Inaugurata oggi “La bottega della legalità”
redazione | Il 26, Apr 2012
Intitolata a Domenico Gabriele, ucciso per errore mentre stava giocando a calcetto a Crotone. Le reazioni dei politici
Inaugurata oggi “La bottega della legalità”
Intitolata a Domenico Gabriele, ucciso per errore mentre stava giocando a calcetto a Crotone. Le reazioni dei politici
REGGIO CALABRIA – E’ stata inaugurata stamane a Palazzo Campanella la Bottega della Legalità ‘Il G(i)usto di Calabria’ intitolata a Domenico Gabriele, ucciso per errore mentre stava giocando a calcetto a Crotone. Il Presidente del Consiglio regionale, Francesco Talarico, nel corso della cerimonia ha affermato che “é anche questa una scelta per tenere alti la memoria e l’impegno contro le mafie”, Si suggella dunque l’accordo di cooperazione fortemente voluto dal Presidente del Consiglio regionale, Francesco Talarico e dal presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta, Salvatore Magaro’ con l’associazione ‘Libera’ che é stato consacrato all’unanimità dall’Assemblea in un apposito ordine del giorno approvato nella seduta del 22 febbraio 2011. Ubicata al piano terra di Palazzo Campanella, la Bottega della Legalità, la prima in Calabria, è l’emblema di una bella esperienza imprenditoriale di soci reggini e del Trentino Alto Adige che la massima Istituzione della regione ha inteso sostenere. Nella Bottega sono esposti e posti in vendita i prodotti antimafia, ricavati cioé dai terreni confiscati alla ‘ndrangheta e dati in gestione a cooperative sociali che, anche in Calabria, esprimono modelli di sviluppo economico fondati sulla legalita’, dando opportunità di lavoro a tanti giovani. Prima del taglio del nastro che ha sancito l’apertura al pubblico della Bottega, nella sala “Nicholas Green”, sono state rievocate le tappe del questo percorso ed i significati sottesi all’iniziativa che oggi ha trovato ufficialità. Al convegno sono intervenuti il Presidente del Consiglio regionale, Francesco Talarico, il presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta, Salvatore Magaro’, numerosi consiglieri regionali, i referenti nazionali e regionali dell’associazione ‘Libera’, rispettivamente Gabriella Stramaccioni e Mimmo Nasone, il presidente della cooperativa ‘I Chora’, Dimitri Praticò, l’imprenditore Tiberio Bentivoglio e i genitori di Dodò Gabriele, Giovanni e Francesca Gabriele. Presenti all’iniziativa, inoltre, il Procuratore generale della Repubblica presso il Tribunale di Reggio, Salvatore Di Landro, il Vicario generale della Curia Arcivescovile della Diocesi Reggio-Bova, don Antonino Iachino, il Vicepresidente della Provincia di Reggio, Giovanni Verduci, l’assessore provinciale alla Cultura e alla Difesa della Legalità, Eduardo Lamberti Castronuovo, autorità militari della regione, i rappresentanti di tanti altri sodalizi impegnati sul fronte della legalità e numerosi studenti delle scuole di ogni ordine e grado della città di Reggio Calabria. I lavori del convegno si sono aperti con un concerto degli allievi della scuola “De Gasperi” diretti dal Maestro Roberto Caridi e, nel corso dell’iniziativa, il Presidente del Consiglio, Francesco Talarico e il Presidente della Commissione contro la ‘ndragheta, Salvatore Magaro’ hanno consegnato una targa di ReggioLiberaReggio a Dimitri Praticò, presidente della cooperativa “I Chora”. Nel suo discorso, il Presidente del Consiglio regionale ha sottolineato che “Il G(i)usto di Calabria – Dodò Gabriele è il primo esempio in Italia di ‘Bottega della Legalita” ospitata nella sede di un Consiglio regionale, segno di un patto forte tra Istituzioni, politica ed associazionismo per un impegno comune rivolto