“L’originario progetto di lottizzazione è stato sconvolto in conseguenza di scelte clientelari precisamente addebitabili a uomini e forze politiche che oggi vogliono cavalcare e strumentalizzare il malessere derivante dall’inevitabile degrado”

Roberto Falvo (Pdl) traccia la storia dell’affaire Marina di Sibari

“L’originario progetto di lottizzazione è stato sconvolto in conseguenza di scelte clientelari precisamente addebitabili a uomini e forze politiche che oggi vogliono cavalcare e strumentalizzare il malessere derivante dall’inevitabile degrado”

“L’attuale situazione a Marina di Sibari – tiene a precisare Roberto Falvo, consigliere uscente per il PdL e promotore della delibera che ormai oltre un quindicennio fa face venire a galla l’affaire Marina di Sibari – è frutto d’una esplosiva miscela creata in oltre un trentennio: l’originario progetto di lottizzazione è stato sconvolto in conseguenza di scelte clientelari precisamente addebitabili a uomini e forze politiche che oggi vogliono cavalcare e strumentalizzare il malessere derivante dall’inevitabile degrado pensando che sia le istituzioni e le persone comuni abbiano dimenticato quanto è successo in quegli anni. Quelle scelte, e le concessioni edilizie consequenzialmente partorite nel corso delle giunte a guida socialista, son state l’esclusiva scaturigine dell’attuale situazione. Non bisogna, peraltro, dimenticare che in un ben preciso periodo storico quelle stesse forze politiche, di cui il candidato a sindaco Papasso era autorevole componente, usarono l’altalena tra intransigenza e permissivismo per finalizzarla all’acquisizione del consenso elettorale, con ulteriori conseguenze negative. In questa consiliatura il problema è stato affrontato con l’attenzione che meritava, e, se non fosse intervenuto lo scioglimento per le ragioni ben note, sarebbe stato avviato a soluzione: ne sono tangibile dimostrazione gli atti deliberativi approntati che verranno portati avanti nel caso la cittadina decida di continuare sulla stessa linea governativa di quella appena conclusa”.

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