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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 24 DICEMBRE 2024

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Progetto “Obiettivo occupazione”: l’intervento della Giovane Italia

Progetto “Obiettivo occupazione”: l’intervento della Giovane Italia

| Il 08, Giu 2012

“Troppo spesso la meritocrazia lascia spazio ad altri fattori”

Progetto “Obiettivo occupazione”: l’intervento della Giovane Italia

“Troppo spesso la meritocrazia lascia spazio ad altri fattori”

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

Giovani, lavoro, meritocrazia. Antipolitica e crisi dei partiti. Valori persi ed etica morale. Nei giorni scorsi abbiamo appreso con grande soddisfazione la firma dei nuovi contratti di lavoro rientranti nel progetto Obiettivo Occupazione. Abbiamo ritenuto altamente significativo che, in un momento di crisi sistemica in cui l’economia italiana arranca e il tasso di disoccupazione vola alle stelle, nella nostra città ci fosse un forte segnale di speranza. Ricordiamo, infatti, l’atroce quanto velenosa battaglia che nel 2004, alcuni personaggi (gli stessi che oggi tacciono per il rossore) portarono avanti al fine di screditare il progetto lavorativo fortemente voluto dall’Amministrazione Scopelliti. Un progetto che rappresenta un sostegno alla domanda di lavoro esistente sul territorio: 300 unità lavorative da inserire nel circuito produttivo locale tramite la concessione di un contributo all’assunzione pari ad € 12.000,00 annue ed erogato ai datori di lavoro per 15 anni. Ricordiamo, nitidamente, quanti giovani in quei giorni si misero educatamente in fila nella speranza di rientrare tra i 300 previsti dal bando: mai nulla in disordine e le telecamere artatamente giunte su suggerimento di qualcuno che già ipotizzava truffe e clientele, non poterono che prendere atto della civiltà dei giovani reggini. Quegli stessi giovani che non rientrarono in graduatoria, oggi possono firmare un contratto di lavoro grazie al sussidio fondamentale del Comune di Reggio Calabria, vedendo così premiata la perseveranza e la costanza. La politica, la buona politica la si certifica nella gestione imparziale della cosa pubblica. Di contro però, abbiamo dovuto fare i conti con una triste vicenda emersa sulla stampa: un nuovo scandalo reggino che vede protagonisti un ex assessore regionale e sua moglie (nonché sorella del capogruppo del Partito Democratico in Consiglio comunale), raggiunti da avvisi di garanzia con accuse gravi. Per cultura, umana prima e politica dopo, restiamo garantisti e dunque in attesa del Giudizio finale, non imitando molti politicanti che troppo spesso si sostituiscono agli Organi competenti con l’unico obiettivo di aprire una vera e propria gogna mediatica.

Quel che ci rimane, però, è un autentico senso di smarrimento e di tristezza nel constatare che troppo spesso la meritocrazia lascia spazio ad altri fattori, lontani mille anni luce dai principi di lealtà e correttezza che dovrebbero animare l’uomo ed il rappresentante istituzionale. E non capiamo come la società civile possa accettare l’arroganza di chi esclama un chiaro “Il posto è mio e lo devo vincere”, senza rivolgere il proprio pensiero a tutti quei giovani come noi che studiano, sudano, crescono nella speranza di un mondo equo e di avere le stesse possibilità di trovare un contratto di lavoro. Ancor più vergognoso è constatare che quanto accaduto si è verificato nel settore della sanità, lì dove la tutela e la cura della vita umana dovrebbe essere l’unico e sacrosanto elemento di scelta. Negli ultimi mesi, abbiamo assistito allibiti ad una ignobile quanto ingiusta campagna d’odio, mirata a screditare una classe dirigente da anni impegnata per il bene della nostra città, condotta anche e soprattutto da chi oggi, invece, si ritrova invischiato in una vicenda giudiziaria davvero meschina e per aver “vestito” un Concorso agli Ospedali Riuniti di Reggio, sulla taglia e sulle forme della moglie, anche lei raggiunta dall’avviso di garanzia. E allora, restando garantisti anche se questi aspetti potranno non avere risvolti penali, certamente li avranno sul piano etico e morale. Ci chiediamo se i nostri colleghi del movimento giovanile del Pd, non siano indignati di fronte a quanto emerso e non si vogliano dunque battere per la cultura della meritocrazia e per una politica che abbia come punti cardini il rispetto del prossimo.

Il Presidente coordinamento provinciale di Reggio Calabria Giovane Italia Luigi Amato

redazione@approdonews.it