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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 22 DICEMBRE 2024

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Pellaro: scaricavano liquami nel torrente, 4 arrestati

Pellaro: scaricavano liquami nel torrente, 4 arrestati

| Il 05, Giu 2012

I carabinieri hanno notato nei pressi della foce del Torrente Fiumarella un’autobotte parzialmente occultata all’interno di un canneto

Pellaro: scaricavano liquami nel torrente, 4 arrestati

I carabinieri hanno notato nei pressi della foce del Torrente Fiumarella un’autobotte parzialmente occultata all’interno di un canneto

 

autobotte con_liquami

 

Nella giornata di ieri i carabinieri della Stazione Pellaro hanno tratto in arresto 4 persone: Federico Antonio, 36 anni, Corsaro Natale, 25 anni, Casile Antonio, 44 anni, e Barreca Bruno, 34 anni, con l’accusa di danneggiamento aggravato e realizzazione di discarica abusiva.

Durante un controllo del territorio i carabinieri hanno notato nei pressi della foce del Torrente Fiumarella un’autobotte parzialmente occultata all’interno di un canneto. I militari hanno voluto verificare meglio la situazione che appariva insolita ed hanno immediatamente notato che poco distante vi era un’enorme pozzanghera di liquami. Appena giunti in prossimita’ del mezzo i carabinieri hanno bloccato quattro persone. Dalla cisterna infatti fuoriusciva un tubo occultato tra la vegetazione attraverso cui i liquami venivano fatti scorrere nel torrente a pochi passi dalla foce ma anche a pochi metri dalle abitazioni.

Casile e Barreca, entrambe pregiudicati, sono dipendenti di “Acque Reggine” società partecipata del Comune di Reggio Calabria, incaricata della gestione delle acque, condotte di acqua potabile e impianti fognari. Ben diverso ovviamente sarebbe dovuto essere il metodo di smaltimento previsto: gli operai avrebbero dovuto trasportare e conferire i liquami presso il depuratore di Gallico. Occorre accertare se la condotta dei quattro (gli altri due soggetti sono autisti del mezzo) sia un’iniziativa degli stessi o vi siano alla base dinamiche piu’ complesse.

Nel torrente sono stati sversati 6.000 litri di liquami. Altri 6.000 sono rimasti all’interno della cisterna grazie all’intervento dei militari. I quattro sono stai tratti in arresto con l’accusa di danneggiamento aggravato e realizzazione di discarica abusiva di rifiuti speciali. Sotto controllo dei carabinieri il mezzo è stato utilizzato per riaspirare tutto il materiale e versarlo come previsto presso il depuratore. Successivamente il mezzo è stato posto sotto sequestro.

I quattro sono stati condotti presso la Casa Circondariale di Reggio Calabria,