Taurianova, scontro tra i Ragazzi della Via Pal e i Ragazzi della Villa Giulia
redazione | Il 07, Mar 2012
L’istrionico autore di “…Quel che scrissi… scrissi”, traendo spunto dalla mega – opera di Ferenc Molnàr dal titolo “I ragazzi della Via Pal”, in questa lettera al suo collega crea una spassosa e irriverente similitudine tra quei pestiferi giovinetti della Budapest del 1889 e i ragazzi della Villa Giulia di Taurianova del 2012, chiusi nella loro quasi inespugnabile roccaforte del Palazzo Municipale
di MARIO CANNIZZARO
Taurianova, scontro tra i Ragazzi della Via Pal e i Ragazzi della Villa Giulia
L’istrionico autore di “…Quel che scrissi… scrissi”, traendo spunto dalla mega – opera di Ferenc Molnàr dal titolo “I ragazzi della Via Pal”, in questa lettera al suo collega crea una spassosa e irriverente similitudine tra quei pestiferi giovinetti della Budapest del 1889 e i ragazzi della Villa Giulia di Taurianova del 2012, chiusi nella loro quasi inespugnabile roccaforte del Palazzo Municipale
di Mario Cannizzaro
Carissimo intrepido e virtuoso collega Ferenc Molnàr, magistrale autore della mega opera dei “RAGAZZI DELLA VIA PAL”. Grazie e gratitudine eterna per averci regalato a noi comuni mortali un meraviglioso spaccato della capitale magiara: la sempre lussureggiante e maestosa BUDAPEST dove in assoluto predominano le note del “BEL DANUBIO BLU” ma anche i deliziosi dolci che emanano un soave profumo”. Affettuosissimo collega Ferenc Molnàr con i tuoi coraggiosi ragazzi della Via Pal ci hai riportati indietro nel tempo nel lontano 1889 per rivivere sulle rive del Danubio le audaci avventure dei tuoi ragazzi dove in un terreno piano e liscio che fungeva da prateria, i tuoi boys eroi si dedicavano alla guerra contro i9 pellerossa, mentre il fondo, con la segheria e il deposito di legnami, diventava tutto il resto del mondo: città, foreste vergini, le montagne rocciose ed altro.
Gentilissimo e amabilissimo Ferenc Molnàr ti giunga il mio sentito e doveroso ringraziamento per le tue sincere congratulazioni e auguri in occasione della storica pubblicazione del mio stratosferico libro “… Quel che scrissi… scrissi”! (per inciso il settimo capolavoro).
Caro collega Ferenc Molnàr, ti comunico in anteprima mondiale che anche la mia città di Taurianova (sia pur a distanza di tempo) ha i suoi ragazzi che stanno emulando (anche se con scenari diversi) i tuoi leggendari eroi che agivano nella Via Pal (una quadrato di terra libera) pronti a respingere i micidiali attacchi che proditoriamente venivano lanciati dal terribile A.T.S. (una specie di Attila moderno) il capo indiscusso delle rivali “camicie rosse” che avevano il loro quartiere nell’Orto Botanico e precisamente nel giardino del Museo, divenuto la roccaforte delle stesse.
Ma i ragazzi della Via Pal indomiti e battaglieri con Nemecsek, Bunsen, Boka, Csònakos, Weisz, Gereb, Barabàs; Csele, Csengey, Conder e Richter, (unitamente a Ettore il cane nero dello slovacco), respingevano eroicamente gli assalti dei rivali fino a riconquistare la propria bandiera della definitiva vittoria che era stata sottratta dal terribile A.T.S. Il quale ha subito l’ultima cocente sconfitta. Gentilissimo collega Ferenc Molnàr, devi sapere, cosi come ti accennavo prima, che anche a Taurianova, orgoglio e vanto della terra Brutia, ci sono ed imperano i ragazzi della “VILLA GIULIA” che hanno il loro quartier generale nel Palazzo Municipale della ridente cittadina pianigiana.
I ragazzi della Villa Giulia sono quotidianamente impegnati a respingere gli assalti della cosiddetta “Orchestra dell’opposizione” che a sentire il trascinatore pro-tempore dei giuliani, vogliono rubare lo scettro del comando, privandolo così della potestà regale del dominio su Taurianova. Ma lui, il principe sognato dal Macchiavelli (sic) che comanda i suoi ragazzi, non si rassegna a perdere lo scettro e organizza una strenua difesa per respingere l’attacco concentrico dei rivali recitando il celebre motto del principe della risata…”Nella vita non siamo mai soli… abbiamo sempre qualche appendicite….” I suoi colonnelli, capitani, tenenti, sottoufficiali e soldati di truppa sono schierati strategicamente sulla linea difensiva (la famosa linea Maginot) per proteggere il novello principe al quale tocca anche il compito della scelta delle armi: ai suoi fidi la pistola… agli avversari la spada (dal film: animali pazzi di Totò). Per i ragazzi della Villa Giulia la guerra non finisce mai, eventualmente e solo sospesa. Ma l’opposizione insorge al grido: I giovani (sindaci, aggiungo io) servono solo per certe cose e spesso neanche per quelle (dal film: I due orfanelli con Totò). Ma il principe non si arrende e incita alla strenua difesa (bisogna conservare lo scettro del comando, costi quel che costi) e sprona i suoi subordinati al grido: “ragazzi mi permetto di notare che siete una mappata di mozzarelle (dal film: Signore si nasce) ma dobbiamo vincere perchè dopo il trionfo il popolo mi vuole dal balcone, ma io non ci vado perché i balconi portano iella (ancora il principe della risata), perché se perdiamo lo scettro non possiamo attaccarci al tram come fanno gli uomini XXXX nelle città (Totò). Ma io sono un osso duro, sono tutt’osso (dal film: i due marescialli, con Totò). Ma i ragazzi del principe non sono come Boka, Csònakos, Weisz, Gereb, Barabàs, Csele, Csengey, Conder e Richter e sono privi anche di Ettore il cane nero dello slovacco, per cui lo scettro reale corre seri pericoli. Anche se il Principe sostiene in pompa magna che ha attraversato campi, valicato monti, passando molte pere – pazia (dal film: siamo uomini o caporali? Con Totò).
Carissimo collega Ferenc Molnàr, ancora un grandissimo grazie per averci fatto rivivere una meravigliosa avventura di straordinari ragazzi che del coraggio hanno fatto la loro bandiera e hanno lasciato un ricordo indelebile della Via Pal, ma i ragazzi della Villa Giulia sapranno lasciare un buon ricordo… oppure appaiono come parenti che hanno qualche simbiosi con le scarpe: “più sono stretti e più ti fanno male”! (Totò dal libro: Parli come badi).
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