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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 23 DICEMBRE 2024

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Nino De Masi: “Le banche stanno distruggendo l’economia di milioni di famiglie”

Nino De Masi: “Le banche stanno distruggendo l’economia di milioni di famiglie”

| Il 15, Mag 2012

La Procura della Repubblica di Trani ha aperto un fascicolo di indagine per i seguenti reati: art. 640 c.p. (truffa) e art 644 c.p. (usura), nei quali le parti lese sono io, la mia famiglia e le mie aziende

Nino De Masi: “Le banche stanno distruggendo l’economia di milioni di famiglie”

La Procura della Repubblica di Trani ha aperto un fascicolo di indagine per i seguenti reati: art. 640 c.p. (truffa) e art 644 c.p. (usura), nei quali le parti lese sono io, la mia famiglia e le mie aziende

 

 

GIOIA TAURO – Come avevo promesso comincio a rendere pubblici alcuni atti e fatti che serviranno a far emergere la “verità” sui gravissimi crimini commessi dalle banche e dai banchieri nei confronti di milioni di correntisti.

La Procura della Repubblica di Trani ha aperto un fascicolo di indagine per i seguenti reati: art. 640 c.p. (truffa) e art 644 c.p. (usura), nei quali le parti lese sono io, la mia famiglia e le mie aziende

Questo è il risultato del lavoro che nei mesi scorsi mi ha portato a depositare presso alcune procure italiane, che avevano o potevano avere titolo e competenza per agire, delle dettagliate denuncie in cui facevo presente che:

a) vi era una strategia mirata tendente ad appropriarsi illegalmente di ingentissime somme di denaro a danno dei correntisti ed a vantaggio dei manager delle banche. Ciò con azioni studiate e “criminali” come l’usura e l’applicazione di meccanismi di calcolo di interessi e spese assolutamente illegali.

b) Le banche hanno violato le leggi, come sancito da migliaia di sentenze civili, senza che mai non solo si restituisse l’illecito arricchimento perpetrato a danno dei clienti ma continuando a perseverare con tali gravissimi e criminali comportamenti.

c) Esse hanno inoltre, come emerge dalle indagini svolte dalle autorità competenti, creato e gestito un cartello che ha privato il mercato stesso dalla libera concorrenza; di fatto in concorso tra di loro hanno contribuito ad appropriarsi illegalmente di ingenti somme di denaro dei cittadini.

In aggiunta a ciò i manager delle banche incriminate, e non solo, si sono resi protagonisti di azioni e comportamenti illegali, di cui sono chiamati a rispondere in diverse procure e per diversi e gravi reati. Crimini finalizzati all’illegale arricchimento commessi nell’esercizio delle proprie funzioni.

Le quotidiane cronache che leggiamo dai media ci fanno capire con quali criteri sono state governate le banche in Italia, anche con l’avallo di una classe politica collusa e succube di tali poteri. Le vicende emerse dalle coraggiose inchieste giornalistiche e dal lavoro della Guardia di Finanza, per esempio sul caso MPS, fanno capire agli attenti osservatori anche le “strane coincidenze” del cambio dei vertici bancari e del ruolo di ben informati suggeritori.

Comunque per adesso ciò è sufficiente, e a breve vi saranno ulteriori evoluzioni “penalmente” molto rilevanti .

Le attività di indagine svolte da persone altamente competenti che certamente per storia e precedenti non guarderanno in faccia nessuno, garantiscono che prima o poi la verità salterà fuori e chi ha sbagliato ne pagherà le dovute conseguenze, ed io sino all’ultimo sarò qui a studiare, indagare e perseverare contro tali criminali .

I danni causati a me, alla mia famiglia, alle mie aziende ed ai milioni di cittadini, meritano l’attenzione non solo della magistratura che ha l’obbligo di perseguire i reati, ma anche e principalmente di chi sino ad oggi ha provveduto a girarsi dall’altra parte consentendo che il sistema bancario dell’ottava potenza industriale al mondo diventasse un regno di soggetti che perseguono il crimine; finendo così per mettere a repentaglio il primario valore reputazionale che è la base di un serio ed affidabile sistema bancario e del delicato “mercato creditizio” tutelato dalle leggi e dalla Costituzione.

Per adesso ciò è tutto.

redazione@approdonews.it