Anche Lamezia Terme aderisce al progetto di legge per la riduzione dei costi della politica regionale
redazione | Il 09, Mag 2012
La soddisfazione del gruppo consiliare “Progetto Lamezia”
Anche Lamezia Terme aderisce al progetto di legge per la riduzione dei costi della politica regionale
La soddisfazione del gruppo consiliare “Progetto Lamezia”
Riceviamo e pubblichiamo:
L’approvazione da parte del Consiglio Comunale di Lamezia Terme della proposta di legge regionale assume un notevole significato politico in quanto l’ampia adesione registrata da tutti gli schieramenti, è il segno che l’invito ad innalzare il livello dei contenuti e della dialettica è raccolto dalle forze politiche e supera colori e schieramenti.
Si attende l’approvazione di alcuni comuni che l’hanno annunciata e, entro il 15 giugno, il progetto sarà depositato presso il Consiglio Regione che ha l’obbligo di deliberare nei successivi 90 giorni.
Fra le tante manifestazioni di apprezzamento espresse da tutte le componenti sociali, preme diffondere il pensiero acuto e magistrale del prof. Roberto Borrello, lametino di stirpe illustre – figlio del Preside Oreste Borrello, filosofo- docente di Diritto Costituzionale dell’Università di Siena, il quale ha esaminato “con estremo interesse il progetto di legge regionale, proposto ai sensi dell’art. 39 dello Statuto della Regione Calabria, in materia di riduzione delle spese della politica regionale. L’iniziativa, partita dal Gruppo consiliare del Comune di Lamezia Terme “Progetto Lamezia”, si caratterizza quale importante e necessario contributo al processo di riforma dei rapporti tra politica e denaro, che, come tale, deve riguardare tutti gli snodi del funzionamento di quello che possiamo definire il “circolo virtuoso della democrazia.
Le regolazione del denaro, nel funzionamento di tale circolo, deve tenere conto di due concomitanti esigenze: tenere lontano il denaro “cattivo”, quello che corrompe, che devia dal perseguimento esclusivo del pubblico interesse e far affluire quello “buono”, che assicura l’efficienza, il buon rendimento del sistema. Tali esigenze si pongono sia nella parte bassa del circuito democratico, luogo di azione di diritti di libertà esercitati dai singoli e dai soggetti collettivi (politica-libertà: la problematica è quella del finanziamento dei partiti e delle campagne elettorali), sia in quella alta, dove i rappresentanti democraticamente eletti nelle assemblee legislative elaborano e sintetizzano la domanda politica proveniente dal basso (politica-funzione).
Nel caso della politica- funzione, il denaro, come forma di “indennità” connessa alla carica, ha avuto, storicamente, la funzione di consentire di accedere alle cariche pubbliche elettive anche alle persone prive di rilevanti mezzi finanziari, tenendo comunque tutti al riparo dalle tentazioni provenienti dalle pressioni dei potentati economici. La graduale trasformazione dei benefici economici connessi alla carica in forme di privilegio proprie di una casta autoreferenziale, con distacco e contrapposizione rispetto alla società civile, è una delle “sette piaghe d’Italia”, per parafrasare il titolo del volume a cui diedero il loro contributo nel 1964 alcuni intellettuali, tra cui il compianto poeta calabrese Franco Costabile.
Nel momento in cui sembrano improbabili serie riforme dei costi della politica a livello nazionale, la proposta di “Progetto Lamezia” assume un carattere paradigmatico di risveglio della coscienza della classe politica, che parte dal livello locale e che, grazie al meccanismo dell’art. 39 dello Statuto regionale, trova un efficace volano nell’appoggio degli enti locali “minori”, genuina espressione di un principio di sussidiarietà, inteso in senso autentico e non retorico”
Il Gruppo Consiliare è a dir poco soddisfatto perché ha introdotto una esperienza innovativa e costruttiva che afferma la centralità della ns Città laboratorio di idee in tutto il panorama regionale e si prepara a stimolare il dibattito politico su temi alti ed impegnativi quali l’ecosostenibilità del Piano Strutturale, l’introduzione delle certificazioni energetiche negli interventi edilizi, l’edilizia sociale, il rapporto conflittuale con l’Aterp.
Gruppo consiliare “Progetto Lamezia”
QUADRO DI SINTESI DELLA PROPOSTA DI LEGGE
1. Semplificazione e riduzione del trattamento economico dei consiglieri regionali per i quali, senza distinzione di ruolo, è previsto solo l’80% dell’indennità prevista dall’art. 1 l.reg. n. 3/96 (€ 9.200 lordi, € 6000 circa netti), a differenza del Presidente della Giunta Regiona e Presidente del Consiglio Regionale che è riconosciuta al 100% (€ 11.500 lordi). I consiglieri, così, non possono godere di altro gettone, indennità, diaria a carico del bilancio regionale.
2. La conferma della soppressione dell’assegno vitalizio con effetto, però, dalla legislatura in corso. Per coloro che hanno già maturato il diritto al vitalizio, esso sarà corrisposto al compimento di sessantasette anni di età, invece degli attuali sessanta. E’ prevista, inoltre, la non cumulabilità con l’assegno vitalizio previsto per i membri del Parlamento italiano.
3. La soppressione delle strutture speciali (portaborse) in favore dei membri dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio, dei Presidenti delle Commissioni, del Presidente del Comitato regionale di controllo contabile e di quei consiglieri che ne potevano godere.
4. L’immediata operatività delle norme sin dalla presente legislatura.
5. La destinazione delle risorse finanziarie ricavate dalla riduzione dei costi conseguiti (almeno otto milioni di euro) dall’applicazione delle presente legge, in favore delle politiche pubbliche a sostegno della famiglie;
6. L’iniziativa legislativa è avviata ai sensi dell’art.39 Statuto Regionale che richiede l’adesione di almeno tre Consigli Comunali che superino, complessivamente, diecimila abitanti.
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