La lanterna di Diogene
Giuseppe Larosa | Il 24, Apr 2012
La leggenda di Orione tra “cani latranti”, stelle cadenti e “Ossessionati”
a cura di GIUSEPPE LAROSA
La lanterna di Diogene
La leggenda di Orione tra “cani latranti”, stelle cadenti e “Ossessionati”
a cura di Giuseppe Larosa
Tra i miti classici che adoro trova posto il gigante Orione e la sua leggenda, si narra che fosse il figlio di Nettuno ed era un bravissimo cacciatore e nelle sue battute di caccia si faceva accompagnare da un “cane latrante” di nome Sirio, molto bravo ed astuto e senza mai fermarsi inseguiva “bestie” di tutti i generi. Purtroppo Orione morì per mano della sua stessa amata Artemide, che avendo una mira infallibile gli scagliò un dardo che lo trafisse alle spalle. Ma Zeus per il pentimento ed il dolore della dea, pose Orione ed il suo “cane latrante” Sirio, anch’esso mutato in stella, nella costellazione dello Scorpione.
Insieme al mito di Orione ed al suo “cane latrante” mi piacerebbe associare un famoso romanzo di Fëodor Dostoevskij , I Demoni (titolo che molte volte è cambiato anche in “Ossessionati”), un romanzo dove tutti fingono di essere qualcosa, c’è chi crede di essere un eroe ma ha paura persino della sua ombra ed è talmente preso dalla sua retorica da non saper distinguere ciò che dice da ciò che pensa. Addirittura c’è un altro che si sente uno Zar, ma è tutto finto, si crede ma non lo è. In una frase tratta da questo splendido romanzo c’è scritto a proposito delle finzioni e delle verità che «Per rendere la verità più verosimile, bisogna assolutamente mescolarvi un po’ di menzogna», questa modalità è tipica specie per chi “si vende” come eroe, prendiamo ad esempio senza nessuna riferimento “casuale”, quelli finti dell’antimafia che in nome di chissà cosa si presentano come eroi infallibili, non criticabili, addirittura se ti permetti di dirgli una cosa rispondono con la solita frase di circostanza: “ti querelo”. Anche se gli dici che magari ha preso qualche chilo di troppo a causa del troppo mangiare, di colpo scatta la minaccia di querela. Non puoi dire nulla perché hanno sempre il codice penale in mano anche se avvocati non lo sono ed anche se non si sa realmente cosa poi in effetti li spinge a prendersela così tanto. E tra menzogne, false verità navigano, navigano anche nel mare in tempesta essi navigano, tanto c’è sempre qualcuno che li ascolta finchè esiste questo qualcuno e quando tutto si spegnerà ed il sipario calerà tra i meandri dell’oblio chi sarà la prossima persona da querelare? A mio avviso si quereleranno da soli.
Quando si fanno delle riflessioni che hanno come condizione la verità, l’umiltà del contesto ed il paragone tra essere eroi e demoni ossessionati allora i termini di confronto sono sempre più accomunabili tanto da rendere ridicoli i contesti trattati. Come quelli che si fanno le foto e quando li rendono pubbliche per vergogna della propria calvizie tagliano la parte superiore, anche in questo caso la verità resta sempre nascosta perché camuffata.
Quello che rende gli uomini più liberi è la conquista della verità e non la lotta tra il bene ed il male, ma tra la verità e la menzogna che sono alla base dei giusti e non dei falsi. Il bene ed il male sono due componenti della stessa carreggiata, essi la tengono e ogni tanto vanno anche fuori strada. Se non ci fosse il male si perderebbe l’equilibrio e la nostra esistenza cadrebbe tutta da una parte e così è il bene, essi si debbano eguagliare. Così la stessa cosa vale per la verità e la menzogna, ma con una differenza che la prima trae beneficio dagli eventi reali mentre la seconda regna tra chi non ha occhi ma non vuol vedere e tra sordi che non vogliono sentire. A voi la scelta.
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