L’Italia ‘sorpassa’ la Spagna nella corsa dello spread
redazione | Il 02, Mar 2012
Monti: ora al lavoro per economic compact
L’Italia ‘sorpassa’ la Spagna nella corsa dello spread
Monti: ora al lavoro per economic compact
L’Italia ‘sorpassa’ la Spagna nella corsa dello spread. Il differenziale nei confronti della Spagna é diventato positivo per l’Italia per 0,003 punti percentuali, con il rendimento dei Btp che è sceso brevemente sotto quello dei bonos spagnoli per la prima volta dal 5 agosto 2011, per poi risalire
L’Italia è rimasta soddisfatta dalle misure per la crescita emerse dal consiglio europeo. Lo ha detto il premier Mario Monti al termine del consiglio Ue.
MONTI, ORA AL LAVORO PER ECONOMIC COMPACT- Fiscal compact ora “l’Europa si avvia a definire quello che chiamerei ‘Econoimic compact'”, un patto cioé per le riforme economiche. Lo ha detto il premier Monti in conferenza stampa a Bruxelles
‘OGGI FATTI PASSI NOTEVOLI SU GOVERNANCE ECONOMICA’ – “Già nel consiglio di fine gennaio dissi che se volgiamo veramente avere un rafforzamento della governance dell’Unione economica e monetaria non bastava avere un rafforzamento dell’Unione monetaria, ma occorre un’adeguata governance dell’Unione economica in quanto tale e oggi sono stati fatti passi notevoli. Governance economica vuol dire governance dell’integrazione”. Lo afferma il premier
‘APPREZZATI CALO SPREAD E POLITICHE ITALIA’ – “Abbiamo ricevuto apprezzamenti per la diminuzione dei nostri tassi d’interesse, ma soprattutto quello che stiamo facendo sul piano della politica economica”. ha detto Monti
‘LOTTA EVASIONE SIA EUROPEA, ANCHE SVIZZERA’ – “Molti collegano le necessarie azioni che i paesi devono fare, come ad esempio la Grecia, alla necessità di accompagnarle ad un vigoroso contrasto all’evasione che richiede però, per poter essere vigoroso, maggiori sforzi al livello europeo, anche per quanto riguarda paesi terzi come in primo luogo la Svizzera”.Così Mario Monti
‘VOTO SENATO SCOSSA A SETTORE SERVIZI’ – Il voto del Senato, ieri, sulle liberalizzazioni “riguarda in grandissima parte i servizi, dalla distribuzione del gas a quelli finanziari e bancari alle libere professioni” che devono essere “mossi” per avere un mercato più attivo ed efficiente. Lo ha detto il premier Mario Monti parlando di uno “sforzo comune” europeo
‘DOPO 2 ANNI VERTICE NON SU CRISI MA CRESCITA’ – “Fa piacere che per la prima volta da due anni in qua il consiglio europeo non è stato dominato da crisi finanziaria ma finalmente è stato dedicato alla crescita e l’occupazione”. Lo ha detto il premier Mario Monti al termine del vertice Ue.
‘SULLE BANCHE NON SIAMO STATI MORBIDI’ – Sia sul mercato del lavoro che sulle liberalizzazioni “un filone della letteratura quotidiana ci ha accusati di essere forti con i deboli e deboli con i forti”. Ma, “ad esempio sulle banche, senza entrare nel merito non mi sembra che queste abbiano considerato morbida l’azione del governo”. Lo ha detto il premier Mario Monti
‘SU TAXI NON CEDUTO A PRESSIONI’ – Sulle liberalizzazioni relative al settore dei taxi “non vedo grande differenza fra l’impostazione originaria e quella finale che mi sembra più operativa”. Lo ha detto il premier Mario Monti, aggiungendo che “grave sarebbe stato se avessero continuato ad essere i comuni a decidere sulle licenze” e che non si è “ceduto alle pressioni”
‘SU LIBERALIZZAZIONI NESSUN ARRETRAMENTO’ – “Abbiamo agito con realismo, realismo che significa non cedere alle pressioni, abbiamo resisto e mi sarei preoccupato se ci fossero stati arretramenti”. Lo afferma il presidente del consiglio.
PIL IN FRENATA – Il 2011 si chiude con una crescita del Pil dello 0,4%. Lo rileva l’Istat, aggiungendo che nel 2010 l’aumento era stato dell’1,8% (dato rivisto al rialzo). Si è così registrata una netta frenata della crescita. L’ultima previsione del governo stimava un Pil nel 2011 a +0,6%.
