Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), VENERDì 24 GENNAIO 2025

Torna su

Torna su

 
 

Il figlio di Riina lavorerà a Padova, Lega sulle barricate

Il figlio di Riina lavorerà a Padova, Lega sulle barricate

| Il 14, Apr 2012

Giuseppe Salvatore Riina lavorera’ per un’associazione locale contro l’emarginazione

Il figlio di Riina lavorerà a Padova, Lega sulle barricate

Giuseppe Salvatore Riina lavorera’ per un’associazione locale contro l’emarginazione

 

 

(ANSA) VENEZIA – Dopo aver scontato quasi nove anni di carcere, Giuseppe Salvatore Riina jr, il 34enne figlio del boss di Cosa Nostra, vivra’ e lavorera’ a Padova. Ma non fa neanche in tempo ad atterrare a Venezia che la Lega Nord sale sulle barricate: ”Non lo vogliamo in Veneto, basta con questa migrazione”. E il Carroccio organizza una raccolta di firme per cacciarlo.

Riina jr e’ stato ammesso al regime di affidamento ai servizi sociali. “Se quest’uomo ha voglia di fare un percorso lo farà, se le cose non andranno bene tornerà a casa”: a parlare è Tina Ciccarelli, presidente dell’Associazione famiglie contro la droga e l’emarginazione che da lunedì ospiterà nelle proprie strutture il figlio del boss.

Riina è atterrato stamane all’aeroporto di Venezia con un volo proveniente da Palermo. “Non è l’unico mafioso affidato ai servizi sociali in Veneto – aggiunge Ciccarelli – noi una certa esperienza ce l’abbiamo. L’occupazione di Salvuccio Riina sarà quella di segretariato sociale, assieme ad alcune ore di volontariato: noi crediamo molto nel volontariato e in un percorso umile che porti al recupero”. Sul futuro del figlio del boss la presidente non si sbilancia. “Se farà altro ce lo dirà la Questura – rileva – ma non credo che una persona che abbia intenzione di fare altre cose abbia bisogno di tutto questo clamore. Certo in una situazione del genere ci sentiamo molto protetti”.

“Basta con questa emigrazione al nord, ad ognuno il suo”, dice il prosindaco ‘sceriffo’ di Treviso Giancarlo Gentilini. “Non sono meravigliato – aggiunge Gentilini – la migrazione dei pupilli delle varie mafie da noi purtroppo è cosa vecchia di decenni, non sono un verginello su queste cose e per questo non mi scaldo più a fatti ormai accaduti”. “Sono decenni che ci mandano qua uomini di mafia e di ndrangheta – rileva l’esponente del Carroccio – lo fanno perché pensano che sradicandoli dal loro territorio certi personaggi non nuociano o cambino, ma i tempi sono cambiati, sono cambiate le mafie e questa pratica non ha alcun senso – conclude – anzi é pericolosa per territori appetibili per la malavita organizzata”.

Massimo Bitonci, sindaco di Cittadella (Padova) e parlamentare del Carroccio, annuncia la prima contromossa. “Il 21 aprile abbiamo previsto una manifestazione con i gazebo in tutta Padova – spiega. Raccoglieremo le firme contro la decisione di mandarlo qui”. Per Bitonci, la volontà dei giudici di accogliere la richiesta di Riina jr di soggiornare a Padova “é una scelta grave: il Veneto ha già pagato in passato un prezzo molto alto con il confino nel Nordest dei mafiosi, come conferma quanto accaduto con la Mala del Brenta”. “Le vicende di cronaca degli ultimi anni – continua il parlamentare – ci fanno capire che il figlio di Riina doveva andare in un altro posto, non a Padova o in Veneto”.