La lanterna di Diogene
Giuseppe Larosa | Il 08, Giu 2012
Partito delle Libertà (perdute). Un “azzeramento”, un “crollo”, una “catastrofe”, una “polverizzazione” ed una “debacle”
a cura di GIUSEPPE LAROSA
La lanterna di Diogene
Partito delle Libertà (perdute). Un “azzeramento”, un “crollo”, una “catastrofe”, una “polverizzazione” ed una “debacle”
a cura di Giuseppe Larosa
Il Pdl è in coma ma nessuno si metta strane idee in testa, né in qualche modo sottovaluti il governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti. Dalle ceneri si può risorgere, solo una parte politica non riesce a risorgere e molte volte è morta e nemmeno lo sa, si tratta del Partito democratico, ma questa è altra storia ed altri “morti”, in questo caso si tratta di suicidi di massa.
Da Roma Silvio Berlusconi preso da pentimenti postumi per essersi messo da parte per fare posto al prof. Mario Monti ed ai suoi tecnici, piange miseria visto che il Pdl sta crollando nei sondaggi (dal 27 al 20 % e i suoi elettori, quasi il 74% non ha condiviso la scelta di Monti), e da quando lui si sta buono ed in pace lontano da tutti, c’è meno goliardia e più miseria di consensi. Ed intanto anche a Roma si inizia a parlare di primarie per la scelta del premier da candidare alle prossime elezioni. Ad annunciarlo è stato l’ex ministro Claudio Scajola, quello che aveva una casa e non sapeva chi gliel’avesse pagata, a volte la vita come va…e non solo, Berlusconi si lamenta finanche dei giornali a loro vicini, attribuendo una sorta di dannosità nei riguardi del loro partito, in poche parole oltre ad essere inutili anche dannosi. Ed oltre ad essere sicuro che chi è uscito dalla casa madre ha la sorta dell’indifferenza e della perdizione segnati, il riferimento è a Gianfranco Fini ed a Pierferdinando Casini, dimostra una certa paura perché non vuole consegnare il paese alla sinistra. Non temi per questo Berlusconi, la Sinistra non avrà il paese, non lo vuole e poi i morti che camminano come potrebbero governare un paese dentro il loro cimitero di idee?
In Calabria invece, qualche vittoria (spuria) si è avuta, ma si sa noi arriviamo sempre un attimo dopo del resto del paese, siamo fatti così, la vita ce la prendiamo comoda.
Scopelliti si è dovuto risvegliare, non si può più permettere di campare di rendita, sono finiti i tempi delle glorie e degli allori quando il suo nome era sinonimo di vittorie e di glorie, il passato a volte è traditore ed esso nasconde insidie che quando rientrano vanno a compromettere il presente e di conseguenza il futuro. Peppe fosse per lui manderebbe a casa il 50% dei consiglieri regionali ed il 75% dei parlamentari del Pdl, pulizia su tutti i fronti. Lui ad essere un perdente non ci sta. Però la realtà è dura da digerire sia per il nostro governatore che per il Cavaliere. A differenza di quest’ultimo però che reputa Nicole Minetti una mente illuminata (ed i meriti li troviamo nelle tante intercettazioni), Scopelliti la definisce “indegna” ad appartenere al Pdl. Ma si sa la carne è debole ma in politica questo non vale perché c’è sempre un Grillo in agguato che nei sondaggi vola e fa paura.
Peppe Scopelliti si lascia andare anche ad una confessione nella sua oramai memorabile intervista al quotidiano dei vescovi, l’Avvenire, “Abbiamo azzerato un partito che era al 40%. Un crollo clamoroso. Una catastrofe (…) il Pdl parla sempre con le stesse facce”. A chi è rivolto questo sfogo? Chi sono le “stesse facce” del Pdl? Una tra tutti è la faccia di Berlusconi, poi a seguire c’è quella di Cicchitto, di Gasparri. In effetti torti non ne ha Scopelliti, presentarsi con queste facce non è un bel vedere sinceramente.
In Calabria non è che stiamo meglio riguardo a facce, basti vedere la giunta regionale da chi è composta ed allora un’idea ce la facciamo e non possiamo non essere in piena sintonia con Scopelliti.
D’altro canto il Pdl gode di un vantaggio nonostante perde terreno con i suoi elettori, è questo passo in più è dovuto alla carenza di un’alternativa dovuta alla paralisi del centrosinistra. A quel Pd che parla sempre di patti, discussioni, studi ma nei fatti è sempre fermo ad un punto, sempre lo stesso punto di partenza. Aveva avuto la grande occasione di andare ad elezioni ed invece per acclarate incapacità o chissà per accordi, forse, terzopolisti (ei furono), ha preferito dare l’appoggio al governo tecnico delle tasse, finendo insieme agli altri nel calderone dei dissapori che alimentano l’antipolitica del Movimento cinque stelle di Beppe Grillo. E mentre siamo un paese allo sbando che vive solo di teorie e di concetti astratti, c’è qualcuno che alimenta il proprio consenso a discapito di chi la politica l’ha sempre considerata un posto al sole per godere di favori, privilegi e prebende che ad oggi rimangono inopportunità da debellare e non da consolidare come maldestramente si sta tentando di fare.
Ma non sottovalutiamo Scopelliti, semmai non dovesse risorgere il Pdl ha dalla sua parte la sua “Lista” e buona parte di accoliti pronti a servirlo….ed a riverirlo…
lalanternadidiogene@approdonews.it