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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 25 DICEMBRE 2024

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L’Italia e’ in recessione. Pil annuo giu’, -0,4%

L’Italia e’ in recessione. Pil annuo giu’, -0,4%

| Il 12, Mar 2012

Nel quarto trimestre 2011-0,7%, secondo calo di fila.Crescita acquisita per 2012 negativa, -0,5%

L’Italia e’ in recessione. Pil annuo giu’, -0,4%

Nel quarto trimestre 2011-0,7%, secondo calo di fila.Crescita acquisita per 2012 negativa, -0,5%

 

 

(ANSA) ROMA – Il prodotto interno lordo dell’Italia nel quarto trimestre 2011 è diminuito dello 0,7% sul trimestre precedente e dello 0,4% su base annua. Lo rileva l’Istat rivedendo in miglioramento la stima preliminare sul tendenziale (era -0,5%). L’Italia è dunque in recessione tecnica (il Pil è in calo per il secondo trimestre consecutivo).

L’istituto di statistica precisa che si fa riferimento al Pil espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2005, corretto per effetti di calendari e destagionalizzato. Rispetto alla stima preliminare del 15 febbraio il congiunturale viene confermato mentre il tendenziale viene rivisto in miglioramento. Quanto all’intero 2011 l’Istat ricorda che il dato grezzo diffuso il 2 marzo indica una crescita dello 0,4%. L’ultima previsione del governo stimava un Pil nel 2011 a +0,6%.

L’Italia è in recessione tecnica, visto che per il secondo trimestre consecutivo il Pil risulta in calo congiunturale. L’Istat, infatti, registra per il quarto trimestre 2011 un calo dello 0,7% mentre nel terzo aveva segnato un ribasso dello 0,2%.

La crescita acquisita per il 2012, quella che si verificherebbe per il puro effetto trascinamento del 2011 se in tutti e quattro i trimestri dell’anno si registrasse crescita zero, è negativa, pari a -0,5%. Lo rende noto l’Istat, rivedendo in miglioramento la stima preliminare del 15 febbraio (-0,6%).

Nel 2011 il Pil è cresciuto dello 0,5%. Lo rileva l’Istat, diffondendo il dato corretto per gli effetti di calendario e rivedendo al rialzo la stima preliminare, che dava il Pil al +0,4%. Rispetto al 2010 la crescita risulta in forte frenata (+1,8%).

ITALIA IV TRIMESTRE PEGGIO RISPETTO A MEDIA AREA EURO – L’Italia in termini di crescita fa peggio nel IV trimestre rispetto alla media registrata dall’euro zona. Secondo i dati Istat, infatti, nel complesso il Pil dei paesi dell’area Euro è diminuito dello 0,3% rispetto al trimestre precedente ed è salito dello 0,7% su base annua. Nella Penisola, invece, il dato congiunturale è stato pari al -0,7% e quello tendenziale a -0,4%.

Guardando ai singoli Paesi, nel quarto trimestre, il Pil è aumentato in termini congiunturali dello 0,7% negli Stati Uniti e dello 0,2% in Francia, mentre è diminuito dello 0,2% in Germania e nel Regno Unito e dello 0,6% in Giappone. In termini tendenziali, si è registrato un aumento del 2,0% in Germania, dell’1,6% negli Stati Uniti, dell’1,4% in Francia e dello 0,7% nel Regno Unito, mentre il Pil è diminuito dell’1,0% in Giappone.

GIU’ CONSUMI FINALI, IN CALO SPESA FAMIGLIE – Nel quarto trimestre del 2011, in termini congiunturali, dal lato della domanda l’Istat segnala che le esportazioni sono rimaste ferme, gli investimenti fissi lordi sono scesi del 2,4% e i consumi finali nazionali dello 0,7%. In particolare, la spesa delle famiglie residenti è in calo dello 0,7% e quella della Pubblica amministrazione delle Istituzioni Sociali Private dello 0,6%.

Nel quarto trimestre del 2011, su base congiunturale, dal lato dell’offerta, fa sapere l’Istat diffondendo i dati sul Pil, si rilevano andamenti congiunturali negativi per il valore aggiunto dell’industria (-1,7%) e dei servizi (-0,1%), mentre il valore aggiunto dell’agricoltura è aumentato dello 0,5%.