all’affermazione dei principi di legalità e corresponsabilità”. “In Calabria – ha aggiunto Talarico – colgo un risveglio delle coscienze che è segno di speranza. Grande è la voglia di partecipazione e forte il bisogno di riscatto, soprattutto nei giovani. Ed è proprio dal loro entusiasmo e dalla voglia di cambiare che oggi dobbiamo ripartire, mettendo nuovo slancio in tutto quello che facciamo. E’ tempo di riscoprire l’orgoglio di essere calabresi rifuggendo pericolose generalizzazioni, tentazioni di discredito e luoghi comuni che rappresentano il principale favore all’illegalità ed il più pesante danno ai calabresi ed alla Calabria, una regione che, fra tante difficoltà sta comunque cercando di emergere e di risollevarsi. Grazie al lavoro instancabile della magistratura e delle forze dell’ordine che tanti brillanti risultati hanno conseguito nella lotta alla criminalità, la speranza che la ‘ndrangheta non e’ invincibile è forte ed attuale. Ce la possiamo fare tutti insieme lavorando in un’unica direzione e in nome di valori comuni”. “Oggi – ha concluso – siamo qui per celebrare un traguardo che ci eravamo posti all’inizio della legislatura e che ci ha visto coesi, maggioranza e minoranza, contro la criminalità e l’illegalità, senza se e senza ma. Continueremo ad aprire le porte del Palazzo ad ogni apprezzabile iniziativa in grado di diffondere una nuova cultura, fatta di diritti e di doveri che ci renda capaci di progredire sulla strada della civiltà e nel percorso di liberazione da ogni forma di bisogno”.
LE REAZIONI – MAGARO’
Si trasmette, nella sua stesura integrale, l’intervento del Presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta, Salvatore Magarò, pronunciato in occasione dell’inaugurazione della Bottega della Legalità a Palazzo Campanella:
“Non credo di esagerare nel dire che oggi, a Palazzo Campanella nella casa dei calabresi, si celebra una giornata destinata sicuramente a segnare una linea di demarcazione tra il dire e il fare, tra la politica delle dichiarazioni e quella delle azioni.
L’inaugurazione della Bottega della Legalità non è solo il risultato di un felice, felicissimo incontro tra un’Istituzione – il Consiglio – e un’Associazione – Libera -, di cui peraltro abbiamo modo di apprezzarne quotidianamente non solo l’impegno e il lavoro, ma soprattutto la determinazione e la perseveranza nel proseguire la battaglia contro le mafie e il malaffare, anche quando la lotta si fa dura e perigliosa.
E’ anche, anzi soprattutto, da parte della massima Assise regionale, l’invito alla popolazione tutta a ribellarsi al predominio della ‘ndrangheta e unirsi, con gesti quotidiani e concreti, allo schieramento di forze buone e positive che pure in Calabria sono la maggioranza e che non si lasciano avvinghiare e travolgere dai tentacoli della ‘grande piovra’.
Palazzo Campanella con la Bottega, doverosamente dedicata ad una vittima innocente e ignara di un’assurda guerra: Domenico Gabriele – il piccolo Dodò -, si apre al territorio con una proposta – appello e insieme un impegno concreto.
La proposta – appello rivolto a tutti i calabresi è di stare vicini a Libera e alle associazioni e gruppi che contrastano la ‘ndrangheta, condividendo con un’attenzione quotidiana, un percorso che rappresenta anche, l’unico tracciato percorribile per uscire dal tunnel.
Ecco, dobbiamo aiutare Libera e le altre associazioni contro le mafie, ad aiutarci!
Non è uno slogan: è il metodo di azione, il grido di ribellione, il mutuo soccorso di una nuova ‘resistenza’ che deve combattere non più lo straniero invasore, ma il conterraneo, magari vicino di casa, parimenti oppressore, subdolamente ‘dittatore’.
