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Depuratore Lamezia Terme: CasaPound chiede le dimissioni del sindaco

Depuratore Lamezia Terme: CasaPound chiede le dimissioni del sindaco

| Il 11, Apr 2012

“E’ da tempo che il Comune di Lamezia Terme non paga la quota dovuta per la depurazione all’impresa che gestisce il servizio. Eppure i cittadini lametini hanno pagato, sulla bolletta dell’acqua, la tassa sulla depurazione”

di ANTONIETTA BRUNO

Depuratore Lamezia Terme: CasaPound chiede le dimissioni del sindaco

“E’ da tempo che il Comune di Lamezia Terme non paga la quota dovuta per la depurazione all’impresa che gestisce il servizio. Eppure i cittadini lametini hanno pagato, sulla bolletta dell’acqua, la tassa sulla depurazione”

 

di Antonietta Bruno

 

 

Con la stagione balneare alle porte, e questo nonostante il tempo inclemente e un aprile che così instabile non si vedeva da almeno vent’anni, si risolleva la questione della funzionalità del depuratore e della salute dal mare. Un mare malato che puntualmente si aggrava in estate mettendo in crisi i vacanzieri locali, i turisti e i gestori di alberghi e lidi che si devono ridurre di anno in anno  gli incassi, proprio a causa della disastrosa condizione del nostro mare. A ritornare sulla questione appellandosi all’intervento del primo cittadino Gianni Speranza, è il coordinatore dell’Associazione di promozione sociale “CasaPound Italia” Mimmo Gianturco. In una nota inviata al sindaco, Mimmo Gianturco, che in questo momento ne chiede addirittura le dimissioni, sottolinea il fatto che non c’è più tempo da perdere. <Non possiamo più permettere che centinaia di imprese del nostro territorio, rischino di trovarsi letteralmente in mezzo ad una strada. Il sindaco Speranza – scrive il coordinatore – s’impegni a risolvere celermente la “questione depurazione”. La stagione è alle porte è urge verificare lo stato della depurazione per migliorare le condizioni del “Mare Nostrum”>.

Estendendo poi la vicinanza di CasaPound Italia all’associazione “Pro sistema turistico lametino” e a tutti gli imprenditori impegnati nel settore turistico, sulla sua nota Gianturco afferma <E’ da tempo che il Comune di Lamezia Terme non paga la quota dovuta per la depurazione all’impresa che gestisce il servizio. Eppure i cittadini lametini hanno pagato, sulla bolletta dell’acqua, la tassa sulla depurazione. Perché il Comune non ha pagato la depurazione? Che fine hanno fatto questi soldi? Come sono stati spesi? Perché il comune continua ad assumere questi “grigi” comportamenti?>.

Tutte domande senza risposta, almeno per il momento, per Mimmo Gianturco che scrive ancora: <Il Comune deve pagare 1 milione e 200 mila euro alla società che gestisce la depurazione locale. A seguito dell’incontro con il Prefetto della città capoluogo, Antonio Reppucci, la Giunta Speranza ha versato alla Deca 300 mila euro promettendo un successivo versamento di 200 mila euro nel mese di maggio. Il debito di circa 700 mila Euro rimanente, che dovrebbe essere “sanato” con un piano di rientro, ossia con un prestito bancario da parte del Comune, a nostro avviso, andrà nuovamente a incidere sulle tasche dei cittadini e quindi a discapito dei lametini. Inoltre, questo mancato pagamento, inciderà enormemente sulla già precaria depurazione, e la diretta conseguenza la subirà, in particolar modo, tutto l’indotto turistico del medio e basso tirreno, causando gravi disagi a centinaia di famiglie>.

CasaPound ora scende in piazza e nel chiudere la nota stampa afferma il volere <che la somma versata dai cittadini per la depurazione, e mai pagata dal Comune alla Deca, società di depurazione acque, sia restituita ai cittadini. Chiediamo al sindaco Gianni Speranza di impegnarsi in questo senso, onde evitare il peggioramento della già grave situazione, specialmente dal punto di vista legale. Crediamo che ci sia bisogno di un Sindaco che sia realmente presente e che riesca a gestire le vere esigenze della Città e che sia vigile sull’amministrazione dei vari settori. E’ palese il fallimento dell’Amministrazione Speranza – conclude Mimmo Gianturco – e perciò chiediamo le dimissioni del primo cittadino, poiché incapace di gestire la “Res Pubblica”. Dal canto nostro, siamo e saremo sempre a difesa del nostro territorio e della nostra gente>.

Antonietta Bruno