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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 22 DICEMBRE 2024

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La Concordia si muove, stop alle ricerche

La Concordia si muove, stop alle ricerche

| Il 18, Gen 2012

Comandante ai domiciliari, il giudice: ‘Per pericolo inquinamento prove, non rischio di fuga’. La procura di Grosseto pronta a presentare ricorso al tribunale del riesame

La Concordia si muove, stop alle ricerche

Comandante ai domiciliari, il giudice: ‘Per pericolo inquinamento prove, non rischio di fuga’. La procura di Grosseto pronta a presentare ricorso al tribunale del riesame

 

 

(ANSA) Sono di nuovo sospese tutte le operazioni di ricerca e soccorso attorno alla Concordia: la nave, naufragata davanti all’Isola del Giglio, si è nuovamente mossa e dunque non ci sono le condizioni di sicurezza per operare. Durante la notte hanno invece lavorato nella parte emersa i saf dei Vigili del Fuoco.

La nave Costa Concordia ha subito una rotazione di oltre un metro della prua verso terra, e 1,07 di poppa verso il largo. Secondo i tecnici la pendenza è un riposizionamento. La nave non sta scivolando ma oscillando.

Francesco Schettino si è difeso, anche la scorsa notte, nel suo paese, Meta di Sorrento. E’ apparso provato ma anche sereno ai suoi amici, che lo hanno incrociato dopo il rientro in nottata a casa, dove si trova agli arresti domiciliari. E proprio a loro ha detto: “Ho fatto il mio dovere, non è vero che sono scappato”. Un errore, nella manovra, ammette di averlo fatto – raccontano i vicini di casa – ma, e lo ha ripetuto spesso, non é vero che non ha aiutato le persone che erano a bordo della Costa. E a Meta di Sorrento sono in tanti a descriverlo così: “Una brava persona, solare, che aiuta gli altri”. L’incidente? “Una tragedia”, dice il signor Antonino che il comandante lo conosce da oltre dieci anni. “Le pare che se non fosse stata una persona in gamba gli facevano fare il comandante di una nave così grande?”, spiega.

dell’inviato Michele Giuntini

Tre ore per difendersi nell’interrogatorio di garanzia; altre cinque per aspettare la decisione del gip. Poi la scarcerazione, l’annullamento del fermo dei pm e la nuova misura cautelare agli arresti domiciliari: stasera Francesco Schettino, il comandante della nave Costa Concordia sfracellata contro l’isola del Giglio, meno di un’ora dopo la decisione del gip ha lasciato il carcere di Grosseto e si e’ recato a casa sua, in Campania, accompagnato dai parenti.

Oggi (ieri, ndr) in udienza ha risposto a tutte le domande del giudice Valeria Montesarchio e dei pm, ben quattro, presenti in aula: il procuratore Francesco Verusio, i sostituti Pizza, Leopizzi e Navarro. ”Ero io al comando” della nave quando ha impattato gli scogli, e ”sempre io ho manovrato in emergenza salvando centinaia, migliaia di persone”, ha detto difendendosi dalle accuse, mentre nel corridoio fuori dall’aula dei gip la moglie Fabiola, il fratello Salvatore e un cugino aspettavano la fine dell’udienza.

Schettino ha detto ai magistrati di ”non aver abbandonato la nave”, precisando di esser stato impossibilitato a risalire a bordo a causa della forte inclinazione. ”La nave dopo l’urto con lo scoglio ha avuto uno sbandamento di 90 gradi. Non potevo risalire sopra”. Ha anche dato spiegazioni sulla scelta della rotta, che ha fatto impattare al Concordia lo scoglio de Le Scole, davanti al Giglio: ”L’abbiamo trovato davanti sul percorso di navigazione”. Avrebbe chiarito perche’ dalla nave l’allarme e’ stato dato circa un’ora dopo l’allarme ‘di falla’, quando la Costa Concordia ha cominciato ad imbarcare acqua e ad inclinarsi.

Ad ogni accusa evidenziata dai pm – i reati contestati sono omicidio plurimo colposo, naufragio e abbandono della nave – Schettino ha risposto e si e’ difeso. Poi, in serata, riferendo ai giornalisti i contenuti del dispositivo del gip, il suo difensore Bruno Leporatti ha commentato che la decisione del gip potrebbe attenere a ”un problema di non ritenute esigenze cautelari, che possono essere garantite con una misura meno afflittiva di quella carceraria, la quale in questo paese, e’ extrema ratio”. ”Non si puo’ mandare in carcere una persona – ha aggiunto – solo perche’ lo chiede l’opinione pubblica che ti considera colpevole”. Come dire che almeno il pericolo di fuga non c’e’ e il carcere non si giustifica. ”La ricostruzione dei fatti non ha modificato l’impianto accusatorio della procura”, aveva detto al termine dell’udienza il procuratore capo Verusio incontrando i giornalisti. Poi, in serata, lo stesso procuratore ha espresso la sua perplessita’: ”Non capisco – ha detto dopo aver appreso della mancata convalida del fermo e della scarcerazione – il provvedimento del gip. Sono curioso di leggere le motivazioni, domani insieme agli altri colleghi ne prenderemo atto”. ”C’e’ da capire – ha aggiunto Verusio – perche’ il gip da un lato non ha convalidato il fermo ritenendo che non ce ne fossero gli estremi, mentre dall’altro ha applicato comunque una misura cautelare, quella dei domiciliari.

Domani (oggi, ndr) faremo le nostre valutazioni”. Le indagini proseguono, mentre il bilancio dei morti finora recuperati e’ salito a 11 e l’elenco dei dispersi non ha diminuzioni decise. Lo stesso Schettino sara’ sottoposto ad esami tossicologici; i prelievi di capelli e parti di unghie sono stati gia’ fatti. Mentre sempre oggi (ieri, ndr) la moglie Fabiola ha diffuso un comunicato in cui scrive: ”Sentiamo il dovere di respingere con forza qualsiasi tentativo di delegittimazione della sua figura, invitando a comprendere la sua tragedia ed il suo dramma umano. Molti dei particolari pubblicati, relativi al comportamento del comandante Schettino, sono da verificare”.