L’impegno, quello del Consiglio regionale, della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta e di noi consiglieri e di contribuire a rischiarare quelle zone d’ombra, quell’area grigia in cui più facilmente si annidano, collusioni, compromissioni e corruzione. Lo abbiamo fatto e continueremo a farlo con un’azione legislativa in grado di assicurare maggiore trasparenza e imparzialità al procedimento o capace di introdurre elementi di valutazione oggettivi e non condizionabili.
Lo facciamo promuovendo in vari modi e maniere, la cultura della legalità nelle molteplici valenze, prima fra tutti quella di essere deterrente preventivo all’attività delittuosa.
Lo facciamo oggi, aprendo, attraverso la Bottega della legalità, il Palazzo al territorio.
Vi invito a comprare i prodotti della Legalità. Sono i frutti nati dal lavoro sulle terre confiscate alla ‘ndrangheta. Colpire i mafiosi nei loro patrimoni, anzi sottraendogli i proventi dell’ attività illecita è tra le strategie di contrasto la più efficace, non solo perché indebolisce concretamente gli imperi della mafia, ma anche per il suo valore educativo sia in termini di legalità ed equità, sia in termini di percezione immediata e concreta, del valore dello Stato, capace di dare risposte forti e mirate alla richiesta di giustizia, oltre le carcerazioni.
Sostenere iniziative come questa, quindi, rappresenta una scelta di campo con una valenza tutt’altro che simbolica. Significa riappropriarci di un territorio sottratto alla collettività con l’inganno e la violenza, significa rimettere a frutto terreni per troppo tempo riarsi e sterili, significa far diventare pratica quotidiana il nostro ‘NO alle mafie’, significa dismettere i panni dell’indifferenza e dei luoghi comuni – quelli per intenderci, che ci portano spesso a pensare ‘io non posso farci niente’ – e vestire quelli dell’orgoglio di un’ appartenenza ad una regione e un popolo dalla storia antica e nobile, che proprio dai campi ha saputo trarre sostentamento per il corpo, saggezza per la mente e ristoro per l’anima.
Si tratta anche un po’ di ritornare alle radici di una tradizione di qualità , quella contadina agraria, che ha sostenuto per molto tempo l’ economia della nostra regione.
Insomma la Bottega di Libera è una proposta di lavoro insieme, che può dirigersi in molteplici direzioni. Sta a noi cogliere le opportunità di un’idea semplice ma rivoluzionaria. L’augurio è che la Bottega di Dodò possa diffondere il ‘raccolto della legalità’ che è la sconfitta della ‘ndrangheta e delle mafie, ma è anche un cibo sano e giusto”.
DATTOLO
“L’avere intitolato la Bottega della Legalità del Consiglio regionale a Dodò Gabriele, il ragazzo undicenne ucciso mentre giocava in un campo di calcetto a Crotone, è stata una dimostrazione di vicinanza verso i genitori del bambino, ma anche un atto dalla forte carica simbolica”.
L’ha sostenuto il capogruppo dell’Udc Alfonso Dattolo, secondo cui “Tutti coloro che verranno a visitare la Bottega della legalità sapranno quant’è accaduto il 25 giugno del 2009. Mentre, compito della politica, anche sulla spinta di questo delitto atroce, rimane quello di non lasciare nulla d’intentato per isolare e sconfiggere la criminalità organizzata”.
GIORDANO
“L’idea di inserire negli spazi dell’Assemblea legislativa calabrese la Bottega della Legalità con l’ausilio fondamentale di Libera, è un’idea condivisa e sostenuta da tutti noi”.
E’ l’opinione di Giuseppe Giordano, consigliere regionale di Idv, secondo cui “Rappresenta, inoltre una decisione unanime e ci fa sperare che, dinanzi a fenomeni cosi disastrosi da ogni punto di vista come la criminalità organizzata, ci può e ci deve essere una visione coesa e non incrinata dalle diatribe politiche. Proprio perchè, come ci insegna la tragedia di Dodò e della sua famiglia, la mafia non riguarda soltanto qualcuno, ma tocca tutti indistintamente”.
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