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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 24 DICEMBRE 2024

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Taurianova: la Cassazione annulla l’arresto per associazione mafiosa di Carmelo Zagari, Ernesto Fazzalari e Francesco Crea

Taurianova: la Cassazione annulla l’arresto per associazione mafiosa di Carmelo Zagari, Ernesto Fazzalari e Francesco Crea

| Il 08, Giu 2012

Accolti i ricorsi degli avvocati Antonio Managò per Crea, e Antonino Napoli per Zagari e Fazzalari

Taurianova: la Cassazione annulla l’arresto per associazione mafiosa di Carmelo Zagari, Ernesto Fazzalari e Francesco Crea

Accolti i ricorsi degli avvocati Antonio Managò per Crea, e Antonino Napoli per Zagari e Fazzalari

 

 

La Quinta sezione penale della Corte di Casazione ha accolto i ricorsi presentati dall’avvocato Antonio Managò, difensore di Francesco Crea, ed avvocato Antonino Napoli, difensore di Carmelo Zagari e di Ernesto Fazzalari, avverso l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Reggio Calabria per associazione mafiosa.

Il Tribunale della Libertà di Reggio Calabria aveva condiviso la richiesta dei Pubblici Ministeri dell’Antimafia, dottori Michele Prestipino Giarritta e Giuseppe Bontempo, di un’ordinanza di custodia cautelare per Carmelo Zagari, Ernesto Fazzalari e Francesco Crea per avere preso parte, unitamente a Zagari Giuseppe (cl. 1963), Zagari Pasquale (cl. 1964) ed altri indicati nel capo di imputazione – nell’ambito dell’associazione di tipo mafioso denominata ‘ndrangheta, operante sul territorio della provincia di Reggio Calabria, nonché sul territorio nazionale ed estero – alla ‘ndrina Zagari-Fazzalari, insediata nel territorio del comune di Taurianova, per come giudiziariamente accertato nel processi “Taurus” e “Venerdì nero”.

A Carmelo Zagari ed Ernesto Fazzalari, difesi dall’avvocato Antonino Napoli viene contestato, il ruolo di direzione della ‘ndrina, con compiti di decisione, pianificazione e individuazione degli obiettivi da perseguire, il totale controllo nella gestione delle compravendite di terreni nel territorio di Taurianova assicurandosi la distrazione a loro vantaggio di una rilevante quota dei relativi corrispettivi.

A Francesco Crea, difeso dall’avvocato Antonio Managò, viene contestato il ruolo di partecipe, mettendosi a completa disposizione degli interessi della ‘ndrina ed imponendo, su ordine dello Zagari e di Fazzalari, al marchese Riccardo De Riso Paparo-Gagliardi ed agli acquirenti dei terreni ceduti da quest’ultimo il versamento agli indagati di una parte rilevante delle somme corrisposte in occasione del trasferimento dei fondi dell’ex feudo Gagliardi.

Il Tribunale della libertà aveva ritenuto, in accoglimento della prospettazione del Pubblico Ministero della Direzione Distrettuale Antimafia, configurato il delitto di associazione a delinquere di stampo mafioso e dimostrata la prova della responsabilità, a vario titolo, dei tre indagati.

Il riferimento a Ernesto Fazzalari, latitante dal lontano 20 giugno 1996 ed inserito nell’elenco stilato dal Ministero degli Interni dei più pericolosi, emergerebbe dall’interpretazione di una serie di intercettazioni ambientali disposte all’interno dell’agenzia Lloyd Adriatico di proprietà di Francesco Crea.

Il Commissariato di P.S. di Taurianova, infatti, ritenendo il Crea, noto assicuratore Taurianovese, vicino agli Zagari-Fazzalari aveva richiesto ed ottenuto dalla Procura Antimafia di Reggio Calabria un decreto di intercettazione ambientale per la ricerca del latitante Ernesto Fazzalari.

Nell’abito dell’attività di indagine vennero captati dei colloqui tra Crea e Zagari da cui emergeva l’interesse alla compravendita del terreno dell’ex feudo Gagliardi, per il quale Crea aveva ricevuto dal marchese l’incarico quale mediatore.

Gli avvocati degli indagati hanno contestato la ricostruzione accusatoria ritenendo che si sia trattato di una legittima operazione commerciale a cui lo Zagari avrebbe partecipato senza alcuna imposizione del metodo mafioso.

Secondo gli avvocati Napoli e Mangò l’operazione commerciale non rappresentava né la manifestazione della forza di intimidazione del metodo mafioso né un’estorsione, mancando la violenza o la minaccia anche nella forma implicita o indiretta, ma una mera attività di natura speculativa che ha interessato Francesco Crea, intermediario delegato da De Riso, Carmelo Zagari, acquirente e rivenditore, e Gallo Domenico, che ha acquistato e rivenduto alla Gioia Bit.

La Corte Suprema di Cassazione, condividendo gli argomenti degli avvocati Managò e Napoli esposte nei ricorsi e nella udienza del 7 giugno u.s., ha annullato l’ordinanza rinviando gli atti al Tribunale della Libertà di Reggio Calabria per un nuovo esame. Grazie all’esito del giudizio della Cassazione Zagari e Crea sono rimasti liberi mentre Fazzalari è tutt’ora latitante per altro procedimento.