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