Padre Alessandro Nardi Parroco di San Giuseppe di Taurianova nel trigesimo della sua morte
redazione | Il 21, Dic 2011
Taurianova rimpiange il frate francescano
Diacono CECE’ ALAMPI
Padre Alessandro Nardi Parroco di San Giuseppe di Taurianova nel trigesimo della sua morte
Taurianova rimpiange il frate francescano
TAURIANOVA – “Il Signore mi conceda la grazia di saper dire sempre – nonostante i 78 anni – la parola “ancora” e non la parola “ormai”, per sperimentare ogni giorno le sue meraviglie e di offrire il suo amore. Mi aiuti a vivere questa fase della vita in progettazione e non in rassegnazione”. Queste parole scritte nel suo diario, il giorno dopo il suo compleanno compiuto l’11 ottobre scorso, credo siano le più calzanti per descrivere lo spirito di servizio che ha animato Padre Alessandro Nardi, Parroco di S. Giuseppe di Taurianova, per la sua Comunità Parrocchiale, per tutta la città e per tutti coloro i quali lo hanno conosciuto, fino all’ultimo momento, fino a che si è consumato celebrando, ancora una volta, la santa Messa nel giorno del Signore. Non stava bene quel giorno, il 20 novembre, scorso, ma ha voluto fortemente celebrare l’Eucaristia “per non farla mancare alla comunità proprio di domenica”, ha detto durante l’omelia, che ha tenuto seduto e quasi senza voce. Sempre sottovoce ha continuato a celebrare la S. Messa, ma non è riuscito a distribuire l’Eucaristia ai fedeli. Si è seduto, mentre il diacono distribuiva l’Eucaristia e proprio alla fine della distribuzione è crollato, svenuto. Ci resterà sempre negli occhi e nel cuore, quando, dal presbiterio della Chiesa, i sanitari del 118, lo stavano portando in ospedale, dalla barella dove lo avevano adagiato, ha aperto per un attimo gli occhi sorridendo affettuosamente quasi a voler rassicurare la Comunità trepidante stretta attorno a lui e dopo avermi raccomandato, con l’ultimo filo di voce di celebrare, subito dopo, un battesimo, mentre lo incoraggiavo, mi ha risposto solo con le labbra: “sia fatta la volontà di Dio” e poi ha alzato una mano come a salutare e benedire la comunità sempre più preoccupata per lui. E’ stata l’ultima volta che lo ha fatto. La sera stessa è entrato in coma dal quale non è più uscito fino a che “sorella morte” lo ha portato con se due giorni dopo. “Laudato si, mi Signore, per sora nostra Morte corporale, da la quale nullo omo vivente po’scampare. Guai a quelli che morranno ne le peccata mortali! Beati quelli che trovarà ne le tue sanctissime voluntati, ca la morte seconda no li farrà male”. La strofa che Francesco d’Assisi dedicò a “sorella morte” nel Cantico delle Creature, ha certamente accompagnato il suo “transito” come quello di Francesco d’Assisi che Padre Alessandro, come francescano cappuccino, ha seguito sempre con fervore. “Allora Francesco, raccontano le Fonti Francescane nello Specchio di Perfezione – Allora Alessandro raccontiamo oggi noi – sebbene soffrisse più del solito per i suoi mali, sembrò trasfigurato a quelle parole da una nuova gioia, udendo ripetere che la morte sua sorella era vicina. Con gran fervore di spirito, lodò il Signore e disse: «Se dunque piace al Signore che io debba presto morire chiamatemi frate Angelo e frate Leone perché mi cantino di sorella morte!». Quando i due gli furono dinanzi, affranti dalla pena e dal cordoglio, cantarono lacrimando il Cantico di frate sole e delle altre creature del Signore, che il Santo stesso aveva composto. Padre Alessandro, nel suo transito, ha avuto intorno a se tutta la Comunità parrocchiale, i suoi fratelli e sorelle carnali, i suoi nipoti, in preghiera, in adorazione del Santissimo Sacramento, in ansia, in attesa, prima nella Chiesa di S. Giuseppe, poi all’ospedale di Polistena fino alle due di notte, poi all’ospedale di Messina per due giorni di seguito e ancora intorno alla sua bara, nella sua Chiesa Parrocchiale di S. Giuseppe con preghiere, con veglie, con canti e con la celebrazione dell’Esequie e, infine, nell’ultimo commiato a Melicucco, sua città dove era nato l’11 ottobre del 1933 e dove è stato sepolto nella tomba di famiglia accanto a sua madre, che aveva perso in tenera età, ancora e ancora con preghiere, con canti, con i fiori posti sulla sua bara e con la partecipazione di migliaia di persone, di fedeli e di confratelli cappuccini e sacerdoti diocesani, come non si sono mai visti.
