Agente di polizia penitenziaria aggredito nel carcere di Reggio Calabria
redazione | Il 20, Mar 2012
Colpito da un pugno sferrato da un detenuto del reparto psichiatrico. Sappe lamenta la scarsa sicurezza
Agente di polizia penitenziaria aggredito nel carcere di Reggio Calabria
Colpito da un pugno sferrato da un detenuto del reparto psichiatrico. Sappe lamenta la scarsa sicurezza
(ANSA) – REGGIO CALABRIA – Un agente della polizia penitenziaria è stato aggredito da un detenuto nel carcere di Reggio Calabria. Lo rende noto il Sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe). “L’agente aveva appena iniziato il turno di servizio nel reparto psichiatrico – affermano Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Damiano Bellucci, segretario nazionale – quando è stato raggiunto da un pugno sferratogli con estrema violenza da un detenuto al volto. L’agente è stato trasportato in ospedale per le cure del caso. L’episodio non può non portare all’attenzione ancora una volta le condizioni di scarsa sicurezza in cui è costretto ad operare il personale di polizia penitenziaria, a causa del sovraffollamento e della carenza di uomini e donne. Infatti, nell’istituto reggino – aggiungono Durante e Bellucci – a fronte di una capienza regolamentare di 180 detenuti, attualmente ce ne sono oltre 370, molti dei quali appartenenti alla criminalità organizzata”.
Per Durante e Bellucci “in ragione di tale tipologia di detenuti, la maggior parte dei quali non ancora condannati definitivamente nei tanti processi in corso, la polizia penitenziaria deve gestire molti maxi processi. La presenza della sezione osservanti (osservazione psichiatrica) aggrava ancora di più il lavoro degli uomini e delle donne della polizia penitenziaria. Non bisogna dimenticare che a Reggio Calabria c’é anche la sezione femminile, dove, in passato, spesso si è verificato che i turni di servizio sono stati effettuati da personale maschile per carenza di poliziotte. A causa delle descritte carenze il ricorso al lavoro straordinario è quotidiano”. “Il Sappe, oltre a chiedere l’immediata chiusura del reparto osservandi, per la mancanza di sicurezza di chi vi effettua servizio – conclude la nota – esprime piena solidarietà al personale di polizia penitenziaria coinvolto nella vicenda”.
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