La carriera diplomatica
redazione | Il 02, Mag 2012
Ecco le regole dettate dall’onorevole Mario Pirillo
La carriera diplomatica
Ecco le regole dettate dall’onorevole Mario Pirillo
Riceviamo e pubblichiamo:
Il Ministero degli Affari Esteri è la struttura incaricata di presidiare le attività di competenza statale in materia di politica estera.
Per questo motivo, è un punto di riferimento importante anche per chi aspira ad una carriera nelle OI.
Elencheremo di seguito, le principali informazioni all’avvio di una carriera diplomatica in Italia, le cui fasi principali sono la preparazione al concorso, e la domanda di partecipazione.
Il diplomatico
Nel momento in cui la comunità internazionale è sollecitata dalla sfida dell’interdipendenza globale, la figura tradizionale del diplomatico, quale rappresentante e interprete della volontà politica del proprio Paese, è in costante cambiamento. La complessità delle relazioni tra Stati, esige non solo una rappresentatività sui temi politici, ma investe in pieno tutta quella rete di legami economici, finanziari, culturali e sociali, che formano lo scenario dei rapporti tra comunità nazionali. La definizione di azione diplomatica, quale strumento con cui gli Stati conducono i rapporti reciproci e risolvono eventuali controversie, è suscettibile di una più puntuale interpretazione.
L’ampiezza dei settori di attività delegati alla diplomazia implica una mentalità ed operatività di tipo manageriale da esprimere nei contesti più svariati: trattare con gli esponenti politici di un Paese straniero, sapere far fronte ad una situazione di crisi, ovvero promuovere manifestazioni culturali. Le capacità manageriali di una diplomazia risaltano ulteriormente nel suo impegno nella cooperazione allo sviluppo, ossia nella negoziazione, nella gestione e nel controllo dei progetti di cooperazione con i Paesi in via di sviluppo. Sulla formazione della figura diplomatica si inseriscono varie specializzazioni sia per materia (commerciale e sociale) che per area geografica (vicino, medio ed estremo Oriente).
Gli Agenti diplomatici, le Ambasciate e le altre rappresentanze italiane all’estero godono di una serie di privilegi e di immunità sanciti da norme di diritto internazionale che costituiscono oggetto di accordi bilaterali tra Stati, ovvero di convenzioni multilaterali. La persona dell’Agente diplomatico è inviolabile: egli – pur se tenuto al rispetto della legislazione dello Stato ricevente – è sottratto alla sua giurisdizione (inviolabilità, estesa alla sua dimora, alla sua corrispondenza, ai suoi beni personali oltre che alla sede della rappresentanza diplomatica).
Le strutture
Le Ambasciate e le Rappresentanze permanenti raffigurano lo Stato (italiano, in questo caso) presso i Governi e le OI presso le quali sono accreditate. Le Ambasciate si fanno interpreti degli interessi e delle posizioni italiane presso gli interlocutori locali, svolgendo anche una funzione informativa e propositiva dalla periferia al centro, fornendo alle autorità politiche italiane informazioni, analisi e valutazioni relative al Paese od OI di accreditamento.
Le Rappresentanze diplomatiche accreditate in Paesi extracomunitari attuano questo lavoro d’analisi in stretto contatto con le Ambasciate degli altri Paesi membri dell’UE.
Il giovane diplomatico in servizio in un’Ambasciata può essere destinato ai più svariati settori di attività: dallo studio dei problemi politici, allo svolgimento di funzioni commerciali, dai rapporti con la stampa, alla gestione di progetti di cooperazione allo sviluppo.
Le Rappresentanze Consolari svolgono all’estero tutte le funzioni amministrative dello Stato italiano in favore delle nostre comunità residenti, fra le quali, da ultimo, si è aggiunta l’organizzazione per circoscrizione consolare del voto dei cittadini italiani residenti all’estero (Legge 27/12/2001, n.459).