Centinaia, inoltre, sono stati i messaggi di cordoglio e i ricordi inviati anche da lontano da tantissime persone che Padre Alessandro ha conosciuto durante la sua attività pastorale, alla Comunità parrocchiale, ai Frati Cappuccini, al superiore del Convento di Taurianova Padre Benigno Morabito con il quale ha condiviso la fraternità per venticinque anni, al vice parroco Padre Francesco Mazzeo, al Ministro Provinciale Padre Giovanni Battista Urso che ha presieduto la santa messa delle esequie, e ai familiari, i quali, coscienti del suo stato di religioso, con delicatezza e garbo gli sono stati vicini e lo hanno sostenuto sempre e ancor di più negli ultimi giorni con la loro presenza continua, ininterrotta, con la preghiera e con l’affetto.
Tantissimi i Terziari Francescani e gli ex Gifrini, da tutta la Calabria, che lo hanno ricordato come Assistente provinciale OFS – GIFRA, “consapevole della reciprocità vitale tra le fraternità dei religiosi e quelle dell’Ordine Secolare”, (Cost. Capp. n. 95,5), in particolare, a Catanzaro, Curinga, Gasperina, Rizziconi, Chiaravalle, Taurianova, Anoia, Vibo Val., Cropani, e in tanti altri luoghi della Calabria.
La sua attività pastorale più duratura, Padre Alessandro, l’ha svolta a Taurianova come Parroco della Chiesa di San Giuseppe, dove ha saputo farsi apprezzare e amare per il suo impegno costante, attivo e responsabile basato sulla semplicità e sull’umiltà francescana, sugli esempi di vita, sulla quotidianità connessa alla realtà delle cose. Fondatore insieme al Maestro Michele Tettè della Corale “TAU” che si fa apprezzare in Chiesa e nei tantissimi concerti anche fuori; ha dato un impulso importante all’Azione Cattolica Parrocchiale preparando un folto gruppo di laici impegnati nella vita ecclesiale e sociale; ha fondato il “Gruppo Animatore della Devozione e della Festa di San Giuseppe” per la preparazione dei festeggiamenti religiosi e civili del Santo Patriarca venerato nella Chiesa Parrocchiale; ha dato una strutturazione più sentita al gruppo dei Catechisti parrocchiali ed è stato uno dei primi in diocesi ad avviare il nuovo metodo del catecumenato per la preparazione ai sacramenti della prima Comunione e della Cresima; ha curato sempre in modo solenne la celebrazione dell’Eucaristia, preparando un gruppo di fedeli per il decoro e l’ordine della Chiesa; ha curato un numeroso gruppo di ministranti sempre disponibili e partecipi sia nelle celebrazioni solenni che nelle celebrazioni feriali; E’ stato uno dei primi parroci, in diocesi, a fondare la Caritas Parrocchiale intitolandola a San Giuseppe Moscati, santo che ha amato e venerato fin da prima della sua canonizzazione e per il quale ha fatto dipingere un artistico quadro che rappresenta l’Apoteosi del Santo tra le allegorie della Fede, della Speranza e della Carità. Per la Caritas, che ha sempre voluto come organismo pastorale al fine di promuovere la testimonianza della carità con prevalente funzione pedagogica, durante un ritiro spirituale, ha celebrato una delle sue ultime Eucaristie, quando stava già male, come segno di affetto particolare e sentito come ha detto durante l’omelia. Una delle soddisfazioni più grandi ha detto più volte è stata anche quella di aver dato, come Comunità, alla chiesa tre vocazioni: il sacedote cappuccino Padre Pietro Ammendola, il sacerdote diocesano Don Leonardo Manuli e il diacono permanente Cecè Alampi.
Sempre attento e sensibile, inoltre, ai grandi eventi della chiesa diocesana e nazionale Padre Alessandro ha sempre partecipato, insieme ai suoi collaboratori parrocchiali, agli incontri di formazione e ai convegni diocesani cosciente della loro importanza per la crescita spirituale e pastorale della sua Comunità. La sua Comunità, infatti, è stata sempre al centro della sua attenzione e dei suoi programmi pastorali. In particolare, della Comunità, ha avuto una attenzione speciale per gli ammalati e gli anziani che visitava regolarmente e non facendogli mancare mai i sacramenti.
Famosi sono le sue novene-missioni tematiche con famosi predicatori come l’Assistente mondiale dell’OFS P. Ben Brevoort e l’Assistente Nazionale P. Luigi Monaco, che vivacizzavano ancor di più la Comunità. A tutto questo Padre Alessandro univa una vivace simpatia che sapeva avvicinare chiunque attraverso l’affetto delle sue parole tutte rivolte al bene, all’incoraggiamento e alla carità.
Voleva continuare a servire ancora la Comunità che aveva imparato ad amare più di se stesso avendo rinviato, più di una volta, le cure che aveva bisogno, per non lasciare la Comunità parrocchiale. Anche per questo al suo funerale hanno partecipato migliaia di persone con un pellegrinaggio che è iniziato fin dal primo momento che Padre Alessandro si è sentito male e si prolungato per cinque giorni, con preghiere, veglie, S. Messe, con le esequie e la tumulazione a Melicucco. Significativi i centinaia di messaggi di cordoglio e le lettere, specialmente dei giovani, che hanno voluto far sentire la loro vicinanza e il loro affetto alla Comunità parrocchiale e ai suoi familiari.
Diacono CECE’ ALAMPI