SPREAD BTP-BUND STABILE A 305 PUNTI – Lo spread Btp-Bund è stabile sui 305 punti base con il rendimento del Btp decennale al 4,84%. Il differenziale Spagna-Germania è a 323 punti base (rendimento Bonos al 5,01%) e quello della Francia a 111,2 punti. Sempre sotto pressione i titoli decennali portoghesi con lo spread rispetto al Bund a 1.192,6 punti base e un rendimento del 13,71%.E’ in lieve rialzo rispetto ai livelli di venerdì lo spread tra Btp-bund che oscilla sopra quota 305 punti base a 305,6 punti. Il rendimento dei titoli decennali stamani è del 4,84%.

BORSA MILANO: GIRA IN RIALZO (+0,6%), CORRE PARMALAT +4% – Piazza Affari gira in rialzo, dopo un avvio stentato. Il Ftse Mib guadagna lo 0,67% con Parmalat e Fiat in evidenza. Parmalat, dopo i conti presentati venerdì e l’annuncio del dividendo a 0,10 euro, corre oggi in Borsa in rialzo del 4% sostenuta dai report positivi degli analisti. Bene le banche con Banco Popolare (+2,68%) tra i migliori attori di questa prima metà di seduta. Unicredit guadagna l’1,82%, Mediobanca l’1,86% e Intesa Sanpaolo lo 0,89 per cento. Fiat sugli scudi (+2,695) insieme alle Industrial (+1,22%) ed Exor (+1,15%). Pirelli, in attesa dei conti, sale dell’1,73 per cento. Deboli Premafin (-2,7%), Fonsai (-2,42%) e Unipol (-0,29%). Venduta Mediaset (-2,83%).

EUROPA INCERTA, FRENANO MATERIE PRIME, BENE BANCHE – Si muovono con cautela, cercando di recuperare l’avvio in terreno negativo le Borse europee. Gli indici sono frenati dalla chiusura negativa in Asia e dal calo delle quotazioni delle materie prime (-0,66%) mentre compensano con il loro rialzo banche (+0,21%) e real estate. Lo Stoxx 600 cede lo 0,3 per cento. Tra i titoli da segnalare Volkswagen in calo dell’1,1 per cento. Di seguito gli indici dei titoli guida delle principali borse del Vecchio Continente: – Londra -0,08% – Parigi -0,11% – Francoforte +0,08% – Madrid -0,20% – Milano +0,23% – Amsterdam +0,15% – Stoccolma +0,15% – Zurigo +0,10%.

TOKYO CHIUDE A -0,40%, PRUDENZA DOPO RIALZO LISTINI – La Borsa di Tokyo termina gli scambi in calo (-0,40%), in scia alla cautela degli investitori dopo i consistenti guadagni accumulati dai listini nelle ultime sedute. L’indice Nikkei, salito nelle prime battute a un massimo intraday di 10.021,51 punti, ha perso slancio fino a passare in negativo nell’ultima ora di contrattazioni, prima di chiudere a quota 9.889,86 (-39,88 punti). Lo yen si rafforza: il dollaro si allontana dai massimi degli ultimi 10 mesi e passa di di mano a quota 82,20, mentre l’euro è a 107,58 yen.

ASIA IN CALO CON EXPORT CINA IN FRENATA – Qualche presa di profitto sulle Borse in Asia che scendono per la prima volta in tre giorni. Giù le quotazioni delle materie prime e lo yuan si indebolisce dopo il dato sulle esportazioni cinesi, cresciute ad un ritmo più lento rispetto alle previsioni. Il deficit commerciale è ai massimi dal 1989. A febbraio è schizzato a 31,5 miliardi di dollari da un surplus di 27,3 mld di gennaio. Sui dati pesa anche il fermo delle attività per il capodanno cinese, ma resta il fatto che l’export hanno registrato un calo mensile del 23,6% e un aumento su anno del 18,4% -inferiore alle stime- contro un balzo annuo dell’import del 39,6%.