Requisiti
Dalla configurazione di questa professionale emerge l’indicazione, certamente orientativa, di una serie di caratteristiche “ideali” che dovrebbe possedere chi voglia intraprendere con successo la carriera diplomatica. Tra queste: la capacità di ascolto e di dialogo, la flessibilità intellettuale e lo spirito di iniziativa, doti di adattamento, capacità di cogliere sia il senso politico sia quello comune degli eventi, accompagnati da un rispetto profondo delle identità culturali altrui.
Carriera
Segretario di Legazione in prova, all’Istituto Diplomatico in applicazione negli uffici ministeriali (9mesi); Segretario di Legazione permanenza nel grado, 10 anni e 6 mesi, compresi i 9 mesi in prova (prima nel MAE, poi all’estero ed infine all’Istituto Diplomatico per il corso di aggiornamento; Consigliere di Legazione permanenza nel grado, almeno 4 anni; Consigliere di Ambasciata permanenza nel grado, almeno 4 anni; Ministro Plenipotenziario, permanenza nel grado, almeno 7 anni; Ambasciatore, assegnazione all’estero o al MAE.
Concorso
Il Concorso Diplomatico rimane uno di quelli più complessi: un obiettivo che solo pochi riescono a centrare. La selezione è bandita ogni anno ed il numero dei nuovi diplomatici assunti è variabile. Per partecipare non bisogna avere più di 32 anni, e non aver riportato condanne o altro previsti dalla disposizione vigente. Laurea specialistica in giurisprudenza, relazioni internazionali, scienze dell’economia, scienza politica, studi europei. La domanda (disponibile sul sito del MAE – www.esteri.it), deve essere trasmessa al Ministero degli Affari Esteri – D.G. PE. – Ufficio V – Roma. Le prove saranno attitudinali, scritte ed orali. A queste, seguirà la valutazione dei titoli, nonché ulteriori prove integrative. Prima di partecipare al concorso, il suggerimento è quello di prepararvi adeguatamente presso uno dei principali e migliori centri che organizzano corsi e master. Di seguito elencati:
Bologna: Master in Relazioni Internazionali (II ° livello) a due indirizzi: Diplomatico Internazionalista, Facoltà di Scienze Politiche, www.unibo.it; Lecce: Università degli Studi di Lecce, Istituto Superiore Universitario di Formazione Interdisciplinare (ISUFI), www.unile.it/ateneo/facolta/isufi; Milano: Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (I.S.P.I.), www.ispionline.it; Napoli: Società per l’Organizzazione Internazionale (S.I.O.I.), Sezione Campania, http://www.sioi.org/pages/it/scuola-di-alta-formazione-internazionale/formazione.php; Padova: Università degli Studi di Padova, Facoltà di Scienze Politiche, www.dsi.unipd.it; Roma: Libera Università Internazionale degli Studi Sociali (L. U. I. S. S.), www.luiss.it, e Libera Università “Maria SS. Assunta (LUMSA), www.lumsa.it; Torino: Istituto Universitario di Studi Europei, www.iuse.it;
Consigli
I testi per l’esame diplomatico:
a) Storia delle relazioni internazionali a partire dal Congresso di Vienna.
P. Renouvin, Storia della politica mondiale, vol. V, VI. VII. Firenze – Vallecchi – 1960-61;
E. Di Nolfo, Storia delle relazioni internazionali 1918-1999. Bari – Laterza – 2002;
b) Politica economica e cooperazione multilaterale economica commerciale e finanziaria.
P. Samuelson – W. Nordhaus, Economia. Milano – McGraw-Hill – 2002 XVII edizione;
P. Krugman – M. Obstfeld, Economia internazionale. Milano – Hoepli -1995 II edizione;
c) Diritto internazionale pubblico e dell’Unione Europea.
Conforti, Diritto internazionale Napoli – Editoriale Scientifica – (ultima edizione);
Marchisio, l’ONU. Bologna – Il Mulino (ultima edizione);
Tesauro, Diritto Comunitario. Padova – Cedam;
Cordialmente
Mario Pirillo
Gruppo S&D
Commissione ENVI, ITRE, PESCA
Parlamento Europeo – Bruxelles
redazione@approdonews.it