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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 25 DICEMBRE 2024

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Vibo, secondo appuntamento a teatro con Ugo Dighero in “Loop Up, America!”

Vibo, secondo appuntamento a teatro con Ugo Dighero in “Loop Up, America!”

| Il 24, Gen 2012

Domani, alle 11,15 l’attore incontra gli studenti al liceo scientifico “G.Berto”

Vibo, secondo appuntamento a teatro con Ugo Dighero in “Loop Up, America!”

Domani, alle 11,15 l’attore incontra gli studenti al liceo scientifico “G.Berto”

 

 

Avviata con “Eleonora ultima notte a Pittsburgh”, e una spettacolare Annamaria Guarnieri, la stagione teatrale si arricchisce con “LOOK UP, AMERICA!”, il dramma comico scritto da Marco Melloni, interpretato dall’istrionico Ugo Dighero e con l’inconsapevole collaborazione di Philippe Petit.

La storia di una nazione che non ha saputo cogliere i segni, quasi profetici, che preannunciavano la tragedia dell’11 Settembre 2001: questo è “Look Up, America”, attraverso la quale Dighero porterà, con la sua ironia, sulla sceneggiatura di Melloni, un po’ d’America nel Tetro-Cinema Moderno, per ricordare quell’11 settembre che, se non rimosso, molti hanno accantonato, facendo inoltre riflettere sui ritmi e modi di vivere, cooptati da un sistema economico , che si figura come un corso e ricorso di crisi che dal 1974 ad oggi ancora si ripetono.

Look Up America è il monologo di un manager della Coca Cola che, dopo aver visto il funambolo, Philippe Petit, molla tutto e diventa un barbone che dorme nei cartoni sotto le Twin Towers, colpito da questa persona che non ha fatto tutto ciò per denaro, ma solo per il gesto e per sconfiggere il vuoto: il manager abbandona la vita normale e la famiglia, diventando barbone, perché si rende conto che pure lui sta camminando su un filo che non porta da nessuna parte. Egli racconta tutto il 10 settembre 2001, anticipando allo spettatore il destino che lo attende da li a qualche ora.

Come il precedente, anche lo spettacolo di Melloni e Dighero, sarà anticipato dall’incontro tra l’attore e gli studenti dei Licei, alle ore 11.15 presso il Liceo Scientifico “G.Berto”.

 

LOOK UP AMERICA! Storie di vite in bilico

C’era una volta il teatro dell’assurdo: invece oggi ci sono cose assurde che diventano teatro. Ce lo insegna lo spettacolo di Ugo Dighero, autore (assieme a Marco Melloni), nonché interprete di un testo in bilico fra realtà e fanta-realtà, fra (LA) storia e (LE) storie: insomma fra teatro e vita. E ve ne accorgerete anche voi se solo vorrete accompagnare Dighero in questa sua nuova avventura: oggi è il 7 agosto del 1974, sono le 6:45 del mattino e il funambolo francese Philippe Petit intraprende clandestinamente la sua traversata su un cavo teso a 412 metri d’altezza, tra la Torre Sud e la Torre Nord del World Trade Center. Della memoria di quell’evento, dal racconto dell’homeless che ne fu testimone, nascerà quella nazione che quasi trent’anni dopo vivrà la tragedia dell’11 settembre. Quel racconto è lo spettacolo Look Up America! A parlarne direttamente l’attore Dighero.

Salve Ugo, tanto per cominciare una domanda di riscaldamento: vorresti raccontarci di cosa tratta il tuo nuovo spettacolo dal titolo Look Up America?

Nel 1974 a New York alle 7,30 di mattina il funambolo francese Philip Petit appoggia il suo piede su un cavo tirato tra le Twin Towers e comincia la sua incredibile camminata tra le nuvole. Per 45 minuti andrà avanti e indietro di fronte a un gruppo di poliziotti allibiti e facendo rimanere col naso per aria centinaia di persone che non credono ai propri occhi. Il giorno dopo sarà su tutte le prime pagine in tutto il mondo. Lo spettacolo immagina che tra il pubblico ci sia anche un manager della Coca Cola che rimarrà fulminato da questo evento. Sarà la sua illuminazione. In un paese che non fa mai niente per niente, in cui conta solo il successo, il denaro, il premio alla fine della corsa, vedere un uomo che sfida il vuoto solo per il gusto di farlo lo costringe a riflettere sulla sua vita e sulle sue priorità. Il manager lascia tutto e comincia a vivere da barbone. Vive tra i cartoni ai piedi delle Twin Towers e ci racconta la sua storia il 10 settembre del 2001…

Quanto la figura dell’attore è assimilabile, nella vita, a quella del Mr. Smith del tuo spettacolo?

Mr. Smith è un manichino costruito con la spazzatura dal protagonista stesso. Assiste immobile agli sproloqui del protagonista che racconta la sua caduta, anzi la sua ascesa. Durante tutta la durata dello spettacolo sarà il mio referente preferito, la mia vittima, il mio socio. Nella vita reale la figura dell’attore si sta sempre più avvicinando alla condizione di Mr. Smith: l’immobilità, il silenzio. I nani e le ballerine che da vent’anni guidano il nostro paese ci hanno spiegato che “con la cultura non si mangia” e hanno progressivamente levato risorse allo spettacolo per investirle nei rami in cui l’Italia è famosa in tutto il mondo: l’industria, il petrolio, la siderurgia. In effetti, siamo un paese senza cultura, privo di storia, di artisti, di bellezze storiche e naturali ed è quindi normale investire in altri settori. Sono a conoscenza che in altri paesi esiste una realtà chiamata “opposizione”. Forse bisognerebbe informarsi, potrebbe essere interessante provare ad opporsi. Sembrerà assurdo ma si potrebbe addirittura trovare qualcuno che non sia solo interessato alle mignotte, al grande fratello e alla polenta taragna. Come è stato accolta dal pubblico Look Up America?

Il debutto dello spettacolo è stato il 15 gennaio a Lecce e quella a Vibo Valentia è la seconda replica assoluta. La prima è andata benissimo e mi ha confermato che la storia scritta da Marco Melloni è appassionante e che l’emozione che provo nel raccontarla contagia subito gli spettatori. Un grande contributo allo spettacolo è dato dalle musiche. Paolo Silvestri ha arrangiato per sole voci alcuni brani di “The dark side of the moon” dei Pink Floyd, long play contemporaneo alla camminata del funambolo di cui si racconta nello spettacolo. La freschezza della voce di Barbara Casini regala allo spettacolo un clima magico.

redazione@approdonews.it