Nel 2011 il Pil ai prezzi di mercato é stato pari a 1.580.220 milioni di euro correnti, con un aumento dell’1,7% rispetto all’anno precedente. La variazione del Pil in volume è stata pari allo 0,4%. Si tratta del dato grezzo, mentre il dato corretto per gli effetti di calendario era stato duffuso nella stima preliminare di metà febbraio (+0,4%). Dal lato della domanda nel 2011 si registra una crescita del 5,6% delle esportazioni di beni e servizi e una diminuzione dell’1,9% degli investimenti fissi lordi, mentre i consumi finali nazionali sono rimasti stazionari. Le importazioni sono aumentate dello 0,4%. A livello settoriale, il valore aggiunto ha registrato un aumento in volume pari all’1,2% nell’industria in senso stretto e allo 0,8% nei servizi; le costruzioni hanno invece mostrato una flessione del 3,5% e l’agricoltura, silvicoltura e pesca dello 0,5%.
Nel 2011 il rapporto tra debito pubblico e Pil in Italia sale a quota 120,1%. Si tratta del livello più alto dal 1996. Lo comunica l’Istat, aggiungendo che nel 2010 il rapporto era stato pari al 118,7%.
Il rapporto deficit-Pil si è attestato nel 2011 al 3,9%. L’Istat ricorda che nel 2010 il rapporto è stato del 4,6%. Si è, quindi, rilevato un miglioramento. Le ultime stime del governo prevedevano un rapporto nel 2011 pari al 3,8%.
Il Pil italiano, in termini di volume, rimane inferiore ai livelli pre-crisi. “Nonostante la crescita degli ultimi due anni – afferma l’Istat – nel 2011 il Pil in volume si è attestato su livelli ancora inferiori a quelli registrati negli anni precedenti la crisi economica del 2008-2009”. Il Pil segna una crescita dello 0,4% in 2011, in rallentamento netto sul 2010, quando l’aumento era stato più consistente e pari all’1,8%, in deciso recupero rispetto alla flessione del 5,5% manifestatasi nel 2009.
SPESA FAMIGLIE FRENA,GIU’ALIMENTARI(-1,3%) – Nel 2011 la spesa per consumi finali delle famiglie residenti sale in volume dello 0,2%, in frenata rispetto al 2010 (+1,2%). A trainare i consumi – per l’Istat – é la spesa per i servizi (+1,6%), mentre il consumo di beni cala (-0,9%); particolarmente marcata nella media dell’anno è stata la flessione della spesa per i generi alimentari (-1,3%).
PESO FISCO 2011 AL 42,5% – Cala lievemente la pressione fiscale complessiva (ammontare delle imposte dirette, indirette, in conto capitale e dei contributi sociali in rapporto al Pil) risultando pari a 42,5%, in riduzione di 0,1 punti percentuali sul 2010. Lo comunica l’Istat.
Le entrate totali, pari al 46,6% del Pil, sono aumentate nel 2011 dell’1,7% rispetto all’anno precedente (+1,1% nel 2010). Lo comunica l’Istat, precisando che le entrate correnti hanno registrato un incremento dell’1,3%, attestandosi al 45,9% del Pil. In particolare, le imposte indirette sono cresciute del 2,0%, trainate prevalentemente dall’aumento del gettito dell’Iva e delle imposte sugli oli minerali e gas metano. Le imposte dirette sono risultate in riduzione dello 0,1%, essenzialmente per effetto della contrazione dell’Irpef. La dinamica delle entrate complessive, più sostenuta rispetto a quella delle entrate correnti, è da ascrivere principalmente all’aumento di quelle in conto capitale (+47,2%), spiega l’Istat. Queste ultime risentono della forte crescita delle imposte in conto capitale (+99,1%), dovuta prevalentemente ai versamenti una tantum dell’imposta sostitutiva sul riallineamento dei valori contabili ai principi internazionali Ias.
SALDO PRIMARIO 2011 +1% DEL PIL – Nel 2011 il saldo primario (indebitamento netto meno la spesa per interessi) è risultato é pari a 15.658 milioni di euro correnti, valore questo pari all’1,0% del Pil. Lo comunica l’Istat. Nel 2010 era risultato nullo.
REDDITI DIPENDENTI +1,8%, MA GIU’ PUBBLICI – I redditi da lavoro dipendente sono aumentati dell’1,8% nel 2011, quanto le retribuzioni lorde. Lo comunica l’Istat. Tuttavia guardando alle uscite delle Amministrazioni pubbliche i redditi da lavoro dipendente si sono ridotti dell’1,2%, in presenza di una riduzione delle unità di lavoro delle Amministrazioni pubbliche.
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