Sì alle messe pubbliche, ma niente battesimi, prime comunioni e matrimoni
redazione | Il 01, Feb 2012
Santuario Madonna di Lourdes di Molochio e chiesa Sant’Antonio da Padova di Taurianova: il vescovo Bux cambia nuovamente idea
di TERESA COSMANO
Sì alle messe pubbliche, ma niente battesimi, prime comunioni e matrimoni
Santuario Madonna di Lourdes di Molochio e chiesa Sant’Antonio da Padova di Taurianova: il vescovo Bux cambia nuovamente idea
di Teresa Cosmano
Nuovo cambio di idea per il vescovo della diocesi di Oppido Mamertina-Palmi Luciano Bux, riguardo il futuro del santuario della Madonna di Lourdes di Molochio e della chiesa di Sant’Antonio da Padova di Taurianova. Solo pochi giorni fa, la sua decisione di interdire, al rettore delle due chiese padre Benigno Morabito, la celebrazione della messa al pubblico,
aveva suscitato molto scalpore tra i fedeli. Il vescovo, alla decisione, adduceva il fatto che a norma dei cann. 1226 e 1238 del Codice di diritto canonico, le due cappelle dei conventi cappuccini di Molochio e Taurianova, erano da considerarsi private, in quanto mai dichiarate oratori pubblici aperti ai fedeli e pertanto, al loro interno, non erano consentite le celebrazioni per i fedeli, come nelle chiese pubbliche, ma solo per i dimoranti nei due conventi. A questa notizia i fedeli, si sono subito mobilitati per fare “battaglia”, ma dopo soli due giorni lo stesso vescovo, ritirò la delibera, riconsentendo quindi a padre Benigno di continuare a svolgere le normali funzioni religiose, a porte aperte. Quando ormai tutto sembrava risolto, ecco però che arriva una nuova delibera che rettifica la precedente. «Dopo un’ulteriore incontro con ciascuno di voi – scrive nella sua missiva indirizzata a Giovanni Battista Tillieci, parroco di Molochio e Francesco Mazzeo, amministratore parrocchiale della parrocchia San Giuseppe di Taurianova – e con il padre provinciale dei cappuccini Giovanni Battista Urso, ho consultato un esperto di diritto canonico. Dall’istruzione in materia amministrativa della Cei del 2005, all’articolo 140, risulta che le chiese annesse ai conventi religiosi non sono più per sé oratori pubblici, ma sono aperte a tutti i fedeli per l’esercizio pubblico di culto. Di conseguenza – continua – i fedeli possono in tali chiese partecipare a messe feriali e festive, confessarsi, partecipare ad adorazioni eucaristiche e chiedere le esequie funebri, ma non sono consentiti battesimi, prime comunioni e matrimoni». Il vescovo precisa inoltre che «senza il consenso del vescovo, non si può celebrare il triduo sacro con la veglia pasquale e senza il consenso del parroco, non si possono organizzare processioni nelle strade della parrocchia. Spero che su questo chiarimento – conclude – cessino le difficoltà dei quei fedeli legati a luoghi particolari per la loro personale vita di fede».
t.cosmano@approdonews.it